QUESTO E' IL PRIMO MOUSE DEL PC L'AVETE MAI VISTO ? :-)
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
30.11.07
Senza titolo 2340
Il tuo sorriso
Sei stato l’amore trovato e perso allo stesso tempo
Come acqua che evapora in terra riarsa
Il tuo sorriso mi insegue
Spina invisibile
impalpabile
Cerco di strapparlo dal cuore
Ma dal pugno chiuso scivoli via come aria
Agglutinata dove il dolore mi strugge
E la speranza non ha casa
Pietro Atzeni
mafia in toscana ?
www.toscanatv.com/ del 28\11\2997
Il professore ha portato a termine la conversazione senza scomporsi, ma in seguito ha segnalato la vicenda. Il genitore e' stato denunciato per minacce e, nel corso di una perquisizione nella sua abitazione, i carabinieri hanno trovato due scacciacani. L'episodio, anticipato stamane da Repubblica, e' accaduto il 20 novembre scorso. Nella stanza erano presenti, in quel momento, solo l' insegnante e il padre della ragazza che non brillerebbe nei risultati scolastici. L' uomo avrebbe raccontato al docente che il suo predecessore, l'anno scorso, aveva preso di mira la figlia precisando, tra l'altro, che lui conosceva l' indirizzo di casa di quell'insegnante. Sull'episodio e' stata aperta un'inchiesta e nei prossimi giorni si terra' una riunione dei docenti per decidere il da farsi. La studentessa, dopo un'assenza di una decina di giorni, ha fatto rientro in classe.
Secondo alcuni amici della campania in particolare romilda mazzari , questo è un segnale del rafdicamento dellla camorra campana in toscana
29.11.07
Senza titolo 2337
ROM SU EBAY, INDAGINE MASTELLA - ''Ho un contratto in esclusiva sui diritti d'immagine di Ahmetovic per 40 mila euro per occhiali, jeans, profumi e orologi'', dice l'agente pubblicitario Alessio Sundas. ''Non ho percepito compenso per tali vergognosi prodotti'', ribatte Ahmetovic. L'ennesimo exploit mediatico commerciale del rom che, ubriaco, uccise quattro ragazzi falciandoli con il suo furgone, pone un nuovo interrogativo, ma intanto il Guardasigilli Mastella corre ai ripari promuovendo un'indagine ministeriale. Chi dice la verita' fra l'agente pubblicitario e il rom che - attraverso Marco Fabiani, l'uomo che lo ospita nel residence dov'e' agli arresti domiciliari - dice di non volerne piu' sapere dell'agente? L'unica cosa certa e' l'indignazione tornata a montare per il fatto che si lucri sulla morte dei quattro 'ragazzi del muretto': Alex Luciani, Eneonora Allevi, Davide Corradetti e Danilo Traini.
Mastella ha ordinato oggi accertamenti sul regime detentivo a cui e' soggetto il rom, ormai detenuto da sette mesi. Ahmetovic e' infatti da due mesi e mezzo ai domiciliari nel residence di San Benedetto, con divieto di colloquio con persone diverse dal suo padrone di casa, il legale e i genitori. In precedenza aveva trascorso quasi cinque mesi in carcere per omicidio colposo plurimo, reato per il quale e' stato condannato dal tribunale di Ascoli a sei anni e mezzo. Sentenza appellata dall'imputato. All'iniziativa del ministro non e' evidentemente estranea la pressione del mondo politico e di diverse associazioni. Plauso da Gabriella Carlucci (FI), che pero' annuncia: il sit in davanti a Palazzo di Giustizia con i parenti delle vittime ci sara' lo stesso. Plauso anche da parte di Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori: ''La determinazione del ministro Mastella si rivela opportuna e di elevata utilita' pedagogica e sociale''.
Per Luigi Camilloni, presidente dell'Osservatorio Sociale, la parola d'ordine e' '''congelare' immediatamente gli eventuali introiti'' derivanti dalla vendita dei prodotti con il 'marchio' del rom. Silvana Mura (Idv) giudica ''doverosa'' l'iniziativa del ministro, mentre Carolina Lussana (Lega Nord) lo bacchetta: ''Era ora che si muovesse. Mastella come sempre e' poco tempestivo''. Carmelo Lentino, portavoce di BastaUnAttimo, campagna nazionale sulla sicurezza stradale e contro del stragi del sabato sera, e' secco: ''e' scandaloso sfruttare il clamore di una strage''. Su tutte, le parole della mamma di una delle vittime: ''Io l'ho sempre detto. Ahmetovic - dice Lara Luciani - e' un fantoccio in mano a gente senza scrupoli''. Quanto all'indagine ministeriale, ''bisognava arrivare a questo punto per farla? Ci avesse dato ascolto quando siamo andati a Roma certe cose non sarebbero successe''.
