Senza titolo 720

Poco lontano dalla stanza in penombra in cui mi trovo adesso, c'erano dei piccoli vicoli lastricati di sanpietrini, troppo stretti per il passaggio di qualsivoglia mezzo di trasporto. Stradine che si incrociavano e rincorrevano, fino alla piccola piazza. Tutto ciò era un dominio. Dominio dei "bambini del rione", così mi sono stati presentati. Uno in particolare, ha tutta la mia attenzione. Lui e il suo fratellino di solo 20 mesi più grande, sono finalmente in vacanza dalla scuola. E' estate, ed escono di casa al mattino presto. Sanno che troveranno altri bambini già in piazza, e chissà quale gioco staranno facendo, ne hanno tantissimi, ma comunque non è importante, loro arriveranno lì e si uniranno agli altri. Semplice, assolutamente. Mi sembra quasi impossibile immaginare una "solitudine", nella vita di quei bambini. Tornano a casa solo per il pranzo, poi via di nuovo, tanto nessun pericolo potrebbe mai esserci, in un mondo in cui la chiave di casa resta attaccata fuori dalla porta per permettere loro di andare e tornare quando vogliono. Quella chiave può servire anche ad un vicino di casa, e capita spesso che ci si scambi visite. I genitori di quel bambino, conoscono naturalmente tutti coloro che abitano in quel palazzo dall'ingresso senza portone, libero a chiunque. Figurati se qualcuno potrebbe mai avere cattive intenzioni, queste cose succedono solo nei film! Questo invece, è un mondo vero... un mondo un po' strano, ai miei occhi, lo ammetto... un mondo "altro"... in cui i regali si ricevono per l'Epifania e non la notte di Natale, in cui i confini sono forse troppo stretti, in quelle piccole strade, ma sono confni così pieni di gente e di cose da fare e di giochi... Cellulari, computers, web, virtuale... cosa sono?... parole strane... incomprensibili...
Ma davvero nel solo tempo che quel bambino ha impiegato per diventare mio padre, il mondo ha corso così tanto??...
Lo ammetto, mio malgrado, non riesco a non trovare preferibile il mio mondo. Ma non faccio testo, io... io non amo la semplicità del vivere, e ho un bisogno vitale di un mondo in cui possa assaporare tutta la mia essenza eretica... e in quello, non avrei potuto... però una cosa non la posso negare... quei bambini erano davvero felici!

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