Scrivo questo post con ritardo e a mente e fredda , lasciando passare qualche giorno , sia per scrivere e riordinare i ricordi che avevo in parte rimosso e fatricvosamente :e chbe ogni volta che ne parlo << (...) Regina , tu mi chiedi di rimnnovare un dolore indicibiloe , come i Greci, cioè, abbiano infranto la potenza Troiana ,il miserando regno gli scempi che ho veduto io stesso e in gran parte vissuto . E chi narrando tali fatti tra i dolopi , i mirmioni , o tra i soldati del crudele ulisse non piangerebbe ( ...) >> [ Virgilio Eneide libro II 3-10 dalla traduzione e versione di Mario Scaffidi Abate per I tascabili Newton ] ; e per vedere come i media si sarebbero occupati di tale celebrazioni se con la solita ( salvo eccezioni ) retorica gratuita e stucchevole o in meniera normale
Dopo l’indignazione della mancata celebrazione ( salvo l' unita , ilmanifesto , liberazione ) di quei giornali che durante le giornate del g8 e per circa un mese facevano fuoco e fiamme su tali fatti pur di fare scoop e vendere i giornali ; e << Mentre >> news riportata dalla feature Indymedia Italia <<si paventa l'imminente invio di avvisi di chiusura indagini per fatti di strada e 50 imputazioni per devastazione e saccheggio nei processi sulle contestazioni al vertice del G8 di Genova, la procura chiede l'archiviazione per 126 degli indagati per le violenze nella caserma di Bolzaneto.>> ho deciso di condividere con voi voi e di sentire le vostre opinioni \ ricordi , i miei ricordi , la mia testimonianza ( se pur indiretta ) , le mie emozioni e la mia rabbia , i miei rimorsi a non essere potuto andare ( che mi hanno spinto a collaborare con la contro inchiesta su piazza alimoda e al libro Genova nome per nome ("Se non lo leggete è come se a Genova non ci foste mai stati"Unimondo . Per la prima volta le violenze del G8 hanno nomi e cognomi: Carlo Gubitosa, giornalista di "peacelink tra i fondatori del Comitato Verità e Giustizia per Genova presente a Genova durante le contestazioni del 2001, racconta via per via e piazza per piazza sette giorni che hanno sconvolto l'Italia. La materia prima utilizzata per questa inchiesta e' l'esperienza diretta dell'autore, rafforzata da due anni di indagini e dall'analisi di decine di filmati, centinaia di fotografie, testimonianze dirette delle vittime dei pestaggi, relazioni di servizio delle forze dell'ordine, atti parlamentari e fascicoli giudiziari ) lo faccio servendomi oltre che della mia memoria anche di questo bellissimo reportage dell’unità ondine del unità ondine del 21\7\2005 dal titolo Il G8 di Genova 4 anni dopo, il processo che non c'è mai stato e quelli in corso .
In quel periodo di caldo afoso stavo preparando l’esame di filologia romanza , ma come è mio solito d’estate e davanti a tali eventi ( il g8 di Genova in questo caso ) non riesco a studiare .. Alcuni mie amici sia della Sg , sia libertari , sia di rifondazione mi avevano proposto di andare con loro , ma sic a causa di problemi al ginocchio ( avevo un tutore , e quindi non potevo correre ) e dei genitori ansiosi e previdenti ( data la loro esperienza , in particolare mio padre , di manifestazioni di piazza negli anni ‘60\70 ) mi hanno proibito di andare , perché prevedevano cosa sarebbe successo e che non avendo allenamento fisico e ed essendo curioso , mi sarei messo nei pasticci e sarei finito picchiato o a Bolzaneto . Allora avendo “ il rimpianto “ di non aver potuto esserci , mi sono seguito attraverso sia i canali ufficiali ( raimediaset , salvo al riserva indiana di rai tre ) , semi liberi ( la 7 ) e non ufficiali indymedia in primis . M’aspettavo che sarebbe successo visto il tentativo di allontanare la gente da Genova il più possibile , non solo con la blindatura , ma con il suo isolamento da mare e da terra .