D'altra parte, e' lo stesso Mastella a scandalizzarsi di quanto sta accadendo: ''Se e' vero quanto riferito dai media sull'impiego in alcuni spot pubblicitari di Marco Ahmetovic la vicenda e' sconcertante''. Ma Sundas, in un'intervista audio su Corriere.it, difende la sua iniziativa. 'Portero' Ahmetovic nelle discoteche a 3.000 euro a sera. Perche' lo faccio? Perche' ho fatto una scommessa: far diventare una star un personaggio che commette un reato e voglio farlo per bloccare questo paese dei balocchi che lo permette''. Intanto si e' in attesa che la Corte di Cassazione fissi la data in cui verra' discusso il ricorso presentato dall'avvocato di Ahmetovic, Felice Franchi, contro la decisione del Tribunale del Riesame di annullare i domiciliari per la tentata rapina confessata dal rom ai danni di un ufficio postale di Maltignano (Ascoli Piceno).
Ma l'unica voce fuori da coro è Roberto Castelli che ---- fonte (AGI) - Milano, 28 nov. ---- che "L'azione di Mastella e' tardiva. Doveva agire nel momento in cui questo ragazzo e' stato liberato". Il capogruppo della Lega in Senato, Roberto Castelli commenta la decisione del ministro della giustizia Clemente Mastella di aprire un'indagine sul caso di Marco Ahemtovic, il rom che ad aprile scorso ubriaco travolse e uccise con la sua auto un gruppo di ciclisti uccidendone quattro. L'imputato, infatti, pur trovandosi agli arresti domiciliari pubblicizza alcuni prodotti via internet. Secondo castelli, intervenuto a radio Padania, il rom "dovrebbe stare in galera. Una volta scarcerato puo' fare quello che vuole nel rispetto della legge" e quindi anche la pubblicita'. Il problema, dunque, non e' piu' giuridico ma "di buon gusto - ha aggiunto Castelli - Bisognerebbe fare delle riflessioni di natura sociologica, capire come e' caduta in basso la nostra societa'.
condanna per i fatti di via libia a bologna
dalla nuova del 28\11\2007
BOLOGNA. Il Gup di Bologna Andrea Scarpa ha condannato a due anni e dieci mesi ciascuno, con rito abbreviato, Federico Fildani, 27 anni, di Iglesias e Francesco Liori, ventenne, cagliaritano, per violenza sessuale di gruppo e lesioni per lo stupro commesso ai danni di una loro amica studentessa di 27 anni in un appartamento di via Libia a Bologna il 24 settembre 2006.
La sentenza, arrivata dopo un’udienza di nove ore e una camera di consiglio di un’ora, è stata accolta dalle urla e dagli slogan dei tanti collettivi di donne presenti davanti al palazzo di giustizia di Bologna fin dal mattino. In lacrime i genitori della ragazza, che si era costituita parte civile, e che ieri, per la sentenza, ha voluto essere personalmente presente in aula. La Pm Maria Gabriella Tavano aveva chiesto una condanna a tre anni di reclusione. Presenti, ma a debita distanza dal presidio dei collettivi, anche genitori e amici degli imputati che si trovano tuttora agli arresti domiciliari.
«Sono felice, ho sofferto tanto in questi mesi ma ne è valsa la pena», ha commentato la vittima dopo la sentenza. La mamma ha invece parlato di «sentenza simbolica che deve convincere le donne vittime di abusi a denunciare perché saranno credute».
