ha senso oggi parlare di razzismo ed esiste ancora viste le nuove scoperte in ambito genetico che dicono che le razze non esistono ?

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La mia elucubrazione  :   ha senso  oggi parlare  di razzismo  ed esiste  ancora  viste  le  nuove  scoperte   in ambito  genetico    che  dicono che  le razze  non esistono ? che avrebbe dovuto essere il post d'oggi , ma che ho mantenuto nel titolo trova risposta in questo pamphlet ,     di prossima uscita di Don Luigi Ciotti
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anche se  non    condivido   tanto  Don Ciotti   in quanto  mi sembra   appartenente  alla categoria    dei  professionisti  dell'antimafia come li definiva   Leonardo  Sciascia ( 1921-1989   )  in un articolo sul corriere  della sera     che trova  conferma    a  30 anni   di distanza o antimafia  da  salotto  questo caso  ha  ragione.  Infatti  il  problema del razzismo nel mondo - oggi - è strettamente legato all'aumento delle discriminazioni a seguito dei flussi migratori e delle intolleranze nei confronti delle minoranze religiose e sessuali. Le società europee, in particolare, sono attraversate da preoccupanti spinte razziste, di carattere xenofobo, nei confronti soprattutto dei migranti, della popolazione rom e degli omosessuali. Particolarmente gravi sono gli atteggiamenti di discriminazioni nei confronti degli stranieri provenienti della aree più povere del pianeta. Di fronte alle numerose e crescenti miserie, ingiustizie economiche, guerre e corruzione, che lacerano i tanti sud del mondo, migrare rappresenta per milioni di uomini, donne e bambine l’unica strada per cercare di costruirsi un futuro di speranza, pace e dignità. La crescita della presenza di stranieri è vissuta, ma più spesso percepita attraverso i mezzi di comunicazione, da molti cittadini come una minaccia.Pertanto, a fronte di un’apparentemente inarrestabile globalizzazione economica, --- sempre secondo https://www.unimondo.org/Guide/Politica/Xenofobia-e-razzismo/(desc)/show -- si è assistito( e si assiste corsivo mio ) al ritorno di spinte politiche dichiaratamente nazionaliste e xenofobe e al verificarsi di episodi di violenza e di intolleranza verso gli immigrati poveri. Alcuni governi e parlamenti degli stati europei hanno varato leggi sull'immigrazione che spesso entrano in contrasto con le loro costituzioni, con il trattato di Nizza o con le carte dei diritti umani delle Nazioni.Particolarmente complesso è il caso italiano; infatti, l’istituzione nel 1998 dei Centri di permanenza temporanea (CPT) - poi rinominati nel 2008, Centri di identificazione ed espulsione (CIE) - e l’introduzione del reato di clandestinità, approvato all'interno del cosiddetto “pacchetto sicurezza” varato nel 2009 dal governo Berlusconi, hanno sollevato molte critiche da parte di diversi settori della società civile e di molte ong italiane ed internazionali. Per la prima volta nella storia della Repubblica, uomini e donne sono di fatto arrestati e rinchiusi da 2 e 6 mesi solo per essere venute in Italia senza permesso di soggiorno; Medici senza Frontiere e Amnesty International hanno più volte denunciato, nell'ultimo decennio, le condizioni in cui vengono rinchiusi i migranti senza permesso di soggiorno e le violenze operate nei loro confronti da parte delle forze dell’ordine. Inoltre, secondo i rapporti di Amnesty International, accade che molti dei detenuti che hanno la possibilità di denunciare gli abusi di potere decidano di rinunciare ad intraprendere le vie legali mentre si trovano ancora nei Centri per paura di ritorsioni.

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