30.12.17

Il perdono al suo investitore, la nuova vita di Nicole Il terribile incidente, il coma, cinque mesi d’immobilità, tre di riabilitazione.



  da  http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2017/12/28/

MONTEBELLUNA. Una serata di festa, all’improvviso il buio avvolge tutto: un terribile schianto nell’auto guidata dall’amico, due giorni di coma, cinque mesi immobile nel letto dell’ospedale, tre di riabilitazione. «Ma poi la vita riprende più bella che mai, forse anche perché hai sfiorato la morte e hai scoperto gentilezza, amicizia, amore, empatia, forza in te stessa, una grande voglia di farcela e non ultimo il perdono»

. È l’inno alla vita di Nicole Smith, 27 anni, nata a Londra e ora residente a Montebelluna.La notte del 22 agosto 2016 è rimasta coinvolta in un terribile incidente. L’auto guidata dall’amico Edward Koroni, 25 anni, albanese con residenza a Gazzo Padovano, esce di strada in via Aldo Moro a Vicenza. Nicole, seduta dietro di lui, viene sbalzata fuori dall’abitacolo in fin di vita. «Di quell’incidente non ricordo nulla», dice oggi. Due giorni di coma, poi il risveglio nella sala della rianimazione. «Attorno a me medico, infermieri, tubicini e monitor», rivive l’inizio della sua sfida. Davanti a lei una lunghissima convalescenza.
«Due le strade», aggiunge Nicole, che studia Scienze della Comunicazione all’università La Sapienza di Roma, «abbattersi e alimentare la rabbia nei confronti di chi ha causato tutto questo. Oppure decidere che sì, la prova è grande ma la vita è una bellezza». Così Nicole riparte con «un’innata energia». Carta e penna e condivide con il suo diario emozioni, paure, successi, insuccessi e persino la ferma volontà di perdonare chi l’ha obbligata a «140 giorni di immobilità nel letto dell’ospedale con il bacino fratturato». «Non sono stati mesi facili», confessa, «ma anche nel tunnel più nero ho capito che si può sempre scorgere la luce. E quella luce prende il nome di gentilezza, amicizia, voglia di vivere, ... e perdono. Sì, perché ho rivisto e perdonato anche Edward, il ragazzo che guidava: è inutile alimentare la rabbia, allora non aiutava alla mia salute. Forse per me il perdono è stato più facile perché mi sono ripresa completamente e relativamente presto. O forse proprio questo atteggiamento ha accelerato i tempi di guarigione. Se sono ancora qui è stato per un miracolo operato da quella forza spirituale che ci guida».Con Edward si sono rivisti non appena è stata in grado di alzarsi in piedi. «Ed è stato un lungo abbraccio riempito da suo continuare a chiedermi scusa. Questa esperienza ha cambiato anche lui: ora è più attento a chi lo circonda». Quella notte si era messo alla guida con in corpo un mix di droga e alcool, «ora è più consapevole». Lo scorso giugno, in un parco di Montebelluna, Nicole ha riunito tutti gli amici per una grande festa che ha chiamato “Inno alla vita”. A tutti oggi ripete: «Dopo averlo vissuto sulla mia pelle, vi dico che rabbia porto solo rabbia, un inutile spreco di energie».

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