La via (verde) da Milis a ChicagoRicetta italo-americana per il business dei fiori

Unione sarda  del 12\3\2011 
DAL NOSTRO INVIATO  LORENZO PAOLINI ( paolini@unionesarda.it )


BELLE DI GIORNO 

 Gli organizzatori

La via (verde) da Milis a Chicago

Ricetta italo-americana per il business dei fiori










MILIS 

Un americano a Milis. A fare l'agricoltore, per giunta, un po' come rubare a casa del ladro. Invece ha funzionato tutto a meraviglia. E Leo Minniti, 48 anni, da Chicago, architetto del paesaggio, da più di un lustro si è acclimatato con successo all'ombra di aranceti dalla storia illustre. Non solo: per la dodicesima volta (Primavera in giardino , oggi e domani a Milis, Villa Pernis, dalle 10 alle 18) mette su con Italo Vacca (43 anni, uno che è partito dal paese destinazione mondo per tornare poi a casa) una delle rassegne più seguite del settore.
 Un appuntamento che è seguito dai cultori della materia con religioso scrupolo, del genere mai-più-senza . Si gioca in casa: i maniaci del giardinaggio sono un'amabile consorteria guidata da passione indomita, acquistano mensili-Bibbia in edicola, si ritrovano in Rete su forum sempre più specializzati. Sono, soprattutto, molti più di quelli che si immagina, informati e girovaghi: una manifestazione di qualità farlocca è destinata a morire in un amen. Invece nell'elenco degli espositori figurano quest'anno alcuni fra i vivai specializzati più importanti d'Europa. Mentre il numero dei clienti si è allungato in modo esponenziale. E fra gli sponsor, oltre a quelli istituzionali della zona, figurano le istituzioni d'eccellenza dell'Isola, dall'Orto botanico di Cagliari alla facoltà di Architettura di Alghero all'Adipa, l'associazione per la diffusione di piante fra amatori. Che, detto così, non sembra nulla. Ed è invece la suprema corte del giardinaggio, sede nell'Orto botanico di Lucca, quella a cui ci si appella per rintracciare piante impossibili, bulbi misteriosi, talee sconosciute. In un banchetto sarà possibile scambiare i propri tesori verdi con quelli altrui. Gratis, s'intende.




LE COINCIDENZE Si sono conosciuti a Perugia. Vacca, dopo il Liceo classico, studiava per la laurea in Lingue. Minniti, il cognome rivela antenati italiani, era in Umbria per frequentare la facoltà di italiano per stranieri. Alle spalle aveva già studi universitari «a metà fra botanica e architettura, allora in Italia la professione di esperto del paesaggio era ancora agli inizi». Il paese degli agrumeti storici impiantati dai monaci camaldolesi nel XIII secolo e la metropoli dell'Illinois diventano di colpo straordinariamente vicini. All'inizio Vacca frequenta gli Usa durante l'estate per perfezionare l'inglese, poi inizia a lavorare. Niente a che vedere con gli studi: è un vivaio quello che gli dà la busta paga ( The fields ), lo stesso di cui è socio fondatore Minniti. D'altronde in famiglia c'erano solide tradizioni legate alla terra, frutteti, vigne. E in entrambi inizia a maturare l'idea daolini@unionesarda.itaolini@unionesarda.itaolini@unionesarda.iti metter su un vivaio specializzato in Sardegna.
SVOLTA FIORITA La pianta che ha cambiato loro la vita si chiama Hemerocallis. È originaria di Cina e Giappone. Comunemente è chiamata Bella di giornoper i fiori fantastici (un profano direbbe qualcosa di molto simile a un giglio) che durano lo spazio di un mattino. È perenne, sufficientemente rustica da non richiedere cure impegnative, si adatta a qualunque terreno, richiede sole e poca acqua, vive dalle Alpi alla Sicilia. Ha una curiosità che la rende amata da tutti gli appassionati: è facilmente ibridabile. «Chiunque può unire due specie diverse e farne una terza. Porti il polline dell'una nell'altra, raccogli i semi, pianti e scopri cosa ne vien fuori. Ogni volta è una sorpresa, la maggior parte degli ibridi non ha gran valore. Ma puoi avere fortuna e far nascere una varietà particolarmente bella e nuova che gli appassionati si affrettano a registrare». aolini@unionesarda.itNegli Usa l'Hemerocallis (7 specie originali, oltre quarantamila varietà) rappresenta una bella fetta del business del florovivaismo (vengono usate anche come antincendio lungo le autostrade della California o per il controllo dell'erosione dei terreni). In Italia la nicchia di mercato fino a pochi anni fa era ancora praticamente vuota. Mentre la società americana di cui era socio Minniti vendeva oltre un milione di piante l'anno (a prezzi correnti, circa otto milioni di euro di sole Belle di giorno ).


