4.3.11

rispetto per chi fa una scelta di vita diversa dalla nostra come quella dei vegani

          

Alcuni \e  leggendo i miei due post  sui pranzi vegani a cui ho partecipato , mi mandando email   chiedendomi come mai  di tale scelta , qualche altro \a mi scrive   prendendomo in giro  e  giudicandomi matto  . 
Alle prime  dico solo di  legersi meglio i due post , specie il primo  . In quanto , come ho  già dettto nel titolo nn sono vegano , troppo dura e e troppo  sacrificio   e rinuncie ma  simnpatizzo  e poi un conto è farlo  uno \ due giorni un altro  è farlo  tutti i giorni  e sempre  
Per  gli altri\e , ed per  questi   che  ho messo  su il blog  e scrivo anche di queste cose , dico solo di smetterle  d'avere il paraocchi e  paure  inutili  e  di conoscere prima di parlare  e  criticare  . 
Sfatiamo almeno proviamoci  alcuni luoghi comuni  .
1) I vegani sono estremisti e fanatici e  se  li dici  che sei  carnivoro o vegetariano  ma mangi la carne  e le  uova  ti isolano e  ti deridono  
Innanzitutto è bene  non generalizzare  perchè  n tutti movimenti culturali  \  stili di vita   ci sono fanatici  ed  intolleranti ,  poi dipende  dalle persone  che sceglgono se   portare  alle'estremo il loro pensiero \ stile di vita   diventando fanatici   oppure   no  .
Dall'esperienza  che ho avuto  con amici\che   a distanza    e non che  sono vegani  , non mi  è capitato  dincontrare  tipi   troppo fanatici che t'imponessero il loro modello  . Al limite un po' di setarismo  , tipo  un mio  amico  da me intervistato per  il  blog gemello ( non ricordo l'url nè la data  cercate  fra il 2009 e  il 2010  nell'archivio  )   diceva che  chi mangia carne e uova   non è vegetariano  . E su qui niente  da obbiettare   o quasi  anche se  io  considero ( e mi considero ) vegetarianoi non puri perchè un conto è mangiare animai e loro prodotti , ma il minimo indispensabile  , giusto per avere un detterminato apporto  proteico giusto  ma senza esagerare   o  se  tali prodotti  ( anche  se  è sempre  più difficile  )  vengano d'allevamenti naturali e non industriali . n cui gli animali vengono trattati con umanità e senza  troppe inutili sofferenze  
2) chi mangia verdure  o  è vegano muore di  fame  o ha  problemi di salute 
Una  grande  str.... perchè  non è completamente vero . Io mangio  al 90 % verdure cucinate in mille modi ( pasta , insalate , cotte  , crude  )  e  non sono  mai morto di fame . Adirittura  ne mangià tanta  tanto da essere diventato colitico  . Un mio amico , mangia vegano da  20  anni   e  non ha mai avuto problemi  di salute  e riesce a svolgere  il suoi lavoro  ( è un istruttore di nuoto in piscina  )  senza problemi .
in risposta alle domande a cui mi tocca rispondere ogni volta che qualcuno viene a sapere  che  per  un giornoho provato a  magiare toltamente vegan  o    che mangioper  il 90% verdure  A volte   come   la proprietatria di questo sito da cui l'ho preso (  http://www.federicabosco.com/ )  è qualcuno seduto giusto accanto che non ti fa delle semplici domande,ma ti attacca come se gli avessi offeso un parente prossimo rovinandoti immancabilmente il pasto!
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“Come difensori del vegetarismo e del veganismo, spesso siamo costretti a discutere con persone che si sentono urtate o anche minacciate dalle nostre idee.
Queste solitamente tentano di trovare falle nella nostra filosofia di vita, che certo si fonda su valori quali l’eguale considerazione degli interessi ed il rispetto universale.



SALUTE UMANA
(ovvero dell’adeguatezza nutrizionale di una dieta vegetariana/vegan)

I vegetariani devono stare attenti.

I vegetariani fanno già molta attenzione riguardo alla loro dieta. E da questo fatto deriva il loro rifiuto della carne e di tutti i prodotti che implicano la morte di animali. Con le attuali conoscenze scientifiche , chi sostiene i presunti pericoli di una dieta vegetariana è disinformato, in malafede o trae profitto dalle malattie e dai disagi degli esseri umani, in quanto impiegato nelle industrie della lavorazione della carne o in quelle sanitarie.

