Un Commodore 64 collegato a ChatGPTè il risultato di un progetto realizzato da un informatico ingegnere e imprenditore italiano, Luigi Simonetti, è riuscito ad acquisirlo, dando alla luce la Commodore Industries Srl

sati sul cloud, se opportunamente interfacciato.
Un’interfaccia moderna per un sistema vintagePer realizzare la connessione, il Commodore 64 è stato collegato a un Raspberry Pi, che funge da ponte tra l’hardware d’epoca e i server di OpenAI. Il computer invia richieste testuali, che il Raspberry converte in chiamate API verso ChatGPT. Le risposte dell’intelligenza artificiale vengono poi restituite sullo schermo del C64.Il sistema sfrutta la porta seriale del Commodore e una piccola interfaccia sviluppata in linguaggio macchina, ottimizzata per ridurre al minimo la latenza. La comunicazione è testuale e lineare, compatibile con la modalità a 40 colonne del sistema originale, con risposte in tempo reale compatibilmente con la velocità del bus dati.Questo approccio dimostra che anche macchine con risorse estremamente limitate possono accedere a servizi cloud, sfruttando dispositivi intermedi capaci di tradurre i protocolli moderni in segnali compatibili con hardware vintage
Il progetto ha richiesto ottimizzazione del codice, gestione della memoria e controllo preciso della comunicazione seriale, operazioni che normalmente superano le possibilità di un dispositivo a 8 bit. L’uso di un sistema intermedio come Raspberry Pi ha permesso di aggirare questi limiti, ma il lavoro di Miccoli si è concentrato soprattutto sulla programmazione del Commodore 64, per garantire una comunicazione stabile.
L’interfaccia grafica minimale, compatibile con i caratteri PETSCII del C64, permette un’interazione base con ChatGPT, trasformando l’esperienza in una simulazione realistica di come sarebbe stato l’accesso a un assistente IA negli anni ’80, se la tecnologia lo avesse permesso.
zzato, il progetto ha richiesto anche configurazioni personalizzate del sistema operativo del Raspberry Pi, per adattarsi al ritmo e alle esigenze del Commodore.L’integrazione tra retrocomputing e intelligenza artificiale non rappresenta solo un esercizio tecnico, ma anche una riflessione sull’evoluzione tecnologica. Il contrasto tra i limiti del Commodore 64 e la complessità dei modelli linguistici moderni evidenzia quanto il progresso dell’informatica abbia ampliato le possibilità di interazione tra uomo e macchina.
Il progetto ha attirato l’attenzione della comunità internazionale, diventando un esempio di come sia possibile far dialogare dispositivi distanti quasi mezzo secolo. L’iniziativa si inserisce nel solco delle sperimentazioni che usano hardware storico per accedere a servizi cloud o reti moderne, spesso sfruttando l’interesse crescente verso l’informatica vintage.
Infatti Nei giorni scorsi, a beneficio di tutti coloro che negli anni ’80 hanno acquistato e utilizzato con soddisfazione un computer Commodore, ha fatto capolino una nuova distribuzione Linux. Si tratta di Commodore OS Vision 3.0, un sistema operativo progettato per rivivere e reinventare l’esperienza di computing degli anni d’oro dell’informatica personale. È un rivale di Windows 11 ? la risposta la troivate qui su quest articolo : << Commodore OS Vision 3.0 contro Windows 11: non dovete recuperare il computer anni '80 dalla soffitta >> di https://www.ilsoftware.it/

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