in sottofondo questa famossima e triste canzone
E' d'ieri la decisione di un altro l'ennesimo ( perchè in italia non si può decidere niente da 50 anni in tema di bioetica se il Vativano non vuole ) governo succube delle pressioni dirette e indirette e dei voti del Vativcano o meglio del potere temporale della chiesa cattolica : tutto a scapito dei cittadini , della loro salute e delle magistratura ( vedere url all'interno del 1 articolo sotto ) che hanno dichiarato ingiusta e anticostituzionale questa vergognosa ed aberrante legge . Negli articoli sotto ulteriori news
il primo è di http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/antonio-buttazzo-opinioni Pubblicato il 30 novembre 2012 08:22 in Antonio Buttazzo - Aggiornato il 30 novembre 2012 01:04
Bisognerebbe capire dove risiedono le esigenze di “salvaguardare l’integrità e la validità del sistema giudiziario italiano” denunciate dal Governo Italiano con il ricorso avverso la Sentenza di Strasburgo che definiva la legge 40 sulla fecondazione assistita “una violazione del rispetto della vita familiare”.
Il Governo italiano ha presentato ricorso alla “ Grand Chambre”della Corte Europea per contestare la legittimità della pronuncia del 28 agosto scorso che aveva, come detto, stigmatizzato l’adozione di quella legge, condannando lo Stato italiano a risarcire la coppia che vi si era rivolta per la salvaguardia dei propri diritti.
Le Corti di giustizia italiane a più riprese avevano censurato sotto diversi profili la legge 40 , al punto che attualmente appare completamente snaturata. Infatti dal diritto di ottenere il congelamento degli embrioni sino a quello ad una diagnosi preimpianto, passando attraverso l’eliminazione del limite di utilizzo di tre embrioni per ciclo di fecondazione, diverse pronunce hanno via via ridefinito in senso costituzionalmente orientato la legge, tanto che oggi appare stravolto l’impianto normativo sì da risultare del tutto diverso da quello concepito dai compilatori.
Nonostante ciò, il Governo ritiene di ricorrere avverso la decisione di Strasburgo per salvaguardare una integrità normativa e di sistema che di fatto non esiste più e non per colpa dell’Europa ma perché quelle norme erano in contrasto con i nostri principi informatori.
Peraltro, il ricorso viene presentato da un governo che si definisce tecnico e provvisorio ma che non ha sentito la necessità di confrontarsi in Parlamento su temi squisitamente etici, dove diverse sensibilità avrebbero potuto approfondire l’opportunità di proseguire nella difesa di una legge che dovrebbe essere ripensata e rimodulata alla luce di un approccio meno confessionale di quello da cui è scaturita.
Il dubbio sempre più pressante è che in determinate occasioni, questo Governo sappia essere politico ed anche piuttosto smaliziato se si pensa che il ricorso è stato presentato l’ultimo giorno utile.
Forse così era più facile evitare un dibattito politico sulla Legge 40/2007 , confronto che non avrebbe fatto piacere a quella parte del governo “tecnico” che ha difficoltà ideologiche ad identificarsi laicamente.
dall' ANSA del 29 novembre, 19:33
Procreazione: istanza 4 eurodeputati contro ricorso Italia Iniziativa Idv e Pdl, contro governo anche Cozzolino (Pd)
BRUXELLES
Quattro europarlamentari - Niccolò Rinaldi, Andrea Zanoni, Gianni Vattimo di Alde-Idv e Gabriele Albertini del Ppe-Pdl, in collaborazione con l'associazione Coscioni - hanno inviato un'istanza alla Corte europea dei diritti dell'uomo con l'obiettivo di far dichiarare inammissibile il ricorso presentato dal governo italiano contro la sentenza della Corte sul divieto della diagnosi preimpianto contenuto nella legge 40/2004.
L'istanza - si legge in una nota congiunta degli europarlamentari - ha lo scopo di porre al centro della tematica il rispetto dei diritti delle coppie ad accedere alla possibilità di effettuare una diagnosi clinica. Il 28 agosto scorso la Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che il divieto per le coppie fertili, portatori sani di malattie geneticamente trasmissibili, di accedere alle tecniche di fecondazione in vitro per poter effettuare la diagnosi preimpianto, posto dalla legge 40/2004, viola l'articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.
In campo contro il ricorso del governo e' sceso anche il vicecapo della delegazione del Pd all'Europarlamento Andrea Cozzolino. Secondo il quale questa decisione ''e' davvero grave e inspiegabile. Il ministro Balduzzi - per Cozzolino - dimostra la sordità dell'esecutivo rispetto a un clima generale che si respira nell'opinione pubblica del nostro Paese fortemente contrario'' alla legge 40. ''Va quindi sostenuta - conclude Cozzolino - l'istanza a firma di 45 parlamentari che chiedono alla Corte di rigettare il ricorso del Governo''.
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