Ora racconterò le emozioni e i miei ricordi giorno per giorno
IL 19LUGLIO
Mi sorprese la scarsa reazione del potere durante la manifestazione del 19 , cosa strana visto quello che succeda i giorni 16.-17-18 ( forse perché c’erano anche molti immigrati , e non si voleva fare figuracce internazionali oppure perché c’erano anche rappresentanti delle ambasciate ? oppure perché non c’erano le ambigue tute bianche \ falsi disubbidienti ?) alla manifestazione del potere alla grandissima manifestazione pacifica del 19 luglio , scesero in piazza circa 50.000 persone . Infatti l’unità ondine scrive : << IL 19 luglio del 2001 mentre Genova attende i capi di stato e di governo degli otto Paesi più industrializzati del mondo, circa 50mila persone “invadono” e colorano le vie del capoluogo ligure al motto “Voi G8 noi 6miliardi”. Una manifestazione imponente e allegra fatta di «palloncini colorati, trombe e tamburi, bandiere, striscioni, slogan, travestimenti buffi e ironici, canti e balli» come ancora si può leggere on line in una delle cronologie che ripercorre quei giorni. Dall’altro lato tombini sigillati, una «zona rossa» fatta di cancelli e grate di ferro (interdetta anche agli abitanti che per entrare doveva mostrare un pass), controlli, perquisizioni a tappeto e migliaia di uomini delle forze dell’ordine, polizia, carabinieri, guardia di finanza dotati di caschi integrali, fondine ad estrazione rapida, manganelli, lacrimogeni, idranti, blindati, carri armati. A quattro anni di distanza da quelle giornate di luglio quasi più nessuno si ricorda né i palloncini della pacifica e colorata manifestazione del 19 luglio né le decisioni prese dagli “otto grandi” ma vetrine rotte, sangue, pestaggi per strada, macchine rovesciate, black bloc. E soprattutto un ragazzo ucciso da un colpo di pistola sparato da un carabiniere, 93 persone inermi picchiate mentre dormivano alla scuola Diaz, centinaia di manifestanti che dopo essere stati “prelevati” dalle forze dell’ordine nelle strade di Genova vennero segregati e torturati a Bolzaneto. >> .
Il 20 luglio e piazza alimonda
La manifestazione del 20 luglio è stata caratterizzata dall’ambiguità delle tute bianche , infatti circolava ( e mi è stata confermata se pur indirettamente da un mio ex compagno del liceo che in quel periodo lavorava alla digos di Genova e da new provenienti dal movimento ) che esse si sarebbero messi d’accordo tramite l’intermediazione di rifondazione comunista , l’accordo provvedeva che essi avessero attaccato e fatto un incursione nella zona rossa essi avrebbero risposto con lacrimogeni e getti d’acqua , infatti da quello che ho letto e mi hanno raccontato le cariche vicino alla zona rossa sono cessate quando Bertinotti presente alla manifestazione ha telefonato a Gianfranco fini e che il lucchetto \ moschettone varco in cui sono entrati era già mollato da prima .. Poi sono iniziate le cariche fuori dalla zona rossa che hanno portato al fatto di Piazza Alimonda .
