il muro di berlino è caduto, ma continuiamo a sbattere la testa sulle nostre stesse contraddizioni, muri innalzati da noi fino a farci diventare spietati e ciechi, stupidamente indifferenti e diffidenti, stufi e disillusi, silenziosi e fermi. è inutile abbassare lo sguardo, per la colpa e la vergogna che in fondo si prova inevitabilmente ad essere italiani, oggi. è un gioco perverso il gioco del mondo, dichiarano guerre sante in nome di un dio che ne ha le palle piene di tutti noi, gamberi senza spina dorsale, continuamente un passo in avanti e 100 indietro, un'infinita implosione che non porta a nulla, nessuna evoluzione, intanto il papa va in america a salutare il carnefice e a noi ci ha lasciato solo qualche preghiera che può essere bestemmiata sottovoce, a denti stretti. io non ci credo che siamo diventati davvero così. io non voglio vivere in una italia fatta di quei personaggi tragi-comici che nella canzone nessuna razza vengono chiamati verdani, non voglio diventare una “verdana avvinazzata, sputare parlando un italiano stentato, servitore di uno stato dove chi non è come me viene discriminato. Non voglio sbandierare commossa un tricolore senza bianco, né rosso. non voglio lodare il deputato esaltato, che vuole l’immigrato umiliato e percosso . non Voglio giurare fedeltà al senatùr”, credo che ha ragione caparezza quando dice che questa è “Roba da fare rivoltare nella tomba Gaetano Salvemini ed il conte di Cavour”. Non voglio una società così. Non voglio imparare a girarmi sempre di spalle, con le mani che tappano le orecchie per non sentire e chiudere la bocca con un silenzio colpevole. Non voglio abituarmi a questa normalità fatta di “falsità, fedi fatte di abitudine e paura, una politica che è solo far carriera, il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto”, non voglio continuare ad assistere alla continua ricerca del fottuto capo espiatorio, l’unico che può salvarci dall’inferno regalandoci quel che immaginiamo essere il nostro paradiso, e alla mitizzazione di idioti con i quali identificarsi, odio chi innalza ogni giorno muri tra noi e gli altri e poi dice di volere la globalizzazione e che globalizzarsi vuol dire fare la tav e sparare sui bingo bongo. Parlano di progresso e di aborto, mentre continuano ad essere razzisti e a fare guerre (eppure qualcuno lo cantava
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
20.5.08
sconquasso interiore
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5 commenti:
ho scelto questo, uno sfogo subito dopo le elezioni.
hai fatto più che bene . grazie
:o :) wow!complimenti per lo sfogo!
l'unico vantaggio di queste elezioni, se posso permettermi, è che sembra che finalmente spunti un dialogo fra le parti...almeno sembra... :-/
speriamo in bene!!!
comunque dai, vediamo di non vedere solo pessimismo nel nostro paese!coraggio ragazziiiiii!!!il bicchiere può essere anche mezzo pieno!!!
buona giornataaaaaaaa!!! ;)
Spesso si parla di politica come se la pensassimo tutti allo stesso modo.
I bavagli ci sono nelle dittature. La vita di tutti i giorni è quella da vivere, invece dei bavagli inventati... bisogna togliere le bende sugli occhi. Parte della società è disfattista dei buoni e creativi progetti.
Distinti saluti.
faccio parte di una parte della società che in questo momento non è rappresentata al governo, non-rappresentanza che mi sembra stridere con i valori della democrazia. faccio parte di quella stessa parte della società che inorridisce davanti alla maggior parte dei programmi televisivi che invadono le nostre case e che ritiene che buona parte dell'informazione che ci arriva sia distorta e faziosa, quella parte dei cittadini schifati e preoccupati per la censura (probabilmente salta di nuovo santoro) e il razzismo più o meno strisciante dei "politici" che "abbiamo votato". bavagli non ne vedo, semplicemente perchè imbavagliarci non è facile, i modi di comunicazione si trovano, e internet ne è una dimostrazione.
distinti saluti.
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