4.3.11

ridiamo dignità all’8 marzo




Non amo l’otto marzo.
L’8 marzo  è una data simbolica, non è vero che  Clara Zetkin, nel 1910, avesse scelto l’8 marzo per ricordare le operaie americane morte due anni prima durante un incendio avvenuto nel corso di uno sciopero ma è vero che a scegliere l’8  marzo è stata la Conferenza internazionale delle donne comuniste nel 1921 “per ricordare una manifestazione di donne con cui si era avviatala prima fase della rivoluzione russa”.
Da  quando hanno trasformato la “giornata internazionale della donna” in una  inutilissima ”festa delle donne” , banalizzando  quello che era un giorno di lotta, di presa di coscienza,  trasformandolo in una festa consumistica  come fosse la festa degli innamorati o quella della mamma provo un senso di fastidio per l’ipocrisia di questo giorno
L’otto marzo ha senso solo se torna ad avere il suo significato di giorno della “consapevolezza”.  Oggi si parlerà molto di donne,  ma lo si farà nel modo sbagliato.
Noi donne subiamo migliaia di discriminazioni in questa società a misura di maschio e viviamo una realtà di sfruttamento che va dal doppio lavoro ( ufficio/fabbrica -casa)  all’abuso -violenza , passando attraverso modelli di vita sbagliati  che ci vedono costrette a misurarci con una immagine che corrisponde solo al desiderio dell’uomo (tutte veline o non siamo prese in considerazione) e doveri  indotti per comodità del maschio ( una donna deve essere una perfetta casalinga , una madre attenta , una compagna piacevole sempre pronta a sacrificarsi per il bene della famiglia) .
Prime ad essere licenziate in momenti di crisi , ultime ad essere gratificate nei posti di lavoro , responsabili dell’andamento familiare,  noi donne siamo sì sfruttate , ma siamo anche  più resistenti, più pratiche , più sensibili e forse , mediamente, più intelligenti dei maschiquindi è giunto il momento di smettere di commiserarsi.
E’ il momento di dire basta.
Basta adeguarsi al maschio, basta scimmiottarlo ( questa sera molte donne uscirano  e l’unica cosa che sapranno fare sarà quella di andare a vedere un tristissimo spogliarello maschile … scendendo a livello del maschio più becero…), basta assumerne le modalità comportamentali (le poche donne al potere usano sistemi maschili addirittura esasperandoli) .
 Basta “festa della donna”.
Ritroviamo la dignità  di persone aventi diritti. Riprendiamoci gli spazi che abbiamo ceduto per amore di figli , mariti e di tutti gli uomini  che ci circondano.
Inventiamo un modo nuovo di essere donne.  Ricreiamo la solidarietà femminile . Troviamo nuove vie per collocarci in politica , lavoro , famiglia.
Il modello maschile è un modello prevaricatore che non tiene conto delle nostre peculiarità. Rifiutiamoci di imitarlo.
Ritroviamo la gioia di un  8 marzo fatto di solidarietà , consapevolezza , amicizia , al femminile. Perchè sia un giorno utile alle donne e non un giorno di  festeggiamenti immotivati.
 a bientot
Le donne sono presenze attive di quella Italia che non si lascia offendere dall’arroganza e dalla volgarità, ma faticano ancora a trovare linguaggi e sintonie che invece potrebbero dare loro più forza nel quotidiano smarrimento. Un otto marzo difficile questo. Ma forse l’inizio di una nuova strada che magari stiamo già percorrendo. Magari senza rendercene conto, perchè il paesaggio è nuovo e siamo un po’ spaesate. (Tiziana Bartolini)
Trovata a Venezia una donna vampiro.
Trovati in un sito archeologico nella laguna di Venezia quelli che potrebbero essere considerati i primi resti documentati di una “donna vampiro”. Quando la peste dilagava, ha spiegato l’esperto al meeting della American Academy of Forensic Sciences tenutosi a Denver, Colorado, “dilagava” anche la credenza che gli untori fossero donne vampiro. L’idea delle vampire veniva probabilmente dal fatto che spesso chi moriva di peste emetteva un rivolo di sangue dalla bocca, come i vampiri appunto. Inoltre secondo l’assurda leggenda le vampire “non-morte”, sepolte a fianco dei cadaveri degli appestati, si nutrivano del sangue di questi ultimi per poi riuscire fuori dalla tomba e contagiare altre persone. Per “scongiurare” il contagio coloro che erano addetti alla “sepoltura” dei cadaveri degli “appestati” inserivano quindi un “palo” nella bocca delle sospette donne vampire per impedire loro di “mangiare”. Ed è esattamente così che è stata ritrovata la “vampira” italiana, con un mattone in bocca che le ha frantumato tutti i denti.    
… giusto per l’8marzo!
  1. isa Says:
    se digiti 8 marzo su google la prima immagine che appare è proprio quella di uno spogliarello maschile, però poi ci puoi trovare di tutto, dalle barzellettine tipo “e dio dopo aver inventato l’uomo pensò che poteva fare di meglio e fece la donna” a frasi melense che rilegano la donna nel ruolo di meraviglioso angelo della casa , del sacrificio e della bontà. Io ho scelto una vignettina carina che non posso pubblicare, ma chiederò a Regard di farlo per me.
  2. isa Says:
    Te’ va che ho perso l’avatar! Una vita seria, di assunzione di responsabilità, doveri… e l’otto marzo finalmente, improvvisamente perdo l’avatar. Che dire? Era ora!
  3. regard Says:
    ahahahahah… ho messo la vignetta. Per l’avatar arrangiati da sola… auguri Isa.
  4. isa Says:
    allora le frasi melense non rilegano la donna a mo’ di libro, ma la relegano…e io non so se ho voglia di ritrovare l’avatar! (e se ne va cantando l’aria della Traviata…)
  5. pd Says:
    Regard ha scritto:
    …Ed è esattamente così che è stata ritrovata la “vampira” italiana, con un mattone in bocca che le ha frantumato tutti i denti…
    8O
  6. pd Says:
    Regard ha scritto:
    “…Basta adeguarsi al maschio, basta scimmiottarlo (questa sera molte donne uscirano tra di loro e l’unica cosa che sapranno fare sarà quella di andare a vedere un tristissimo spogliarello maschile… scendendo a livello del maschio più becero…)…”
    …beh, però magari gli stripper sono metalmeccanici cassaintegrati o addirittura disoccupati che tentano di mettere insieme qualche soldo per tirare a campare o per poter cambiare aria emigrando, à la “The Full Monty” per intenderci: non vorremo mica negare a dei poveri diavoli, specie in questi tempi bui, questo ammortizzatore sociale estemporaneo, no?

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