esiste ancora la libertà di satira e d'espressione ? indymedia di nuovo sotto sequestro


 Non dico   che  le  offese alle  religioni  (  o alle  credenze  tradizioni )  e   alle  persone   che    n  le  rapressentino in qu8esto caso il   pontefice   non devono essere punite  preso le  sedi legali  e  giudiziarie  ,infatti esiste  il reato  d'ingiurie  e diffamazione  ma  arrivare  a  mettere  un  sito  sotto sequestro  Non  mi và bene  tutti  \e  hanno diritto alla  libertà  d'opinione  (  tranne  coloro che negano   le  verità storiche  accertate ,come  l'olocausto  e i vari  genocidi ,  su teorie   ormai  smentite  scientificamente  come  exenofobia , omofobia   e razzismo  ) . Penso  che sia  scandaloso per una democrazia liberale limitare il diritto di satira, la libertà d'espressione e rincorrere nel 2005 i reati d'opinione. Il reato di vilipendio e tutti ireati di opinione andrebbero aboliti. E se chicchessia, aggiungo in modo approvabile, ritiene che questo papa sia un integralista e non un uomo di accoglienza, e stigmatizza questo con un fotomontaggio satirico, che possiamo anche considerare di dubbio gusto, è INAUDITO che venga censurato. Vergogna italia .Veniamo  alla news . IL  sito   Indymedia   per una  vignetta satirico caricaturale   del pontenfice  in uniforme  nazista  , per la seconda  volta     dopo il blocco del 7 ottobre scorso, il sito italiano di informazione indipendente a cui fanno capo migliaia di “media-attivisti” da tutto il paese, è nuovamente finito nel mirino della procura. Stavolta l'accusa è di vilipendio della religione e della figura del Papa. Il sito è stato posto sotto sequestro, come richiesto dalla Procura della Repubblica di Roma, dal giudice per le indagini preliminari Marco Patarnello per la pubblicazione nei giorni scorsi della figura di Papa Ratzinger riprodotta con fotomontaggio in divisa nazista e la scritta «Papa nazista». I reati ipotizzati che hanno messo nei guai i mediattivisti sono dunque: vilipendio della religione e della figura del Papa. A sollecitare il provvedimento era stato il pubblico ministero Salvatore Vitello, provvedimento che ora il Gip ha emesso, riconoscendo che la pubblicazione da parte di Indy della figura del Pontefice in divisa nazista ostenta disprezzo per il sentimento religioso e per la persona del Papa. "L'offesa - osserva il magistrato - è stata fatta pubblicamente al ministro del culto collocato al vertice della gerarchia ecclesiastica cattolica". Va comunque sottolineato che il sito di Indymedia è un sito totalmente aperto in cui chiunque può pubblicare messaggi e notizie. Tanto che accanto ai "post" di accuse a Benedetto XVI si trovano anche messaggi che lo difendono e che commentano positivamente la sua nomina. Per il momento il sito di Indymedia Italia resta comunque visibile perché la Rackspace, la società che ospita i server e mette in rete il sito, non si trova in Italia. Tanto che l’ottobre scorso per oscurarlo si dovette scomodare addirittura l'Fbi con un doppio blitz a Londra e in Texas.Immediate le reazioni all'annuncio del sequestro del sito. Di un «inaccettabile attacco alla libertà di critica e di satira» parla Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana: «Si può non condividere la pubblicazione di un fotomontaggio ironico, peraltro non prodotto dalla redazione ma inviato con un messaggio anonimo, raffigurante il Pontefice in divisa nazista - spiega Serventi Longhi - Indymedia infatti diffonde senza alcun intervento qualunque tipo di mail, realizzando con ciò la propria linea editoriale, per la quale già in passato ha subito interventi repressivi. In ogni caso non condivido affatto il contenuto del messaggio, anzi lo trovo un grave errore storico, ma la libertà di espressione non può essere messa in discussione. Una magistratura inquirente che continua a perseguire reati di opinione reca un danno oggettivo alla credibilità stessa dell'istituzione. In ogni caso, la decisione di sopprimere un organo di informazione appare assolutamente sproporzionata. Sono convinto che il mondo della comunicazione, anche i giornalisti e gli organi di stampa più sensibili ai valori religiosi, non possano condividere un provvedimento così gravemente lesivo della libertà di espressione. Mi auguro che la magistratura inquirente e giudicante intervenga al più presto per revocare il provvedimento».Per chi volesse  approfondire   Ulteriori news   ( leggibili  fionchè  il magistrato non ottiene   risposta  alla  richiesta  della rogatoria internazionale  )   dalla  prima  di indymedia  :



Indymedia sequestrata? Mah!  



 



Ultim'ora  Al momento Indymedia Italia è raggiungibile nonostante l'attacco informatico (DDOS) che sta subendo dal primo maggio 2005 e nonostante le agenzie di stampa ne abbiano annunciato il sequestro. Ciò non toglie che nelle prossime ore Indymedia Italia potrebbe non essere più raggiungibile a causa dell'ordine di sequestro per il quale è stata inviata una rogatoria internazionale. Ci risiamo! A pochi mesi di distanza dal sequestro degli hard-disk di Indymedia Italia comandato dal Fbi e nel giorno in cui una sentenza della cassazione dichiara tutte le religioni sullo stesso piano, un solerte pubblico ministero romano, Salvatore Vitello, ipotizzando i reati di vilipendio della religione cattolica e di vilipendio della figura del Papa, chiede a gran voce che indymedia sia chiusa. Il motivo?Un fotomontaggio che ritrae il papa con una divisa da nazista. La lunga ondata clerical-nazionale scatenata dalla morte di Giovanni Paolo II e dall'elezione di Benedetto XVI, avrebbe dovuto far omologare tutti. Adesso ci toccherà spiegare ancora una volta a giudici asserviti il sovversivo concetto di pubblicazione aperta e che Indymedia non opera alcuna forma di censura ;  Approfondimenti Suggerimenti al Pm   p2p sotto attacco || 2 Nuovo ordine digitale  Censura e controllo in rete  ; Reazioni e stampa  La destra esulta|| L'Unità||Reuters|| Adnkronos||Tgcom||Considerazioni dal newswire


Commenti

julysan ha detto…
Ciao, sì, puoi pubblicare il mio post sul tuo blog.

Un saluto.

Tisbe ha detto…
IndYmedia RESISTI!

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