Abbiamo bisogno di una dieta bilanciata.

Assolutamente. Questo è il motivo per cui la maggior parte dei vegetariani assume giornalmente i quattro cibi di base : cereali, legumi, frutta e verdura. Dieta bilanciata non significa estrema diversificazione dei cibi assunti (necessaria solamente a soddisfare dei palati opulenti), ma corretta e completa assunzione di tutti i nutrienti necessari. La carne sbilancia la dieta con l’introduzione di un eccesso di grassi saturi, proteine, colesterolo, tossine endogene, insetticidi, ormoni ed antibiotici.

Da dove attingete le proteine ? Le proteine delle piante sono di qualità inferiore.

Attingiamo le proteine dalle stesse fonti delle altre persone : cereali, legumi, noci ed altri cibi.
Secondo le nozioni correnti, per poter essere utilizzate al meglio le proteine assunte devono avere un preciso equilibrio tra gli 8 aminoacidi essenziali che le costituiscono, come nel latte umano e nelle uova ; a partire da questi due ultimi riferimenti, si fissa allora un punteggio che da il valore chimico delle proteine, detto ” valore biologico “. Se è vero che singolarmente i vegetali (eccetto la soya) hanno proteine di valore biologico inferiore rispetto a quelle animali, complementando proteine di diversi alimenti (cioè mangiandoli contemporaneamente, per esempio legumi e cereali o semi oleosi) s’ottengono proteine di livello talvolta superiore a quelle della carne. Spesso buona parte delle proteine ingerite sono superflue, e di conseguenza o sono bruciate per produrre energia o sono accumulate sotto forma di grasso, in ogni caso dando problemi alla salute a causa dell’eliminazione degli scarti tossici metabolici residui. Normalmente, un’assunzione giornaliera di 0,7 gr/kg di peso corporeo di proteine è più che sufficiente.

Nutrendosi di vegetali si rischia la carenza di calcio, zinco, ferro, vitamine D e del gruppo B, carnitina.

Calcio e zinco sono contenuti debitamente nei semi oleosi, nei legumi e nel lievito, oltre che nei latticini. Il ferro, abbondante in legumi, foglie verdi, cereali integrali, semi oleosi, e frutta secca, diventa biodisponibile quanto quello della carne se gli alimenti che lo contengono sono assunti contemporaneamente ad altri ricchi di vit. C(agrumi, papaya, cavoli, insalate, germogli).

Le vitamine del gruppo B sono contenute in gran quantità nel lievito e nei cereali integrali, mentre la vitamina B12, oltre che in latticini e uova, si trova anche nel lievito, nel germe di grano, nelle alghe, nei semi di girasole, nei germogli. La vitamina D si sintetizza esponendo la pelle regolarmente alla luce solare. La carnitina è prodotta in quantità sufficiente anche dal corpo, e comunque si trova nei latticini.

Le nazioni che non dispongono di sufficiente carne soffrono di malnutrizione.

I migliori indicatori della malnutrizione sono cattiva salute e aspettative brevi di vita.Le nazioni con il più alto consumo ” pro-capite ” di carne come Stati Uniti, Canada, Argentina, Nuova Zelanda, Gran Bretagna soffrono anche della più alta incidenza di obesità, cancri e malattie cardiache. Al contrario, il rischio per i vegetariani di soffrire di queste malattie è 1/3 rispetto a quello della popolazione comune, soprattutto per l’elevato introito di sostanze antiossidanti anti-radicali liberi, e per la minore possibilità che vi siano processi putrefattivi intestinali.

Quasi tutte le sostanze dannose contenute nella carne si trovano anche nei vegetali.

Falso. Nessun frutto, verdura o cereale normalmente sul mercato contiene colesterolo, grassi saturi ormoni od antibiotici. Raramente poi sono veicolo di malattie infettive. I pesticidi che s’accumulano nei tessuti grassi degli animali, concentrandosi lungo i vari passaggi della catena alimentare fino a diventare tossici per i consumatori finali, possono in parte essere eliminati dai vegetali prima del consumo, previo semplice lavaggio.

Il vegetarismo va bene per gli adulti, ma i bambini hanno bisogno di carne.

I bambini hanno bisogno di parecchie proteine, calcio e minerali per la crescita, carboidrati per l’energia, vitamine e oligoelementi per far funzionare tutto, in quantità diverse ma allo stesso modo degli adulti. La carne è ricca di proteine e ferro, ma contiene anche sostanze particolarmente dannose per i giovani organismi, tra cui grassi saturi, colesterolo e purine.
Una dieta vegetariana/vegan ben calibrata può soddisfare tutte le esigenze nutritive dei piccoli, donando al contempo un’eccellente salute.