Su tale evento hanno sbagliato : 1) sia i poliziotti non avrebbero dovuto entrare con il blindato fra la folla , senza lasciare una via di fuga ; 2) sia Carlo Giuliani perché non doveva puntare l’estintore ma presentarsi con le mani il alto 3) sia chi ha sparato placanica secondo la versione ufficiale ( è solo un capro espiatorio per le contro inchieste ) e poi io non credo che un giovane alle prime armi riesca a tirare un colpo cosi preciso da tale posizione . Chi ha sparato poteva visto la sua esperienza ferirlo e non ucciderlo £ ) sia chi era alla guida perché l’auto non era bloccata potete vedere da queste foto e da questa ricostruzione e quindi potevano fuggire appena attaccati senza sparare e investirlo passandoci sopra con le ruote ; 3) i poliziotti , già moribondo , si mettevano in cerchio e picchiavano i fotografi che si avvicinavano , e già moribondo facevano sfregio del cadavere colpendolo con calci e pietre dimostrare che erano i manifestanti ad averlo ucciso e modificavano la scena del fatto in modo da compromettere tutte le prove .; 5) sia al giudice che ha archiviato troppo frettolosamente perché : a) si basa senza cercare riscontri su una testimonianza anonima ; b) su una teoria sballata dal punto di vista fisico , che il proiettile è stato deviato da un sasso : oltre i collegamenti intertestuali trovate sempre sullo stesso url ( http://www.piazzacarlogiuliani.org/pillolarossa/ oppure per capire come mai l’inchiesta è stata a archiviata troppo in fretta potete vedere questo video documentario di www.arcoiris.tv che è La ricostruzione, le immagini, i filmati e le controinchieste che smentiscono completamente le conclusioni di PM e GIP sui fatti di Piazza Alimonda qui per il per chi vuole scaricarselo lo trovate qui
La manifestazione internazionale del 21 e la scuola Diaz
Per quanto riguarda la giornata del 21 luglio , segui il collegamento di G.Botteri su rai tre : la manifestazione era tesa ( perchè avevano ucciso giuliani e Perugini aveva picchiato selvaggiamente un ragazzo ne trovate qui le foto ) ma era tenuta sotto controllo . Poi arrivati 200 metri prima della zona vietata la polizia blocca la strada e secondo fonti ufficiali ( ma testimonianze di amici e non , fra cui la stessa Botteri , i video da quel poco che sono riuscito a vedere causa congiuntiviti e miopia sembrano negare ciò ) alcuni manifestanti lanciano qualcosa è la polizia spara un lacrimogeno , e fin qui è normale ( da quel che mi hanno spiegato amici poliziotti e carabinieri ) , poi quando il corteo si ricombatta lanciano lacrimogeni e dentro il corteo spezzandolo e dando origine alle cariche selvagge . da quel momento schifato , dopo aver visto pestaggi inauditi , 5 contro uno , o gente con mani alzate , anziani e bambini , fra cui la pediatra fotografata per la copertina del settimanale diario e la difesa anche dei manifestanti con baraccate e lancio di sassi , ho spento la tv e ho ripreso a studiare , ma non ci riuscii e riattaccai al sito di indy per sapere quello che stava succedendo . Poi senti le mezze verità e le menzogne dei tg e dei loro speciali e verso le 10.00\30 andai al letto , dato che la mattina dovevo alzarmi preso per andare Cagliari a fare una visita medica . Quindi quello che è successo alla Diaz lo ho appresi dalla edizione del Giornale radio tre delle 8.45 che riportava ( poi mai più ridata in quel modo ) la news , facendo sentire integralmente la diretta di quella ( che io ricordo vedendo le foto e i video --- ne trovate per chi ha lo stomaco forte un campionario qui -- di tale fatto , una notte cilena ) , lo trovate fra i file audio nei link riportati a fine post , cronaca diretta dell’incursione della polizia nella radio del movimento e nel centro stampa . Le mie impressioni dei fatti della scuola Diaz possono essere riassunti da questa frase : << Ho 65 anni e da 50 faccio il fotografo. Ho visto molta violenza nel mondo. Mai ho visto poliziotti italiani manganellare e prendere a calci giovani inermi e seminudi Polizia così oltraggiosa io la ricordo in Cile o in Argentina >> di Vittoriano Rastelli, fotoreporter, presente al G8 di Genova, 24 luglio 2001 .
Di Bolzaneto lo seppi due settimane dopo , in quanto scosso sia da quello ceh avevo visto saie sentito direttamente e indirettamente , e la gente che si bevevo quello che diceva la tv ( salvo alcune voci isolate ) che era il movimento che aveva distrutto al città e la polizia ha fatto bene a fare quello che ha fatto , da indy e dai giornali ( sia quelli vicini al potere , sia quelli intermedi , sia quelli di opposizione ) e da vari siti internet e newgroups , dai televideo che consultavo per aiutare Carlo Gubitosa , quello che poi sarebbe diventato un carissimo amico , che con il suo sito e poi per il suo libro raccoglieva testimonianze e documenti vari su tali fatti
Ora Per quanto riguarda i i processi sui fatti Diaz, Bolzaneto e «fatti di strada» sono invece i tre filoni dei processi che tentano di ricostruire quanto accaduto durante quelle giornate che hanno segnato un vero e proprio punto di svolta nella storia come nella memoria collettiva degli italiani. Da un lato dunque i processi contro le forze dell’ordine, quelli che in teoria avrebbero dovuto garantire l’incolumità e la sicurezza dei cittadini e dei manifestanti durante il G8 e che invece sono finiti alla sbarra per imputazioni che vanno dall’abuso di potere alle lesioni, dalla perquisizione arbitraria ai trattamenti inumani e degradanti. Dall’altro le accuse a carico di 25 manifestanti, per lo più riconosciuti attraverso video e foto, sui quali grava la pesantissima accusa di aver «devastato e saccheggiato» l’intera città fra il 20 e il 21 luglio. Un processo difficile e spinoso che però ha portato in aula il dibattimento negato per l'omicidio di Carlo attraverso la ricostruzione di quello che è avvenuto in piazza Alimonda il 20 luglio di quattro anni fa.
