Sicilia: continua l'emergenza rifiuti

Valle del Simento - I comitati ambientalisti simetini si stanno attivando per fare una conferenza dei servizi per meglio affrontare, con l'aiuto dei sindaci dei comuni interessati, il proiblema dell'emergenza rifiuti nella Valle del Simeto. Per molti di loro l'accordo Prodi-Cuffaro potrebbe essere un bluff. Intanto continua il presidio a Parternò ed a S.Maria di Licodia. Dal sito "etnarossa" si evince la la Cgil ha elaborato un documento sull'emer4genza rifiuti in Sicilia.  I sindacalisti nell documento hanno scritto: "Nell’ultimo convegno, infine, promosso il 5 Giugno scorso, dal titolo “Una rivoluzione energetica per un nuovo modello di sviluppo”, si è sostenuto che la Sicilia deve diventare il centro propulsore dell’intera area euro - mediterranea per la ricerca, lo sviluppo di tecnologie nella produzione di fonti rinnovabili ed idrogeno. Abbiamo chiesto - continuano i redattori dell'epistola - con forza una nuova politica industriale per un nuovo modello di sviluppo: non più cattedrali nel deserto ma industrie innovative e "verdi", poli energetici più sinergici, più "leggeri" e compatibili ecologicemente". Il Governo, invece, ha dato come risposta alle esigenze della Regione Sicilia l'intesa Prodi - Cuffaro. La Sicilia, grazie a questa "intesa", potrebbe diventare una grande piattaforma del centro del Mediterraneo per l'incenriemtno dei rifiuti e l'emissione di gas altamente inquinanti: I adti parlano chiaro: la mRegione Sicilia sopporta il 15% di tutte le emissioni di gas serra del Paese con appena il 3% din presenza di industrie in ambito nazionale. Nel documento non mancano testimoniaze atte a darew forza a quanti pensano che Mafia - Politica e Ambiente in Italia siano divenute una cosa sola:"Pesantissimo è stato anche il giudizio della Corte dei Conti, secondo cui la violazione delle direttive europee in materia di appalti pubblici, ha comportato l’affidamento della realizzazione dei quattro grandi inceneritori a prescindere dall’acquisizione dell’informativa antimafia. Tale comportamento, definito “particolarmente imprudente” dalla Corte, ha comportato che una delle società riunite in associazione temporanea di imprese, aggiudicataria di due dei quattro inceneritori, risultasse infiltrata dalla criminalità mafiosa". Nel documento sono stati riportati anche dei dati riferito ad un'analisi della Corte dei Conti risalente al 2006:dal 1999 al 2005, evidenziano come la percentuale in Italia dei rifiuti smaltiti in discarica è passata dal 76,7% al 54,3%, in Sicilia il dato è sconcertante: dal 97,2% al 90,7%, meno di sette punti.La raccolta differenziata nella Regione Sicilia è cresciuta dall’1% del 1998 al 5,5% del 2005, mentre la media nazionale era pari al 23,3%. Nella frazione Secca, ad oggi,  non è operante alcun impianto din selezione rifiuti.In Sicilia si sono raggiunti due soli primati sullo smaltimento dei rifiuti: tra le più basse percentuali di raccolta differenziata d’Italia ed il più alto numero di ATO, che malgrado le disposizioni contenute in Finanziaria Regionale non si riescono ancora a ridurre.Nel documento della Cgil, inoltre, si legge:"Un ricorso così massiccio all’incenerimento determinerebbe, nei quattro siti previsti, un preoccupante aumento delle emissioni inquinanti in atmosfera, che seppur ridotte del 50%, nel caso in cui l’accordo dovesse essere applicato, sarebbero ugualmente pericolose e potrebbero non essere controllabili, vista la mancanza strutturale ed atavica nella nostra Regione di un sistema di monitoraggio efficiente ed efficace, in grado di verificare e controllare le emissioni".Non mancano i casi di mobbing verso chi tentas di far capiere la realtà dei fatti. Due impiegati presso l’Assessorato Territorio e Ambiente del Servizio 3 “Tutela dell’inquinamento atmosferico e della Unità Operativa S3, infatti, stanno per essere licenziati perchè hanno presentato delle irregolarità per la struttura di smaltimento rifiuti che stà per essere aperta presso la località Bellolampo.


Romilda Marzari 



 


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