Prima di parlare della replica della Rocella c'è da dire una cosa del suo discorso che avevo dimenticato dire parlare nel
precedente post come tutti d'altronde , salvo eccezioni a a freddo , che c'è
un passaggio, dell’intervento sconcertante che ha fatto ieri la ministra Roccella, passato quasi inosservato, ma che per certi versi è persino più grave delle gravissime frasi su Auschwitz. Riguarda le università. Più esattamente, riguarda la postura che il governo italiano e la destra sovranista mondiale ha assunto nei confronti delle università e di tutti i luoghi in cui si faccia cultura. "Le università sono state tra i peggiori luoghi di non riflessione". E ancora: la ministra si è spinta ad attaccare direttamente i giovani studenti che “manifestano in modo del tutto inconsapevole” (Ma come si permette?)Questo è quello che sta facendo Trump negli Stati Uniti: la criminalizzazione dei luoghi di cultura e di sapere non controllabili.
Un governo, il potere costituito di uno Stato, che attacca in modo così esplicito, aggressivo le università - e insieme i suoi studenti - queste sono cose che avvengono nei regimi, non in una democrazia.
Questo è il metodo Orban. Guai a sottovalutare i segnali.

Ma veniamo alla sua replica e al fatto che Il governo non si è ancora dissociato dalle dichiarazioni di Roccella sulle "gite" ad Auschwitz, che per lei sono state solo "un modo per ribadire che l’antisemitismo era una questione fascista". M5s: "Meloni e i suoi ministri tentano di riscrivere la storia. Disprezzano la cultura".
La presa di distanza del governo rispetto alle dichiarazioni di Eugenia Roccella,
auspicata dalle opposizioni, non è ancora arrivata. In compenso la ministra della Famiglia ha continuato a cercare di giustificarsi rispetto
alle parole che ha pronunciato sulle “gite” ad Auschwitz, che per lei sono state solo “un modo per ribadire che l’antisemitismo era una questione fascista e basta”. Un’uscita che ha provocato lo sdegno in primo luogo
della senatrice a vita Liliana Segre, secondo la quale “la verità storica fa male a chi ha degli scheletri nell’armadio”. E in seconda battuta delle opposizioni. Per Sabrina Licheri, Ada Lopreiato e Marco Croatti, esponenti del M5S in commissione Antidiscriminazioni al Senato, “derubricare i viaggi educativi delle scuole a Auschwitz a gite scolastiche evidenzia tutto il disprezzo di questa destra per la cultura, ma soprattutto per il ricordo di una delle pagine più nere della storia dell’umanità”.
La ministra ha affidato la sua autoassoluzione alle pagine de Il Giornale, a cui ha rilasciato un’intervista. “È una vita che sono vicina al mondo ebraico, una vita che sono impegnata in questa battaglia contro pregiudizio e discriminazione, non dimenticate che vengo dai
Radicali, che hanno sempre avuto una posizione molto chiara. La politica purtroppo oggi ribalta e strumentalizza qualsiasi cosa. La verità è che li ho toccati su un nervo scoperto. Il tentativo è quello di rovesciare i fatti appigliandosi al nulla”. Secondo Roccella il suo ragionamento era chiaro ( mah sentendo le sue parole e le repliche della Segrè e della Bucci non sembra ) : “Ho detto che se non si riconosce l’antisemitismo che si respira oggi e non lo si spiega ai ragazzi, si rischia di ridurre le visite ai campi di concentramento a semplici gite”, aggiunge.
Le parole della ministra Roccella sono gravissime. Derubricare i viaggi educativi delle scuole a Auschwitz a gite scolastiche evidenziano tutto il disprezzo di questa destra per la cultura ma soprattutto per il ricordo di una delle pagine più nere della storia dell’umanità.
Il silenzio del governo sulla discussione tra Roccella e Segre fa ancora più rumore se confrontato con la levata di scudi che c’è stata appena pochi giorni fa, non solo da destra, contro il presunto attacco di Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu sui territori palestinesi occupati, alla senatrice a vita. Attacco che è difficile riscontrare nelle dichiarazioni letterali di Albanese: “Nutro un grandissimo rispetto nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre. Esiste chiaramente un condizionamento emotivo che non la rende imparziale e lucida davanti a questa cosa”, in rifermento al fatto che Segre abbia ribadito più volte di non riconoscere come “genocidio” il massacro israeliano dei palestinesi a Gaza. Lorenzo TosaReplico alle polemiche create dal mio post precedente .
E´ vero che << se non si riconosce l’antisemitismo che si respira oggi e non lo si spiega ai ragazzi, si rischia di ridurre le visite ai campi di concentramento a semplici gite” >> come ha detto lei arrampicandosi sugli specchi . Ma qui si fa del vittimismo. Infatti se anche una di Destra ( uso la maiuscola per indicare il termine classico prefascista e antifascista rispetto a quella neofascista e attuale ) come Liliana Segre l'ha cazziata un motivo ci sarà . la Rocella mette sullo stesso piano le due 💩🤬 , cioe antisemitismo classico e antisemitismo moderno, per motivi propagandistici ed elettoralistici .
infatti anche se la radice e la stessa c'è una differenza seppur sottile tra antisemitismo classico e moderno essa è profonda e riflette il mutamento delle ideologie, dei contesti storici e dei mezzi di diffusione. Ecco una panoramica chiara e articolata:
🕍 Antisemitismo classico
Origine religiosa: nasce principalmente come antigiudaismo, ovvero ostilità verso gli ebrei per motivi teologici. Il cristianesimo, ad esempio, li accusava di deicidio (la morte di Cristo).
Contesto storico: si sviluppa nel Medioevo e nell’età moderna, con pogrom, ghettizzazione e conversioni forzate.
Narrativa dominante: gli ebrei erano visti come “altri” religiosi, colpevoli di non accettare la verità cristiana.
Strumenti di diffusione: prediche religiose, testi ecclesiastici, leggi discriminatorie.
Obiettivo: spesso mirava alla conversione o all’esclusione sociale.
🧬 Antisemitismo moderno
Origine razziale e ideologica: si afferma nel XIX secolo con l’idea che gli ebrei costituiscano una “razza” inferiore o pericolosa. Wilhelm Marr coniò il termine “antisemitismo” nel 1879 proprio in questo contesto
Contesto storico: culmina con le leggi razziali, il nazismo e la Shoah. Dopo la Seconda guerra mondiale, assume forme più sottili ma persistenti.
Narrativa dominante: gli ebrei sono accusati di controllare finanza, media, politica, e di minare la società dall’interno.
Strumenti di diffusione: stampa, pseudoscienza, propaganda politica, oggi anche social media.
Obiettivo: non più la conversione, ma l’eliminazione o l’esclusione totale.
📱 Oggi: antisemitismo postmoderno
Forme nuove: negazionismo, relativizzazione della Shoah, teorie del complotto, attacchi contro Israele che sfociano in odio antiebraico.
Ambiguità ideologica: può provenire sia da estrema destra che da estrema sinistra, spesso mascherato da “critica politica”.
Quindi cara ministra chi sarebbe l'ipocrita coloro che usano l'antisemitismo come
arma di demonizzazione e strumentalizzazione politica o coloro che gli lo fanno notare non solo avversari politici ma anche sopravvissuti della shoah ? o chi l'ha usata o mandata come kamikaze per distrarci da qualche legge porcata e poi stanno zitti e fanno finta di niente ?
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