RISPOSTA GENERALE

Non è mai stato dimostrato nessun caso di malattie o morte causate dalla mancanza di carne e pesce nella dieta. Invece ogni anno milioni di persone, in tutto il mondo, sono uccise o menomate da patologie legate all’eccessivo consumo di derivati animali, come dimostrano ormai inequivocabilmente i risultati di diversi studi condotti da vari gruppi di ricercatori in merito alle relazioni fra dieta e salute.
>> 
Infattti  quest'ìaltra   testimonianza  di chi ha fatto tale scelta 
(....)  << 
In molti ci chiediamo spesso cosa sia giusto e cosa, invece, sia controproducente per noi, gli altri e ciò che ci circonda. Per molti argomenti, la risposta è semplice; per altri, invece, nonostante la semplicità sia alla base di qualunque legge naturale, sembrano esserci mura invalicabili di ignoranza, paure e false convinzioni che ci impediscono di guardare chiaramente cosa c’è dietro una scelta o uno stile di vita, la coerenza.
Cresciamo e veniamo educati in un mondo di convenzioni: dove i ruoli di ognuno sono quasi del tutto stabiliti. Il medico ha la conoscenza, i genitori la patria potestà, i luoghi comuni la ragione su ogni cosa. Ed ecco che veniamo assorbiti da un sistema non cosi tanto perfetto, in cui i difetti non vengono affrontati, ma aggirati con una sorta di passiva accettazione.
È di questo che mi sono accorto in un periodo, relativamente breve, in cui ho cercato di informarmi da fonti più o meno ufficiali su ciò che nasconde la semplice e malvista dieta vegetariana. Le varie ricerche mi hanno aperto un’infinità di orizzonti che neanche sapevo esistessero, e non è tutto: la cosa sconvolgente è il fatto che ciascuno di questi punti di vista completa ed amplia l’altro, senza presentare contraddizioni, in un linguaggio multisensoriale di razionalità ed emotività unico, completo e sorprendente. Ogni aspetto, poi, può essere analizzato sempre più a fondo, aprendo nuovi studi, nuove filosofie e nuove rivelazioni semplici e spiazzanti per come riescano a combaciare senza contrasto con quanto già si conosce.
È sicuramente impossibile spiegare fino in fondo un concetto del genere in un articolo di poche parole. Il modo migliore per rendersene conto è percorrere questa ricerca personalmente, riprendendo teorie eliminate dagli esponenti di un sistema basato non sulla semplicità, ma sul potere e sui guadagni. Cercherò di spiegare in modo generale il mio sentiero su vie parallele, con il semplice scopo di ispirare chiunque vorrà aprirsi ad una ricerca senza fine di ciò che, in quanto umani, abbiamo perso tirandoci fuori dai meccanismi di vita della Natura per inserirci in un sistema di scienza asservita alla società.
Il motivo principale per cui mi sono avvicinato allo studio del vegetarismo in tutti i suoi aspetti, è stata la necessità di rassicurare i miei genitori sulla non dannosità della scelta di diventare vegetariano che fece mio fratello poco tempo prima. Già concordavo sulle sue scelte etiche, legate alla sofferenza ed ai diritti degli animali, ma non essendo ancora riuscito a fare il passo, mi limitavo a sostenerlo da fuori, cercando una fantomatica necessaria soluzione di dieta equilibrata.
È stato quindi quello salutistico il primo aspetto preso in considerazione: non il più importante, ma semplicemente il primo che ha richiesto un esame particolareggiato. Mi sono imbattuto in varie argomentazioni dell’insostenibilità della dieta vegetariana ed in altrettante che ne esaltavano la salubrità. Ho spaziato sul tema di alimentazione e medicina fino a che ogni informazione, negativa e positiva, combaciasse in una spiegazione per me logica ed istintiva. L’approdare nel campo delle medicine alternative ed ormai demonizzate dell’igienismo e dello stile di vita fruttariano mi ha dato tutte le spiegazioni di cui necessitavo, non solo per sostenere la scelta di mio fratello, ma per spingere me stesso oltre: diventare vegano ed intraprendere addirittura la strada verso un’alimentazione il più possibile a base di frutta e verdura, passando anche un luminoso periodo da crudista che, purtroppo, esigenze sociali e lavorative hanno contribuito a ridimensionare verso una dieta vegana tendente al crudismo.
