22.3.11

i 150 dell'unità d'italia ed io [ se invece di dividerci su questione di lana caprina facessimo di più contro chi la denigra ]




In questi giorni   facendo , uso inernet  e l'email da un pc  esterno al mio , un po' di pulizia  nella posta  eletronica  , eccovi alcune  email    riguardanti il  mio post  sui  150   del nostro  amato\ odiato bel paese
 dici che non  c'era niente da festeggiare   e poi sei caduto  anche  tu nella  trappola  delle celebrazioni .
 Sei un ipocrita  sputi ed  insulti la patria   e poi  la celebri  ?   sei ipocrita (  questa la pubblico interamente  perchè  mi fa troppo ridere  in quanto la persona  non ha  capito un   di  me  o  è  di quelli che  guargente  con i  paraocchi  dell'ideologia ) << come  la sinistra   che  si scopre patriotica. Mi fate  amaramente   ridere per non dire  peggio  per  come  all'improvviso vi coprite   patriotici . Quandi  Fino a pochi anni fa, a parlare di patria e tricolore eravamo noi  di destra .Infatti fino all'anno scorso ,vedere l'ìopera da lei citata nel  suo post precedente ,chi parlava più del Risorgimento? Quest'anno è  di moda   riempirsi la  bocca  ed  esternarlo , forse  perchè  èil 150° anniversario  del nostra  amata patria.
L'anno prossimo tornera'nell'oblio. Non si erano mai viste persone di sinistra inneggiare al tricolore, ma  solo insultarlo. Ma adesso c'è¨ la Lega e quindi: "Contrordine Compagni! Viva il tricolore!"Se non è ipocrisia questa  caro   Amico .>>
Inoltre mi è stato  chiesto : << Dici  d'essere  sardo prima  che  italiano  e poi celebri l'oppressore  o non metti insieme  alla bandiera  tricolore  neppure  una sarda  ? chde cosa  c'è da festeggiare 80 anni di Savoia, 20 di fascismo, 50 di DC, quasi 20 di fra  falsa opposizione  e berlusconismo.
Non c'è molto di cui esser fieri ma ci fu un momento in cui davvero "sentimmo l'amor per la patria nostra". W la resistenza, w la lotta partigiana, w l'Italia antifascista!

