L’8 marzo è una data simbolica, non è vero che Clara Zetkin, nel 1910, avesse scelto l’8 marzo per ricordare le operaie americane morte due anni prima durante un incendio avvenuto nel corso di uno sciopero ma è vero che a scegliere l’8 marzo è stata la Conferenza internazionale delle donne comuniste nel 1921 “per ricordare una manifestazione di donne con cui si era avviatala prima fase della rivoluzione russa”.
Da quando hanno trasformato la “giornata internazionale della donna” in una inutilissima ”festa delle donne” , banalizzando quello che era un giorno di lotta, di presa di coscienza, trasformandolo in una festa consumistica come fosse la festa degli innamorati o quella della mamma provo un senso di fastidio per l’ipocrisia di questo giorno
L’otto marzo ha senso solo se torna ad avere il suo significato di giorno della “consapevolezza”. Oggi si parlerà molto di donne, ma lo si farà nel modo sbagliato.
Noi donne subiamo migliaia di discriminazioni in questa società a misura di maschio e viviamo una realtà di sfruttamento che va dal doppio lavoro ( ufficio/fabbrica -casa) all’abuso -violenza , passando attraverso modelli di vita sbagliati che ci vedono costrette a misurarci con una immagine che corrisponde solo al desiderio dell’uomo (tutte veline o non siamo prese in considerazione) e doveri indotti per comodità del maschio ( una donna deve essere una perfetta casalinga , una madre attenta , una compagna piacevole sempre pronta a sacrificarsi per il bene della famiglia) .
Prime ad essere licenziate in momenti di crisi , ultime ad essere gratificate nei posti di lavoro , responsabili dell’andamento familiare, noi donne siamo sì sfruttate , ma siamo anche più resistenti, più pratiche , più sensibili e forse , mediamente, più intelligenti dei maschiquindi è giunto il momento di smettere di commiserarsi.
E’ il momento di dire basta.
Basta adeguarsi al maschio, basta scimmiottarlo ( questa sera molte donne uscirano e l’unica cosa che sapranno fare sarà quella di andare a vedere un tristissimo spogliarello maschile … scendendo a livello del maschio più becero…), basta assumerne le modalità comportamentali (le poche donne al potere usano sistemi maschili addirittura esasperandoli) .
Basta “festa della donna”.
Ritroviamo la dignità di persone aventi diritti. Riprendiamoci gli spazi che abbiamo ceduto per amore di figli , mariti e di tutti gli uomini che ci circondano.
Inventiamo un modo nuovo di essere donne. Ricreiamo la solidarietà femminile . Troviamo nuove vie per collocarci in politica , lavoro , famiglia.
Il modello maschile è un modello prevaricatore che non tiene conto delle nostre peculiarità. Rifiutiamoci di imitarlo.
Ritroviamo la gioia di un 8 marzo fatto di solidarietà , consapevolezza , amicizia , al femminile. Perchè sia un giorno utile alle donne e non un giorno di festeggiamenti immotivati.
a bientot
Le donne sono presenze attive di quella Italia che non si lascia offendere dall’arroganza e dalla volgarità, ma faticano ancora a trovare linguaggi e sintonie che invece potrebbero dare loro più forza nel quotidiano smarrimento. Un otto marzo difficile questo. Ma forse l’inizio di una nuova strada che magari stiamo già percorrendo. Magari senza rendercene conto, perchè il paesaggio è nuovo e siamo un po’ spaesate. (
March 8th, 2009 at 10:06 am
March 8th, 2009 at 10:08 am
March 8th, 2009 at 10:43 am
March 8th, 2009 at 11:11 am
March 8th, 2009 at 7:51 pm
“…Ed è esattamente così che è stata ritrovata la “vampira” italiana, con un mattone in bocca che le ha frantumato tutti i denti…”
March 8th, 2009 at 8:04 pm
“…Basta adeguarsi al maschio, basta scimmiottarlo (questa sera molte donne uscirano tra di loro e l’unica cosa che sapranno fare sarà quella di andare a vedere un tristissimo spogliarello maschile… scendendo a livello del maschio più becero…)…”