ADDIO ALLE VITI 
I Nel frattempo le vigne sarde stavano andando maluccio, il padre di Italo Vacca aveva sempre meno voglia di dannarsi con la vendemmia. «Quando gli ho proposto di fare un vivaio a cielo aperto mi ha detto subito di sì». Non risultano agli atti particolari patemi in famiglia, la2SCw0XJ61lo&feature=related vernaccia è andata in soffitta senza problemi a favore della Stella de oro . «Il nostro vivaio ha ormai costruito una collezione di Hemerocallis che in Italia non ha rivali ma chi ci paga le bollette è la Stella». Per i non addetti ai lavori: si tratta di una varietà che, nel clima mediterraneo, fiorisce fino a sei mesi l'anno, maggio-ottobre senza soluzione di continuità, e ha un'eccezionale resistenza a malattie e insetti. Detto fatto: il vivaio nel suo campo oggi è il più importante d'Italia. Nella stagione del freddo, non è particolarmente suggestivo. Ma pare che la distesa verde in fiore, a perdita d'occhio, sia in primavera emozionante.
I SEGRETI DI UN'AIUOLA Una convinzione: le piante parlano, a patto di saperle ascoltare. E, soprattutto, modulano i discorsi a seconda dell'interlocutore. Tutt'altro che una stravaganza. Basta vedere il giardino dei cinque sensi che hanno creato nella residenza sanitaria di Milis (un esperimento simile lo hanno fatto anche a Sestu). Un'ala dell'ospizio è destinata ai malati di Alzheimer. Per loro è stato costruito un grande percorso a forma di otto che ha il compito di risvegliare ogni fiammella ancora accesa, con una fontana passaggio obbligato che funge anche da punto di riferimento. Le piante spinose ma non troppo, le orecchie di coniglio (foglie morbide che si accarezzano), tutte le aromatiche, quelle a piccola fioritura. Ringhiere per sostenere gambe provate, niente di troppo alto che faccia ombra «perché può creare spavento». Ma il pezzo forte è un quadratino di orto. In questa stagione ci sono solo finocchi e prezzemolo. «Ma davanti alle piante di pomodoro, d'estate, ogni volta è un tuffo al cuore. Ci sono anziani che non riconoscono i figli, non ricordano chi sono. Eppure sanno perfettamente cosa sono quei frutti, qualcuno è stato agricoltore». Mimetizzati fra le foglie, altoparlanti a forma di pietra di granito. «Avevamo previsto che si usassero i suoni della natura. Poi un giorno siamo arrivati, avevano messo un cd di ballo sardo e abbiamo scoperto che gli ospiti si divertivano di più».
FILOSOFIA VERDE Un lungo viale fra quattro ettari di aranceto, sullo sfondo la stazione di monta per i cavalli del Regno (siamo intorno al 1800) che potrebbe diventare un albergo. In questa cornice va in scena, da oggi, la mostra-mercato di giardinaggio. Il filo conduttore sono le piante vagabonde. «Nel mondo ci sono cinque zone con climi simili alla Sardegna: una parte del Sud Africa, del Cile costiero, dell'Australia e della California. Ebbene, esistono piante che possono trovare casa indifferentemente in ciascuno di questi contesti senza stravolgere quelle che ci abitano». Sull'argomento è prevista anche una conferenza di Maurizio Usai, ingegnere e designer di giardini. Ma si parlerà anche dei vegetali intrusi americani che hanno occupato l'alimentazione sarda (Alessandra Guigoni, antropologa). Mentre a Jacques Deleuze, corso, è affidato il racconto di « u giardinu di l'isuli» : a Santa Lucia, vicino a Portovecchio, ha costruito negli anni un percorso tropicale utilizzando soltanto piante che arrivano dalle isole.
DA TUTTA ITALIA Il vivaismo specializzato è una sorta di malattia grave. Prevede che intorno all'oggetto della passione (vegetale, sia essa una pianta di salvia oppure un geranio) si costruisca una rete con tutte le varianti possibili. Sono questo tipo di espositori quelli che saranno oggi e domani a Milis. Non il vivaio comune, la rivendita. Specialisti. Nomi a caso: da Avellino Abitare la natura, una collezione di rose antiche che è stata premiata con la medaglia d'oro al Chelsea Flower Show a Londra (il massimo). Da Torino l'azienda di Maurizio Feletig, che si occupa di arbusti e piccoli alberi da bacca. Da Spianate, Lucca, Le essenze di Lea, con la collezione di salvie più vasta d'Europa (oltre quattrocento). Dalla Catania, Malvarosa, superstar dei pelargoni. Poi le lavande di Angelo Paolo Ratto (Savona), le piante mediterranee e subtropicali di Dino Pellizzaro (da Vallauris, Costa Azzurra, lui è considerato uno dei luminari del vivaismo), le erbacce perenni de Il peccato vegetale (Arcore), le peonie di Susanna Tavallini (Vercelli). Una giornalista esperta come Mimma Pallavicini porterà gli studenti a fare un giro guidato per i banchi. «La scorsa volta scrisse sul suo blog: non ho mai visto ragazzi preparati sulle piante come i sardi».
IPOTESI DI PAESAGGIO Leo Minniti, che è ormai sardo di adozione, è uno che non si rassegna. «È stato strano scoprire che un'isola con una ricchezza verde come questa, in realtà non abbia un giardino tipico». A meno di non voler considerare tale quello con prato verde degradante verso il mare e lentischio e mirto che arriva dritto dalla Costa Smeralda. «Questa non è l'Irlanda, il concetto paesaggistico non mi pare appropriato». Perciò, con Italo Vacca, riproporrà l'idea di aiuole che hanno scarso bisogno d'acqua. Ce ne sono alcune anche davanti a Villa Pernis. Brulle, a dire il vero, un po' spoglie. «Venite a vederle in primavera e ne riparliamo». Autentiche aiuole di stagione, vere, non dopate. Sostenibili, si usa dire.

  dopo aver etto quest articolo ,mi  sono venute  in mente     per rimanere in tema  queste due famose  canzoni


 




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