Senza titolo 998

Il ricordo di te ha vesti regali


un vissuto che sembra appena ieri.


Dodici anni,mio Dio,dodici anni


incredule tendono le rughe del mio volto,


hanno scritto storie che sono cicatrici sulla pelle


ed ora di colpo cancella


il tuo ritorno.


Nei bianchi capelli ,l’autunno colora come allora


i castani dai frutti  maturi,andremo a raccoglierli insieme,


affideremo al tempo il raccolto delle nostre mani che


si cercano,


ed ecco che labbra di fanciulla ti rubano un bacio


ha il sapore dell’innocenza,del amore.


in un cinema di periferia,guardando un film che non ho mai visto


tace le parole nella tua bocca,le spegne


accende i sensi selvaggi…


Dentro me pantere addormentate in un sogno lontano


si svegliano di colpo,t’afferrano all’improvviso


sono artigli affilati di passione


ti marcano la carne,ti entrano nel sangue


infettandoti, rendendoti dipendente come la sigaretta


che fumo,come la peggiore droga e non è che l’inizio


quel gemito ululato sino alle viscere della terra


quel fremito lungo la schiena


conosce a memoria ogni bandierina rossa


del mio corpo


come i posti non visitati nelle cartine geografiche,


ogni porta chiusa della mia anima


per incoscienza,per paura forse


l’elisir d’inferno e paradiso che non sazia mai


gli amanti divenuti dei


d’un dolore che è sempre più grande


più tuo ,nostro.


T’ho sempre amato,non te lo mai detto


vorrei urlarlo e potessi sfiderei  il tempo


vorrei arrivasse a te,che non sai d’essere


d’esser sempre stato.


 


Il ricordo  di te sulle labbra oggi


compone di  nuove note


il mio nome.

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