13.2.08

Senza titolo 195











Fonte: Corriere di San Nicola


martedì 12 febbraio 2008



Dissequestrata Lo Uttaro. Si "studia" per riaprirla: ricompare lo spettro del “mostro”…

 


 




Martedì 12 febbraio 2008, ore 14.37: la finestra lampeggiante di outlook express interrompe la nostra tranquilla navigazione… C’è un messaggio importante in arrivo. Ci scrive Lorenzo Tessitore. “Diffondete con urgenza”, ci dice, “No a Lo Uttaro, mobilitiamoci tutti”. Leggiamo con palpitazione:


 


«La magistratura penale e quella civile, con due diversi provvedimenti, hanno stabilito la stessa cosa: la discarica a lo Uttaro è un pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini. E poi sappiamo come fa stare male perché quell’aria fetida siamo stati costretti a respirarla per mesi.
Ora si fanno “accertamenti” per riaprire lo Uttaro. Dov’è il sindaco di questa città trasformata in un cesso? Lui che fino a pochi mesi fa di differenziata non ha voluto sentirne parlare? Dov’è il  presidente della Provincia che in un anno non è stato in grado di preparare un piano vero per lo smaltimento dei rifiuti?
Ora avremo monnezza nella discarica avvelenata, nelle strade, nel capannone ex Ucar … tra poco ce la porteranno dentro casa da ogni luogo. Già la Grande Puzza torna a invadere le nostre abitazioni e i nostri polmoni.
Stamattina a chi svegliandosi ha aperto le finestre al quartiere Acquaviva di Caserta e a San Nicola è sembrato di percepire di nuovo nell’aria il familiare e stomachevole aroma della discarica a Lo Uttaro. Solo un’impressione? Hanno scoperchiato lo schifo? O hanno già cominciato di corsa gli sversamenti?
Gira e rigira, c’era da scommettere che qui sarebbe tornato quel furbacchione di De Gennaro, a rifare il soliti errori per avviare trionfalmente il quindicesimo anno di emergenza rifiuti. In barba alla legge e alla salute pubblica che pure ha dichiarato di volere rispettare, grazie al collaborazionismo ormai abituale degli amministratori politici che a Caserta ci ritroviamo in Comune e in Provincia.
I giornali ci informano di come ieri sono andate le cose. Spiega Conchita Sannino su la Repubblica di oggi: «Seconda e parallela possibilità (dopo Chiaiano, Napoli): riaprire a tempo determinato la discarica di Lo Uttaro, Caserta, che non a caso è stata dissequestrata poche ore fa dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere in via temporanea». E più avanti: «Torna Lo Uttaro. Una lunga e “cordiale” serie di comunicazioni tra il commissario De Gennaro e il procuratore capo di Santa Maria Capua Vetere, Lembo, intanto dà il via al dissequestro temporaneo di Lo Uttaro, discarica al centro dell´inchiesta per disastro ambientale (per il pm e il gip, furono sversati idrocarburi, manganese e floruri insieme ad altri “rifiuti speciali e pericolosi”). Lembo spiega a Repubblica: “Nel rispetto dei distinti compiti, noi e il Commissariato siamo accomunati dalla salvaguardia dell´interesse generale, in una proficua cooperazione istituzionale. Quindi consentiremo gli accertamenti utili ad una valutazione complessiva che tuteli le esigenze dei cittadini e anche quelle processuali”. In sintesi: il dissequestro è finalizzato ad importanti test, delegati ai tecnici che affiancano De Gennaro, all´esito dei quali sarà possibile stabilire se e quanto materiale (balle, rifiuti o frazione organica) tornerebbe a Lo Uttaro».

Comincia l’apnea...


 


Sempre martedì 12 febbraio. Ore 18.52. Altra mail. “Riapre Lo Uttaro?”. Giuseppe Messina ci fa passare l’appetito. Eppure non mangiamo da ieri sera…


 


«E così sono riusciti a “farsi” anche il super poliziotto. Non riesce a gestire neanche l’ordinario, riaprono i vecchi siti, si manca alla parola data, si affossa un’idea minima di Stato, si fa finta di ascoltare, ma la regia è sempre la stessa. L’alternativa esiste, com’è noto anche a De Gennaro, ormai, per superare la crisi dei rifiuti; ma così come Bertolaso, Pansa e Cimmino, il super commissario è rimasto intrappolato da chi ne sa più di lui, da chi controlla sul serio il territorio e si continua per il percorso già stabilito. Costi quel che costi. Occorre salvare almeno la faccia a questo punto. Si potrà sempre dire che c’è l’emergenza e la gente è esasperata. Riapre Lo Uttaro? Da non credere. E intanto la monnezza rimane in mezzo alle strade anche perché i supertecnici che lavorano con il super poliziotto hanno stabilito che Caserta fa circa 66mila abitanti. Questi scienziati del gè pens mi confondono gli elettori con i residenti e la monnezza raccolta non è quella prodotta, ovviamente. Dove possiamo andare in questo modo? Che cosa dobbiamo fare? Lo Uttaro riapre e l’unico interlocutore valido della città, l’ing. De Crescenzo, ha pensato bene di accettare una proposta dell’amministrazione comunale di Todi e se ne va a fare il dirigente dei lavori pubblici. E’ una fuga? No, è legittima difesa. Difesa da un’amministrazione stupida quanto arrogante, da un ambiente compromesso quanto indifferente; da una politica autoreferenziale quanto dannosa.
Lo Uttaro riapre? Che cosa vi aspettate, gli applausi? Intanto non possiamo non ringraziare De Franciscis che senza il piano rifiuti per la provincia di Caserta ha generato tutto questo. E il sindaco ing. Petteruti che farà? Un’altra ordinanza per tutelare la salute pubblica mentre i suoi collaboratori sono presi a rimettere a posto il tetto della Ucar che il vento si è portato via mentre i preti e solo loro hanno organizzato la raccolta differenziata?»


 



 


No! No, Signori! Diteci che è tutto un sogno. Diteci che non è vero, Vi supplichiamo…


 



 


nc


 


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