Ciò a cui sono arrivato, in modo estremamente sintetico, è l’aver capito che la scienza medica è asservita al sistema politico e soprattutto economico della nostra società; pertanto ciò che afferma, dovrebbe essere filtrato da tutti gli interessi che vanno oltre il benessere della gente. Tale asservimento della conoscenza è visibile nel contrasto malamente celato tra le raccomandazioni accorate che nutrizionisti e medici danno in diversi momenti ed ambiti. Spesso consigliano di assumere quotidianamente quantità di frutta e verdura tali da essere quasi impossibili da affiancare a qualsiasi altro alimento (si tratta di 5 porzioni di verdura e 3 di frutta in una giornata. È evidente che 8 porzioni coprano abbondantemente le quantità di alimenti per tutti i pasti della giornata); altre volte, soprattutto in situazioni a tema riguardanti argomenti quali “proteine” o “ferro”, raccomandano fortemente un consumo di carne purché sia modesto, usando la famosa affermazione “di tutto, ma un poco”. Sembra sempre più palese che nel primo caso si voglia davvero aiutare l’ascoltatore o il lettore a raggiungere uno stato di salute ottimale, mentre nel secondo, si debba dire qualcosa che appaghi il finanziatore della puntata o della rivista su cui sarà pubblicato l’articolo, mantenendo però il consiglio di assumere pochi alimenti sbagliati.
Siamo costantemente condannati alla guerra ed alle tensioni proprio a causa della tremenda perdita di empatia ed a causa delle incomprensioni scaturite dal nostro cieco affidamento al linguaggio scritto o parlato, formalmente perfetto, ma incredibilmente sterile e freddo.
L’aspetto, invece, più importante che ha spinto me e la maggior parte delle persone ad abbracciare la filosofia vegan è quello emozionale o etico. Tutti noi proviamo empatia per gli altri, umani o di altre specie. Fiumi di parole sono già scorsi a proposito della capacità degli animali di provare emozioni come affetto o terrore, dolore o felicità. Credo che sia qualcosa per cui le parole non hanno un gran potere. Bisognerebbe avere il tempo di tornare bambini e passare alcuni momenti con gli animali, comunicando con loro i nostri stati d’animo ed imparando a comprendere i loro. Siamo costantemente condannati alla guerra ed alle tensioni proprio a causa della tremenda perdita di empatia ed a causa delle incomprensioni scaturite dal nostro cieco affidamento al linguaggio scritto o parlato, formalmente perfetto, ma incredibilmente sterile e freddo.
Conoscere un nuovo modo di vivere, non così lontano da quello che abbiamo, ci mette in condizione di non dover temere dei cambiamenti cosi radicali, ed allo stesso tempo permette di aumentare la nostra sensibilità verso altri esseri senzienti che hanno davvero pochissime differenze rispetto a noi o quegli animali che definiamo di “affezione”, arricchendoci anche in molte altre attività come l’arte o i rapporti interpersonali.
Il rispetto per il nostro stesso corpo e per gli altri animali è come se fossero tasselli nel grande mosaico del rispetto che la Natura usa come base per tutti i suoi ecosistemi equilibrati. Uno stile di vita come quello vegetariano, o meglio ancora quello vegan, sarebbe un toccasana per l’intero sistema Terra: la produzione di carne e dei altri prodotti animali hanno un rapporto costo/quantità estremamente alto. Ciò significa che le risorse utilizzate per la produzione di un solo kg di carne sono altissime e tutto ciò pesa in modo molto serio sul bilancio degli ecosistemi, che si ritrovano a dover affrontare un alto inquinamento atmosferico ed idrico, a causa delle deiezioni e dei liquami smaltiti dagli allevamenti, che contano un numero innaturale di bestiame in pochissimo spazio. Vi sono tantissime fonti da cui trarre e comparare le cifre correlate agli allevamenti ed all’inquinamento che provocano. Inoltre, una quantità impressionante di terre devono essere impiegate e sfruttate per dare foraggiamento al bestiame. Questi terreni vengono sottratti al patrimonio forestale (spesso dei paesi più poveri), arrecando un grave danno ambientale ed economico per i popoli che vivono in quelle zone.