Riporto qui l’articolo dell’unità : <<1) L'irruzione alla Diaz Per l’irruzione e i pestaggi alla scuola Diaz nella notte tra il 21 e il 22 luglio (ma anche per la “perquisizione” non autorizzata nella scuola Pascoli, sede del centro stampa e degli avvocati del Genoa Social Forum) sono stati rinviati a giudizio 28 funzionari della polizia. Tra questi anche alcuni “big” delle forze dell’ordine come Francesco Gratteri, ex direttore dell’anti terrorismo e dello Sco e Vincenzo Canterini, ex comandante del reparto celere di Roma, che, nonostante siano sotto processo, sono stati recentemente promossi. Tutti e 28 sono accusati, a vario titolo, di falsità ideologica, calunnia, lesioni gravi, violenza privata, danneggiamenti, perquisizione arbitraria, percosse. Nonché di aver orchestrato il ritrovamento nella scuola adibita a dormitorio di due bombe molotov e di aver “preconfezionato” l’accoltellamento di un’agente. Il tutto allo scopo di giustificare in qualche modo il blitz e la mattanza che ne è seguita. Sono 97 invece le “parti lese”: ossia 93 persone picchiate e arrestate mentre stavano per lo più dormendo nella scuola e i quattro feriti fuori dall'edificio e nella Pascoli. Per il momento il dibattimento è arrivato solo alla 4 udienza (riprenderà il 14 ottobre). Ci sono voluti quasi otto mesi solo per avere la nomina definitiva di un collegio giudicante dato che il presidente del primo collegio assegnato, la terza sezione del tribunale, era in fase di trasferimento mentre il giudice a latere stava andando in pensione. Nonostante le opposizioni della difesa è stata accolta la richiesta di costituirsi parte civile per «violazione della libertà di stampa» della Fnsi (il sindacato dei giornalisti) e del Genoa Social Forum (gli organizzatori delle giornate anti-g8). Per il processo sono previsti tempi lunghissimi visto che sono oltre 300 i testi che fra accusa e difesa saranno sentiti in aula in almeno 200 udienze.
2) I torturatori di Bolzaneto Calci, pugni, sputi, minacce e «trattamenti inumani e degradanti» di ogni tipo vanno invece in scena nel processo per le violenze e gli abusi di Bolzaneto. Ma dato che in Italia non esiste ancora una legge contro la tortura i 45 rinviati a giudizio (poliziotti, carabinieri, agenti della polizia penitenziaria e medici) dovranno rispondere di abuso d'ufficio, violenza privata, falso ideologico, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, violazione dell'ordinamento penitenziario e anche dell’articolo 3 della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Parti lese 255 manifestanti che nella famigerata caserma furono portati per essere “interrogati” dopo essere stati prelevati durante le manifestazioni o, in alcuni casi, mentre si trovavano all’ospedale. Il dibattimento, a distanza di quattro anni, ancora non è iniziato. La prima udienza sarà il prossimo 12 ottobre. Così come per la Diaz anche questo processo sarà dunque una vera e propria lotta contro il tempo dato che la prescrizione per quasi tutti i reati contestati scatta nel 2008 (ad esempio per lesioni la prescrizione è dopo 7 anni e mezzo). Il che significa che entro quel termine bisognerà arrivare almeno alle condanne di primo grado.