I due giovani e la ragazza si conoscevano (il più giovane dei due aveva avuto in passato una relazione con la studentessa) e passarono la serata insieme. Le versioni sulla prima parte della serata furono concordanti, ma completamente divergenti sul finale. Dopo una notte in compagnia dei due, la ragazza venne soccorsa in ospedale per «evidenti segni di percosse al volto, al tronco e agli arti superiori ed inferiori». Ma i due hanno sempre parlato di un rapporto consenziente. Una versione ritenuta poco credibile dal Gup e anche dal Gip Rita Zaccariello che nell’ordinanza che costò loro le manette parlò di «incapacità di capire qual è il confine tra modalità, seppur disinvolte, ma lecite di manifestazione sessuale, rendendosi responsabili del più grave delitto di aver superato il limite del consenso contro la volontà altrui mostrando scarsa consapevolezza del disvalore del loro comportamento».
Nonostante i giudizi duri come questo e nonostante le prove raccolte - i medici dell’ospedale Sant’Orsola, dove la ragazza fu ricoverata quando riuscì a sfuggire ai due accertarono sia la violenza sessuale che le percosse - la solidarietà intorno ai due imputati è sempre stata ampia, anche se difficilmente comprensibile. Come in un blog comparso in rete subito dopo i fatti. Vi si sosteneva la tesi di Liori e Fidani, secondo cui «c’è stato sesso, è stato violento, ma pienamente consenziente». La campagna, portata avanti dagli amici dei due e da una parte dei familiari, è poi continuata. A primavera erano stati organizzati due concerti a Selargius. Ma la reazione di associazioni, movimenti femministi, gay e lesbici, partiti, istituzioni, cittadini, con in prima linea il circolo Arcidonna - La luna nera di Cagliari, portò all’annullamento.
Ad alzare ulteriormente la tensione arrivò una rivelazione, filtrata dalle carte dell’inchiesta, che parlò di un tentativo da parte di due non identificati «giovani sardi» che avrebbero offerto 2000 euro ad alcuni testimoni per screditare al processo la studentessa bolognese che doveva essere descritta come «una ragazza allegra». Circostanza negata con forza dagli accusati e dai loro avvocati che parlano di «un’iniziativa privata di alcuni amici, di cui comunque non erano a conoscenza».
A settembre, alla prima udienza, la tensione era esplosa davanti al tribunale: da una parte una ventina di amici e parenti dei due giovani, dall’altra un centinaio di donne e uomini con striscioni che inneggiavano al «coraggio di opporsi, coraggio di denunciare». Da quella parte c’era stato anche il messaggio della vittima: «Ribellatevi non soltanto agli stupratori, ma anche ai pregiudizi, alle molestie, alle violenze, alle sopraffazioni. Lottate con le unghie e con i denti, con tutta la vostra forza, fisica e morale».
ma comunque per dare un giudizio definitivo aspettiamo lìappello infatti secondo l'unione sarda dello steso giorno : <<
Il padre di Liori, Gianfranco, e una trentina di amici del giovane cagliaritano accusato di violenza sessuale assieme al romano Federico Fildani, hanno raggiunto il capoluogo emiliano nel giorno della sentenza. «Ci aspettavamo l'assoluzione - ha detto il padre, quando il giudice ha letto la sentenza che lo condanna a due anni e dieci mesi - ora confidiamo nell'appello dove siamo sicuri emergeranno ancora più chiari gli elementi a discolpa». «È un ragazzo forte - ha rimarcato il padre - possiamo dire che è sereno, per quanto si possa essere sereni in questa situazione. C'è stata la condanna, ma avevamo tanta paura che potesse andare peggio. Col clima che si era venuto a creare, le proteste e le manifestazioni delle femministe, era diventato quasi un processo mediatico e per il futuro restiamo fiduciosi. Siamo contenti, poi, che i movimenti femministi più importanti, le sigle più conosciute, abbiano preso le distanze da quanto stava accadendo attorno a questo processo». E se da una parte i genitori non nascondono la tristezza per una condanna che ritengono ingiusta, gli amici non vogliono nemmeno sentir parlare di possibile colpevolezza. «È stata una delusione, non esisteva un solo elemento concreto e, al contrario, molti fatti venivano smentiti. Ci sono le contusioni, ma quelle sono venute dopo. Nessuno stupro, lo hanno ripetuto anche vari testimoni».
