1.11.08

L'arrivo

Approdato
a porto sicuro
declina il volto
e scioglie l'àncora.

Ha spento i conti
col destino selvaggio,
l'ha reso vento
e impalpabile gloria.

Solo a tratti
nel soffitto dei pensieri
i suoi occhi
assonnati e vagabondi

s'imbattono in giovani vite
straniano in dorature immense
in stonati meriggi
in oblique voluttà.

Come antichi risvegli
dileguati e azzurri e pigri,
venati di caffè,
di baci smozzicati,

di sorrisi imprevisti,
di mattine curiose,
di labbra non dette
nel chiarore stupefatto.

Ma l'attimo scorre.
Risuona il silenzio.
Si concede un sospiro
ed è sazio di sé.

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