3 ) I «fatti di strada»: il processo ai 25 L’unico dei tre grandi processi collegati ai fatti genovesi per il quale il rischio prescrizione non c’è è quello che ha come imputati non le forze dell’ordine ma i manifestanti. È il processo contro i 25 accusati di «devastazione e saccheggio». Insomma: il processo "ai cattivi", il primo processo ad essere iniziato (nel marzo del 2004 anche perchè i pm che lo seguono sono stati esonerati da tutti gli altri impegni) tanto che proprio mentre Genova si appresta per la quarta volta a ricordare Carlo , si chiude la 56ma udienza, l’ultima prima dell’estate. Il reato contestato ai 25 (due arrestati in flagranza gli altri riconosciuti attraverso video e foto) è appunto di aver "devastato e saccheggiato" la città. Un’imputazione per cui si rischiano fra gli 8 e i 15 anni di galera. «Un reato introdotto nel ‘44 che negli ultimi 50 anni è stato usato al massimo 5 volte soprattutto per episodi di vandalismo negli stadi» come ci spiega Emanuele Tambuscio, del Legal Forum, avvocato di uno dei 25 . Un processo molto complesso e difficile. Innanzitutto perché sono stati messe insieme sia gli episodi legati agli scontri avvenuti dopo la carica da parte dei carabinieri del corteo autorizzato delle Tute Bianche (via Tolemaide e piazza Alimonda: a processo ci anche sono tre ragazzi che erano insieme a Carlo Giuliani quando è stato ucciso) sia gli episodi della mattina del venerdì in piazza Manin e al carcere di Marrassi. Insomma, semplificando, i 25 vengono accusati sia di aver resistito alla carica dei carabinieri tirando sassi, costruendo barricate, incendiando cassonetti sia dei danneggiamenti fini a se stessi compiuti dal cosiddetto “blocco nero”. Ma anche in questo caso i fatti somigliano più a «danneggiamenti più o meno aggravati» per i quali è prevista una pena massima di tre anni. Qualcosa di positivo in tutto questo però c’è, come sottolinea ancora Tambuscio: «La nostra tesi difensiva è che c’è stata una carica folle e ingiustificata da parte delle forze dell’ordine in via Tolemaide e proprio quella carica ha scatenato gli scontri successivi sfociati nell’uccisione di Carlo in piazza Alimonda. In aula quindi si sta ricostruendo nei minimi dettagli quello che è accaduto sia il 20 luglio che il 21. E attraverso le registrazioni delle comunicazioni via radio delle forze dell’ordine è stato accertato ad esempio che la carica al corteo dei disobbedienti in via Tolemaide non era autorizzata mentre alcuni ufficiali dell’Arma hanno dovuto ammettere (davanti all’evidenza delle foto) che un certo numero di carabinieri aveva con se “attrezzatura fuori ordinanza” (ovvero tubi di ferro). Inoltre è accertato che in previsione del G8 erano state create 5 compagnie di carabinieri ad hoc denominate Compagnie di Contenimento e intervento risolutivo (una di queste era quella di Placanica) che, come si capisce dal nome, non dovevano gestire l’ordine pubblico ma, un po’ sullo stile americano, risolvere in maniera energica la situazione. Tant’è che erano tutte comandate da ufficiali paracadutisti del Tuscania che normalmente vengono impiegati nelle missioni all’estro. In parole povere, e per loro stessa ammissione, più abituati a fare la guerra che a trattare con i manifestanti».
Inoltre, proprio per riuscire a ricostruire i «fatti di strada» di quelle giornate di luglio di quattro anni fa, è atteso in aula a a testimoniare anche Mario Placanica, il carabiniere che sparo à Carlo in piazza Alimonda. «Sentiremo cosa dirà in aula - spiega Tambuscio - i suoi colleghi Raffone e Cavataio che hanno già testimoniato si sono contraddetti e confusi più volte. Ma anche se la speranza c'è, purtroppo ci sono pochissime possibilità che il processo per l'uccisione di Carlo sia riaperto». >>
Spero che stanotte non mi ritorni gli incubi che risono venuti per circa un mese iniziati dai fati del G8 di Genova , che a causa del oblio imposto da medisetrai sembra sia passata un eternità , invece sono passati quattro anni
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