Vivere in modo più salutare nel rispetto del prossimo, non può che portare a meno sprechi e meno pesi per l’ambiente in cui viviamo e che quotidianamente deturpiamo con l’arroganza e l’ingordigia. Tutto porterà alle basi per un conseguente guadagno per tutti, in un miglioramento continuo, su vari fronti.
Ed a giovarne non saranno solo foreste, mari, praterie, animali, società umana e sistema economico rinascente, ma anche i popoli più poveri e meno abbienti di quelli in cui abbiamo la comodità di nascere. Il discorso fatto in precedenza per le risorse e l’inquinamento si traduce velocemente in termini economici. I Paesi che vedono espropriati i loro territori, destinati al pascolo degli allevamenti delle multinazionali, potranno avere maggiori basi su cui costruire un’economia più forte ed indipendente. Con maggiori probabilità di uscire dalla loro lunghissima crisi imposta dall’economia capitalista degli Stati ricchi.
L’ostacolo più grande che in molti ci siamo posti, prima di proseguire in una scelta che istintivamente e razionalmente porterebbe grandi soddisfazioni su vari livelli, è quello del cambio di abitudini. Sembra che un vegano, più di un vegetariano, non abbia nulla da mangiare se non insalata, frutta ed altri alimenti ritenuti miserabili. La preoccupazione più grande è quella di sentire la mancanza delle vecchie abitudini e di non poter reggere uno stile cosi diverso se non per brevissimo tempo. Prima di porsi tanti problemi inesistenti, sarebbe meglio informarsi sulla quantità di ricette, pietanze ed alimenti che possono finire sulla tavola di chiunque voglia provarli. Non esistono cibi da vegan: chiunque può provare seitan, tofu, muscolo di grano, specie di cereali diverse dal grano, piatti esotici o mediterranei a base di verdura, farine, legumi o cereali. Magari, inserendo prima questi alimenti in una dieta a cui si è abituati, risulterebbe più facile sostituire, piuttosto che eliminare.
È vero, il cambiamento richiede applicazione, come iniziare ad andare in palestra, un nuovo lavoro, un corso di studio o qualsiasi attività nuova. Modificare una dieta non è altro che qualcosa del genere, ma sembra imporre più limitazioni di quanto si creda e le eventuali limitazioni sono solo temporanee, fino a che non ci si sarà abituati al cambiamento.
Questo è uno schema molto sintetico di come vari concetti apparentemente senza alcuna connessione possano combaciare ed integrarsi. (...) >> (  continua su  http://venusinfur.wordpress.com    in   qui l'articolo completo )
Io   a differenza  di alcuni miei  amici , con cui ogni tanto faccio pranzi ( vedere post precedenti  forse  un po'infantili ,come  mi è stato rimproverato da  più parti   ,  per la schietezza  e per la verità  a tutti i costi ) ,, non riesco a farlo tutti i giorni  , perchè  non riesco  a dire no   , soprattuto ai sensi di colpa   che mi vengono , quando mi mettono   la carne nel piatto  ,  per  poi doverla  buttare  o quando va bene  darla  al cane  . Ma   condivido con gli interessati il semplice ed unico scopo di essere un esempio di come si possa iniziare un avvicinamento ad uno stile di vita diverso da quello convenzionale, imparando a valutare altri aspetti, oltre a quelli propinati dai luoghi comuni o dalla cultura ufficiale (che spesso non coincide con quella giusta ). Non vi è alcuna pretesa di mostrare la via della Verità assoluta. Ognuno di noi ha i propri punti di vista, che vanno sviluppati in maniera del tutto libera ed individuale. Il bello di questo tentativo sta nel fatto che, in qualunque modo, non sarà tempo sprecato: qualsiasi sarà il traguardo di questo sentiero, una volta raggiunto, avremo ottenuto un’esperienza profonda ed istruttiva, in quanto sarà un’esperienza vissuta pienamente, provata direttamente sulla pelle e nell’anima; ci avrà tirato fuori dalle strutture prefissate di una vita secondo regole e convenzioni sterili e per la maggior parte basate su luoghi comunie pregiudizi  .


Per  chi volesse approfondire

http://www.paleodieta.it/vegetariani_vegani.htm
http://www.stile.it/articolo/vegetariani-i-miti-da-sfatare
http://www.stile.it/notizie/speciale-veganesimo-cosa-mangiano-i-vegani
http://vegetariano.splinder.com/post/22187672/luoghi-comuni-sul-vegetarismo

http://it.wikipedia.org/wiki/Vegani con un ottima bibliografia  e i seguenti  link

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