Porto Loco

Via Prenestina
Porto Loco

Con i tuoi bar di mare
Per ogni piega di ogni asfalto

I tuoi colori consumati
Sui capelli

Le minigonne al limite
Del monte

Le tue risacche spente
Sulle bocche

I cumuli di storie
Monete contraffatte

Quella insinuante estrema
Eccitazione

Che porta il quotidiano
A farsi raro

Un’estasi bandita
Schizza fuori

Disegna macchie Rorscharch
Sulle dita

E l’allegria adusata
Alle monete

Tintinna il resto delle
Piccole ore inquiete

Mentre stanotte è bruciata
Anche la fame

Fra i vetri rotti  calze belle
Di giovani puttane

L’estremo disappunto
Ha rotto l’equilibrio

Fra smarrimento nutrimento
E sogno

La notte dei cristalli ha infranto
Le vetture ed i lampioni

Mostrato i muscoli
Al di sopra dei coglioni

Spogliato le strade di ogni rosa
Spezzato il gambo della Tea ritrosa

Regina chiacchierina d’ogni posa
Sorelle transitate o sedentarie

Vi bacio le ferite
Con parole solitarie




Questi versi nascono dallo sdegno per la vergognosa maniifestazione di intolleranza che ha coinvolto i viados e i trans di via Prenestina sere fa, a Roma. Grazie a CDV di ospitarli.

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