>>
Senza titolo 2335
30 NOVEMBRE 2007 MILANO
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "LA STRATEGIA DELL'ARIETE"
ORE 18.30 VIA DOGANA 2 C/O INFORMAGIOVANI
PRESENTI GLI AUTORI
28.11.07
Senza titolo 2331
Lunedì sera verso le ore 23 ricevo una telefonata anonima sul numero di cellulare 339/163....Era una voce maschile che diceva "Tu parli troppo.............tuo (non ho capito bene figlio, padre, fratello) è morto". Ho denuntcito il tutto alla polizia. Ho allegato i post che ritengono siano stati oggetto della frase "Tu parli troppo" Se succede qualcosa a mio padre, a mio fratello o al bambino che ho in grembo saranno presi in considerazione gli articoli postati. Se a qualcuno non và giùquanto scrivo può querelarmi se è falso, o uccidermi o solo tarturarmi dopo che è nato mio figlio se è vero quello che ho scritto. Mio padre, mio fratelo e soprattutto mio figlio non hanno nulla a che vedere con ciò che dico e scrivo. Se si tratta di uno scherzo lo trovo di pessimo gusto.
Romilda Marzari
P. s.
I miei telefoni sono sotto controllo.
Le ultime cose che ho postato avevano i seguenti titoli e parlavano del riciclaggio di denaro sporco della camorra e della mafia in Toscana:
Nuovo caso Saviano: uno scrittore calabrese pone nero su bianco
la risaputa intesa mafia calbrese e camorra campana
Questo quanto ho scritto nel post
Una nuovo libro che parla della camorra in Campania
"Un ennesimo libro, dopo Gomorra di Saviano, che pone in evidenza il degrado in cui la camorra fà vivere la Regione Campania. Una Regione dove chi nasce nel ghetto non ha diritto a migliorare la sua posizione sociale perchè farebbe capire ai poveri che i "favori" elargiti dai camorristi durante le campagne lettorali sono loro diritti. Una Regione dove l'articolo 34 costituzione, che parla del diritto allo studio anche dei meno abbienti non viene rispettato. Dove chi decide di uscire dalla periferia e di proseguire la sua carriera scolastica fino all'università viene fatto ghettizzare dai camorrisiti per far capire che chi vorrà seguire il suo esempio sarà emarginato e non avrà altra scelta che andarse in un'altra Regione. Una Regione, la Campania, dove il lavoro a nero è un cancro oramai radicato perchè i lavori onesti devono essere solo una copertura, alla fine tutti in un modo o nell'altro devono servire il "Sistema"".(Parte ultima del post)
PETIZIONE PER IL DALAI LAMA
La Cina si oppone al Dalai Lama. E l'Italia (con il Vaticano, ovviamente) china la testa
Fausto Bertinotti non concederà l’Aula di Montecitorio per la visita del Dalai Lama atteso a Roma in dicembre. Probabilmente il premio nobel per la pace non sarà ricevuto neanche da Romano Prodi e Massimo D’Alema, per paura di ritorsioni da parte della Cina. La visita del Dalai Lama ha già causato proteste dall'ambasciatore di Pechino. Il Dalai Lama Tenzin Gyatso, capo temporale e spirituale del popolo tibetano, è considerato un "traditore" dalla Cina dopo aver guidato la sollevazione dei tibetani contro il governo comunista cinese alla fine degli anni 50. La rivolta fu repressa dall'esercito cinese e nel 1959 il Dalai Lama fuggì in India dove ottenne asilo politico.
Nemmeno il papa incontrerà il Dalai Lama. In ottobre, un funzionario del Vaticano aveva detto ai giornalisti che il papa avrebbe incontrato il leader spirituale dei buddhisti tibetani il 13 dicembre. La Cina aveva risposto alla notizia dicendo che l'incontro avrebbe potuto "urtare i sentimenti della popolazione". Il pontefice era stato sollecitato a prendere azioni tese a dimostrare che "era sincero" nel suo intento di voler migliorare le relazioni tra Cina e Vaticano.
Ma saremo liberi di fare quello che ci pare in Italia? I cinesi imparino a cucinare qualcosa di decente invece di scuoiare animali e venire qui a dettare legge...
27.11.07
le donne e i media
articolo tratto dawww.girodivite.it/I-media-e-l-immagine-femminile.html tranne le parole non in corsivo
Le donne normali, nelle pubblicità come in tv, sono del tutto assenti, le donne anziane si vedono solo nelle reclame delle dentiere, mentre gli schermi televisivi e i cartelloni pubblicitari abbondano di belle ragazze e modelle magre e dal fisico mozzafiato. Sono sempre di più le donne che occupano posizioni di rilievo nel mondo della comunicazione. Nelle medie e grandi aziende private italiane, le addette stampa sono il 74%, e il 77,8% sono dirigenti delle aree di informazione. Nonostante questo, però, l’immagine della donna veicolata dai media e dalla pubblicità continua ad essere legata a schemi e stereotipi tipici di una cultura profondamente sessista .
