invece di occuparsi di boiate perchè , se proiprio voglio essere coerenti , non si occupano delle porcherie che circolano in tv compresa la rai quello che una volta era servizio pubblico . Capiscoi che sia troppo violento e posso capire il divieto ai minori ma il divieto totale no . Tanto è inutile perchè per esempio in italia tutto è proibito ma in realta tutto è lecito . es nei bar non si dovrebbero vendere alcolici ai minori di 16 anni o idemper le sigarette , o i giornalini pornografici , ma si è buoni solo a fare leggi e se questa non viene applicata o ha mmolti diffetti invece di abrogarla e farne un'altra o modificarla , si lascia in vigore e se ne fa un'altra creando confusione legislativa . Ecco perchè condivido l'articolo vedere sotto di puntoinformatico .
Roma - Manhunt 2 è un titolo dai contenuti troppo orrorifici per passare inosservato nelle società del controllo sociale: dopo il Regno Unito, e anzi in virtù delle decisioni prese in UK, anche il Governo italiano si muove per bloccarne la diffusione nel nostro paese.
In una nota diffusa ieri, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha reso noto di voler agire per impedire che il titolo raggiunga i più piccoli. "Il gioco in questione - sostiene la nota - più che violento è definibile crudele, e sadico, con un'ambientazione squallida ed un continuo, insistente, incoraggiamento alla violenza e all'omicidio".
Parole che ricordano da vicino, da molto vicino, quelle pronunciate dall'ente di controllo britannico che ha già deciso il blocco del titolo. Gentiloni ne ha disposto la revoca chiedendo formalmente a Take Two Interactive, produttori del videogioco, "di annullare la data prevista per il lancio in Italia". Si tratta di un provvedimento d'urgenza che per tante ragioni Take Two sarà indotta a rispettare, ma che non può che avere una validità temporanea.
E al ministero lo sanno bene, ed è per questo che hanno contestualmente interessato al problema l'ISFE, la federazione europea dei produttori di videogiochi. "Il presidente di ISFE - spiega la nota del ministero italiano - ha accolto la richiesta e il problema di Manhunt 2 è stato inserito al primo punto all'ordine del giorno della conferenza ISFE di Bruxelles del prossimo 26 giugno", a cui parteciperà tra gli altri anche Viviane Reding, commissaria europea per la Società dell'Informazione.
Il motivo di questa censura preventiva va ricercato negli studi che sembrano essere stati condotti sul videogioco dal Ministero che, spiega la nota, non ha nulla a che vedere con la prima release del gioco, distribuito nel 2003 con una classificazione "per soli maggiorenni". "Assolutamente - spiega la nota - non aveva le stesse allarmanti caratteristiche di questa seconda versione". Una visione condivisa anche da Telefono Azzurro che aveva chiesto nella mattinata di ieri l'immediato intervento del Governo contro il videogame. continua qui su punto informatico
Roma - Manhunt 2 è un titolo dai contenuti troppo orrorifici per passare inosservato nelle società del controllo sociale: dopo il Regno Unito, e anzi in virtù delle decisioni prese in UK, anche il Governo italiano si muove per bloccarne la diffusione nel nostro paese.
In una nota diffusa ieri, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha reso noto di voler agire per impedire che il titolo raggiunga i più piccoli. "Il gioco in questione - sostiene la nota - più che violento è definibile crudele, e sadico, con un'ambientazione squallida ed un continuo, insistente, incoraggiamento alla violenza e all'omicidio".
Parole che ricordano da vicino, da molto vicino, quelle pronunciate dall'ente di controllo britannico che ha già deciso il blocco del titolo. Gentiloni ne ha disposto la revoca chiedendo formalmente a Take Two Interactive, produttori del videogioco, "di annullare la data prevista per il lancio in Italia". Si tratta di un provvedimento d'urgenza che per tante ragioni Take Two sarà indotta a rispettare, ma che non può che avere una validità temporanea.
E al ministero lo sanno bene, ed è per questo che hanno contestualmente interessato al problema l'ISFE, la federazione europea dei produttori di videogiochi. "Il presidente di ISFE - spiega la nota del ministero italiano - ha accolto la richiesta e il problema di Manhunt 2 è stato inserito al primo punto all'ordine del giorno della conferenza ISFE di Bruxelles del prossimo 26 giugno", a cui parteciperà tra gli altri anche Viviane Reding, commissaria europea per la Società dell'Informazione.
Il motivo di questa censura preventiva va ricercato negli studi che sembrano essere stati condotti sul videogioco dal Ministero che, spiega la nota, non ha nulla a che vedere con la prima release del gioco, distribuito nel 2003 con una classificazione "per soli maggiorenni". "Assolutamente - spiega la nota - non aveva le stesse allarmanti caratteristiche di questa seconda versione". Una visione condivisa anche da Telefono Azzurro che aveva chiesto nella mattinata di ieri l'immediato intervento del Governo contro il videogame. continua qui su punto informatico
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