- https://youtu.be/aAqKkoqGtwk la filiera del parmigiano ( la produzione: la lavorazione dalla frantumazione del caglio alla sistemazione nelle forme; la rintracciabilità: dall'identificazione del latte di produzione alla classificazione delle forme; l'automazione: i macchinari utilizzati per la produzione e la rifinitura delle forme ) oppure https://www.youtube.com/user/ParmigianoReggianoIT/featured
- http://www.torronenurzia.it/index.html e https://www.abruzzoweb.it/contenuti/l-aquila-il-bar-nurzia-riapre-a-corso-federico-la-storia-continua/598154-309/
IL caseificio Razionale Novese nasce nel 1952 a Novi di Modena. Da 65 anni controlla tutta la filiera della produzione del Parmigiano Reggiano, dall'allevamento delle mucche alla raccolta del latte. Una singola forma di formaggio ha bisogno almeno di tredici mesi di tempo prima di arrivare sul mercato. Il 29 maggio del 2012 una scossa di terremoto di magnitudo 5.9 colpisce la bassa modenese in una zona compresa tra Mirandola, Medolla e San Felice sul Panaro. Il sisma fa crollare, con effetto domino, le scalere del magazzino dove riposavano 75 mila forme per la stagionatura. Un danno quantificabile in più di 12 milioni di euro. Il terremoto azzera la produzione, ma non la voglia di ripartire.
I dipendenti si uniscono per ricostruire quello che è andato perso, guardando al di là delle difficoltà post sisma. Gli aiuti della Regione e della Provincia, oltre alla catena di solidarietà messa in moto dai cittadini, hanno permesso allo stabilimento di tornare in piena efficienza produttiva a fine 2012. Da allora la crescita è stata continua: le 100 mila forme prodotte all'anno rendono il caseificio Razionale Novese il più grande della zona del comprensorio.
Nel 1835 in Piazza Duomo, a L’Aquila, nasce il Bar Nurzia. L’attività della piccola azienda a conduzione familiare si tramanda di padre in figlio per sette generazioni. Il locale, a cui è annesso il laboratorio per la produzione del torrone morbido al cioccolato, diventato il prodotto simbolo della città, attraversa più di un secolo di storia, resistendo a guerre e terremoti senza mai abbassare la saracinesca. Dopo il terremoto del 6 aprile 2009,
che ha distrutto il capoluogo abruzzese e messo in ginocchio l’economia cittadina, i Fratelli Nurzia, non si sono dati per vinti e, per primi, hanno chiesto e ottenuto l’agibilità parziale dello stabile situato in zona rossa e quindi inaccessibile fino all’8 dicembre 2009. Grazie alla caparbietà della famiglia, alla solidarietà dei concittadini e agli aiuti arrivati anche da fuori regione, il torrone ha continuato ad essere prodotto e venduto. Ora, a nove anni dal sisma, ricordato nell’anniversario con una lunga fiaccolata, il vecchio bar è in ristrutturazione. Nel nuovo locale, provvisorio, Giuliana, Francesco e Natalia continuano a servire i clienti di sempre e i ‘turisti delle macerie’ che visitano la città per ricordare il tragico evento. “Io non lascerò mai L’Aquila. Dovrà tornare più bella di prima e noi ci saremo” è la promessa di Nurzia.
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