Di questo tema si è parlato alcuni giorni fa in Fiera a Bologna nel corso di una tavola rotonda organizzata da INAIL (Istituto Nazionale per l’ assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) e dall’ Associazione della Comunicazione Pubblica, oviamente ignorata dai media nazionale che l'hanno considerata una non notizia o una notizia locale
"Negli ultimi dieci anni la comunicazione si è trasformata, passando da strumento di importanza marginale a elemento strategico per il successo delle aziende, sia pubbliche che private - ha spiegato Antonella Ninci, presidente del comitato Pari Opportunità dell’ Inail - in questo cambiamento le donne hanno svolto spesso un ruolo da protagoniste, a volte artefici inconsapevoli di successi e di cambiamenti. Si può quindi affermare che la comunicazione è donna, anche se le donne continuano a guadagnare meno rispetto ai colleghi maschi e le poltrone del potere sono occupate, nella maggior parte dei casi, dagli uomini".
"Purtroppo c’è un altissimo numero di messaggi pubblicitari che ledono l’immagine femminile - ha detto Isabella Rauti, consigliera nazionale di Parità - manca un’ educazione seria basata sui principi non discriminatori e sul rispetto delle differenze di genere. Un esempio fra tanti è quello della pubblicità di una patatina che aveva come testimonial un noto attore di film porno. Un messaggio certamente carico di allusioni sessuali e di volgarità, per il quale è stato chiesto come capo espriatorio ( perchè ce ne sono ben peggiori ) e ha ottenuto,l’intervento del giurì della disciplina pubblicitaria".
Le donne normali, nelle pubblicità come in tv, sono del tutto assenti, le donne anziane si vedono solo nelle reclame delle dentiere, mentre gli schermi televisivi e i cartelloni pubblicitari abbondano di belle ragazze e modelle magre e dal fisico mozzafiato. "La risposta a tutto questo è semplice - ha ammesso Roberto Vecchi, autore e regista televisivo - e si chiama audience. I dati Auditel, ad esempio, sono fondamentali per chi fa televisione, ed è innegabile che la presenza di una velina aumenti inevitabilmente il picco di ascolti. Solo una forte pressione da parte di chi si occupa di Pari Opportunità su chi gestisce i media potrebbe portare, forse, ad un’ attenzione e ad un rispetto maggiore nei confronti delle donne".Tesi su cui non solo d'accordo perchè è solo repressiva , meglio insistere su una nuova eduazione etico morale , iniziando dall'infanzia."Commentando una pubblicità della Tim che aveva come testimonial la Canalis, il quotidiano inglese Financial Times ha scritto che l’ Italia ha dimenticato il femminismo - ha aggiunto la Rauti - in effetti nel nostro Paese c’è una sorta di discontinuità storica e sociale nel percorso dell’ emancipazione femminile. E’ necessario proporre un’ idea di plurale femminile, di non adesione ad un unico modello, per uscire dallo stereotipo della donna velina, velona, poco vestita e sempre in atteggiamenti seduttivi".
Infatti sono contento Mi fa piacere vedere che proprio le donne stiano alzando la testa, evidenziando il grave malessere sociale che investe il nostro paese...dai 12 ai 52 anni si cerca di dimostrare sempre la stessa età...questa idea che lo scopo della vita sia rincorrere e rimpiangere i 25 anni, fa perdere di vista ciò che ha davvero importanza...il piacere di crescere, evolversi, acquisire conoscenza, maturità, rispettabilità, sociale e personale ciò che ha spinto gli uomini fin dagli albori ad evolversi e passare dalle clave ai pc sembra non avere più importanza almeno per le donne...medici donne, avvocati donne, commercialiste, insegnanti, astronauti, militari e scienziati donne e la lista potrebbe continuare, lavorano spesso all’ombra...di potenti che stanno imponendo attraverso i media un’idea di società formata da eterni e istupiditi ragazzi che non costruiscono più nulla, non credono più in nulla e che vengono appagati dalle sgambettanti veline, consumatori e null’altro.
Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.
Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...