Il mio blog somiglia sempre più a un bollettino di guerra. La prima a dispiacersene è la sottoscritta.
Quanto amerei occuparmi di racconti, poesie, piccole realtà quotidiane.
Invece, no: senza volerlo, i blogger sono diventati uno degli ultimi avamposti della democrazia in pericolo. Per questo tentano in ogni modo di zittirci.
Mi ritrovo, all'alba del 2010, a dover difendere diritti umani basilari, a ripetere verità un tempo scontate, a ribadire concetti ovvi, che si credevano assimilati.
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