14.5.05

Senza titolo 659

In  questi giorni   fra le  varie email  che  ricevo   ce ne  sono   due   in particolare , la  cui risposta  costituisce  il post  d’oggi  . nella  prima  oltre  ai complimenti per il  mio blog  (  anzi il nostro  )   mi rimprovera  che   c’è  molta   politica  ; la  seconda   che  sono fazioso    e  schierato  .

Prima email 

Nel blog  non  c’è   politica  ma Politica \ PolitikaSpiego  ai nuovi arrivati  cosa  intendo  con   questa  distinzione ; le  definizioni  sono prese  da  una delle mie prime letture  filosofiche speranze di Mario   Capanna .  Per  Politica  quella  dei partiti , delle  istituzioni  ,  la  più  soggetta    alle ideologie ;  per  Politica \  politika  quella  che facciamo noi (   dicendo  di Si  o  No a  determinate  cose  o prendendo posizione  pro e  contro qualcosa , ecc  ) dal basso al di fuori dai partiti  e la meno soggetta  alle ideologie , in pratica  per  parafrasare  una delle canzoni  più  famose  e più note  di Francesco  De  Gregori  La  storia   siamo noi   .  La  scelta   è  nata  con il  cambio    d’analista  e il passaggio al metodo  sophianalisi  con il  quale  ho imparato   nuovo modo di mettermi iindiscussione  non più  da  solo   ma  collettivisticamente   ovvero  nel mondo  ( ecco uno dei perché  ho deciso  d’aprire  questo blog  e   di   condividere con  voi  molte  cose   del mo  viaggio interiore  ) ; e  dalla lettura del   romanzo sostiene Pereira   di Tabucchi  ambientato   nel   Portogallo  verso  la  fine  degli anni  30  per   maggiori dettagli  storici     andate  su questo link  , e  dalla  visione dell’omonimo film   con Mastroiani  e  Nicoletta Braschi

 La seconda   email 

Mi si rimprovera  che sono  fazioso  e  schierato  .  La  prima  osservazione  non è vera   e  voi tutti \  e  potete   verificarlo di persona  con il post  sul  25 aprile sia  la prima versione  con i  link e  la bibliografia  poi    modificata  per  problemi tecnici  con il template di splinder e  la  seconda  quella  nuova   tanto per  citare  uno degli ultimi .e quello sulla fecondazione assistita  ,  adesso non ricordo  quando  lo ho postato  . Per quanto riguarda  la  seconda  è vera  , ma  chi non lo  è ?  un conto  e essere schierato criticamente  (  come nel mio caso )   e ammettere  quando la  tua  parte  cultura  \  politica  commette   degli errori e delle atrocità  , ovvero riconoscerne anche  i  difetti \ limiti,un altro  è   schierarsi acritico   e fare  l’inverso   . Come dicevo sono sempre  fin dall’età  di  12 \  14  anni   , da quando  ho incominciato ad interessarmi di storia  e  di politica  e  mi  sono barcamenato   fra   le diverse  scelte politiche della   mia  famiglia     fascismo  ( mio nonno e  i miei  prozii  e altri parenti )   comunista   extraparlamentare  ( mio padre  e  mio  zio )   .Tale  scelta  si è andata   rafforzando   1)  accorgendomi  che  occorre essere attenti per essere attenti  per essere  padroni di se  stessi  per  parafrasare  Linea  Gotica  degli ex C.S.I  ; 2)  dopo  aver letto  mi pare  in articolo di   Bananas  (  rubrica  di Marco travaglio sull quotidiano l’unità )   che  cita    una  frase  di Indro Montanelli :<<  Oggi, per instaurare un regime, non c’è più biso­gno di una marcia su Roma né di un incendio del Reichstag, né di un golpe sul palazzo d’Inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa: e fra di essi, sovrana e irresistibile, la televisione. >>  e dalla quarta di copertina di   Regime di  Peter Gomez e Marco travaglio  : << [….] Ai tempi della lottizzazione c’era spazio per Montanelli, Biagi, San­toro ,  Vespa, Fo, Grillo, Feltri, Ferrara, Lerner, Minoli e tanti altri. In tre anni (2001-2004) il governo Berlusconi ha desertificato la tv e assassinato la libera informazione. Neanche gli indici di ascolto sono graditi, anzi diventano una colpa. Questo libro racconta tutte le notizie occultate e le menzogne raccontate agli italiani. Storie grottesche, tragicomiche, incredibili e vergognose di un regime mediatico che condanna i cittadini a non sapere e a non pensare. […] Enzo Biagi,Michele Santoro, Massimo Fini, Freccero, Luttazzi, Sabina Guzzanti, Paolo Rossi, tg, gr e giornali: storie di censure e bugie nell’Italia di Berlusconi. >> ;  3)   dal duro attacco  a  Marco Paolini  dal  sindaco   Gentilizi    di  cui   si  parlato in un post  precedente     . Infatti concordo con quanto dice  Michele  Serra , su questo argomento   nella bustina di repubblica  del  8 maggio :<< (…) l’intolleranza  non è una parentesi,è una ferita che s’allarga, e cassarla come costume , come pittoresca  variabile di storie   politiche  come quella di Gentilizi  , è gravemente sbagliato , ed  è un errore  ricorrente   sugli svagati quotidiani  Italiani  . L’ostracismo di  Treviso a Paolini è un piccolo insopportabile errore  tra i tanti  . Può darsi che passi  Nel frattempo  chiamiamolo con il suo nome fascismo  . Magari   lo aiuta  a passare più in fretta >>  .

Concludo con un'altra citazione  : << (  …. )  se  con le  mie  parole  [ con i miei scritti  o dei miei  collaboratori ]  ho  urtato   la  suscettibilità   di qualcuno  chiedo scusa  : non lo  ho fatto  di proposito   e del resto non apprezzo [ infatti  odio  i  reality e  tool show  (  ? si scrive  cosi  )  ]  la  moda  imperante   dell’insulto  [ anche se  , sic  , talvolta  ci cado ]   dell’insinuazione  e della denigrazione  . Dopotutto, anche   chi è stato fino ad oggi  [ e  lo  è ]  avversario  leale   delle  mie scelte  , o avversario senza scrupoli  , ha contribuito a  levigare   la  mia scelta  di vita  [ la mia opera d’arte  ]  fino a scolpirmi   come una palla [un sasso ]  in un torrente montano  .  Di questo voglio essergliene  grato   [ come sono grato a  voi  che  scrivete e  a  voi  che mi leggete  ]  (…) per  il dono   della sua attenzione  >> (  n Renato Curcio & Mario Scialoja in  A viso Aperto   libro intervista    A Renato Curcio ex Leader  e  fondatore  delle vecchie   Br (Brigate Rosse). A  voi  l'ultima parola 

Nessun commento:

l'importante non è la vittoria ma l'arrivo . Mario Bollini, chi è l'italiano arrivato ultimo alla maratona di New York a 74 anni: «La prima volta ho partecipato nel 1985»

da  msn.it      Un altro grandissimo traguardo raggiunto da un atleta instancabile, che per decenni ha preso parte alla maratona di New York...