Inn parte è  vero  quello che  dicono quelli che  mi dicono cosa  ci sia da festeggiare e quello che dicevo nel post precedente  su cosa  è stato per  noi Sardi .Infatti Scrisse Antonio Gramsci nel 1920, sull'Ordine Nuovo, queste parole: "Lo stato italiano è stato una dittatura feroce, che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti".
Non Aveva tutti i torti . Ed è anche vero che il Risorgimento non fu per niente o quasi una "rivoluzione di popolo",in quanto  quelli che  loro  furono furono emarginati  ed isolati  dopo essere stati usati   e che fu usato dalla monarchia sabauda per costruire sì uno stato unitario, ma nell'interesse di una borghesia gretta e ottusa, subito pronta ad allearsi con i latifondisti meridionaliopposizione  e, reazionari e sanfedisti. Il fascismo nacque, figlio carnale, da quella alleanza.Ma ,eppure <> come  dice  Giulietto Chiesa in http://www.nuovasocieta.it << potrebbe ancora essere, dopo 150 anni, una cosa diversa dall'immonda decadenza cui è stata costretta, o ( hanno chinato la testa) a cui si è assoggettata. Lo prova la Costituzione di cui si è dotata, dopo la caduta del fascismo.>>
E poiché vedo, con raccapriccio, chi sono coloro che oggi insultano il tricolore, i lanzichenecchi della Lega; e poiché vedo chi è, e di che pasta è fatto, l'eversore che guida il governo d'Italia, contro la Costituzione, allora non posso che stare dalla parte del tricolore (anche se non mi piace granche   troppo retorico andrebbe riscritto , riadattato ad  oggi  e lasciato intatta  la musica  per altro bellissima ,  come  è stato fatto  con l'inno nazionjale  della Csi ex Urss    dove la musica  è rimasta  intatta  ma ma  hanno  cambiato il testo   =   dee della Resistenza, che quella Costituzione promosse.Hon ricordato , scondinando nelle celebrazioni lo ammetto   il 150esimo anniversario del nostro Paese: per difendere la sua unità (contro gli organizzatori potenziali della guerra civile) ; la sua democrazia (anche se così tanto minacciata e  rimessa  indiscussione     da 60 anni a questa  parte  ); quel poco di giustizia sociale che ancora resta (anche se così tanto offesa).
Tornando a Gramsci: è un "casamatta", nella quale difenderci e dalla quale, appena possibile, riorganizzare la controffensiva contro chi  offende e  vuole riscrivere  anzichè  studiarla  a  360°nel bene e nel male   la  storia
Per  quanto riguarda la mancata esposizione   della bandiea  sarda  con quella tricolore , non l'ho fatta  perchè  : 1) non ne  avevo  , e non ne  ho trovato ; 2) non sapevo se usare  quella classica   istituzionalizzata  erroneamente dallla dc  e poi di nuovo  dalla pdl  o  quellla  riformata da Soru ( qui e qui  maggiori news  sulla diatriba  ) oppure quella  dell'albero sradicato insegne del  regno giudicale d'Aborea  che  si ribella  all'aragona .E poi sinceramente , non è  mica  necessario  un simbolo  o ( in questo  caso ) una  bandiera  per   dimostrare  la  propria identità  .
Per  quanto riguarda il tricolore è dovuto alla mia è una resistenza antropologica-culturale  prima ancora che politica. Mi rivolta l'idea maniacale di doversi proteggere da tutto, odio il dogmatismo delle tradizioni (radici di questo e di quello da tutelare a tutti  i costi  ), prendo a calci dalla mattina alla sera il concetto fascista di identità chiusa , irrido il timore  dell'alterità in qualunque forma si presenti, specie se è quella umana, detesto il culto del lavoro (il "fare") come sostanza etica dello stare insieme mi offende ( anche se  non sono   da qualche anno   tanto praticante  ) vedere la religione ridotta a marcatore identitario  ed usata a proprio uso  e consiumo per  giustificare un ideologia  xenofoba e razzistica  Tutto l'impianto ideologico del leghismo incarna alla massima potenza il contrario del mondo che cerco di costruire. Questa resistenza è patrimonio civile di molti sul territorio italiano, e so che  tanti ( me  compreso ) hanno messo il tricolore alla finestra non tanto per dimostrare di essere italiani, quanto per affermare simbolicamente di non essere leghisti.Infatti << (...)  Camminavo per le strade notturne di Santarcangelo di Romagna al ritorno da una conversazione pubblica con Emiliano Visconti nella biblioteca comunale, e parlavamo proprio di come la presenza di istanze razziste e incivili, distruttive del più elementare stare insieme da persone umane, abbia costretto persino un internazionalista come lui, uno che non ha mai subito il fascino della retorica della patria e di quel che si porta dietro, ad aver voglia di tricolore, manco fosse il solo scudo rimasto contro la deriva xenofoba e reazionaria che sta alla base della spinta popolare leghista.( .... dalla  nota  su fb  diMichela  Murgia   ) . Infatti  io  che consideravo e  ancora  lo faccio  nonostante  tutto 

E poi ---  qui mi rivolgo alla lettera  di  ***** che mi accusa d'ipocrisia ---  del risorgimento la  sinistra ne  ha  sempre parlato di risorgimento ed patria  non in maniera manifesta  e acritica folkloristica  usata  per  giustificare  le  guerre imbelli e colonialistiche ed  imperialistiche  (  come si diceva  un tempo )  cioè  sintetizzando  : << (...)nei miti eterni della patria o dell' eroe (...) nei campi di sterminio dio è morto,coi miti della razza dio è morto >>. Mentre la  sinistra   e non solo  ha  un concetto  diverso  di patria ( anche  se   io credo  che   bisogna  parlare  di patrie   vista  la diversità  da regione  a  regione   ancora  da li avvenire e da costruire    ) ecco   come   (   riporto solo  l'ultimo  che  in sintesi a mio  avviso   li rappresenta  tutti     di cui trovate  i  video  nei vari url )   noi della sinistra  vediamo la patria   : il piave  (1 2 ) bella ciao, il sentiero  (  dei Mcr ) ,linea  gotica (  ex Csi ) viva l'italia (  de  gregori )  povera patria  (  di battiato )
 


con questo  è  tutto  alla  prossima

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