Manuel Bortuzzo, la rinascita dopo la sparatoria: torna a nuotare, una forza della natura ed altre storie disabili





 





E chi lo ferma più: Manuel Bortuzzo va dritto come un treno. Oggi, infatti, è tornato ad allenarsi in piscina, come mostra l’ultimo video pubblicato sul suo account Instagram. Una passione, quella per il nuoto, che gli ha permesso di andare avanti col sorriso sulle labbra nonostante lo scorso febbraio sia rimasto coinvolto in una sparatoria a Roma dove ha perso l’uso delle gambe.
La sfida a Detti e Paltrinieri
Poi il giovane nuotatore (la cui storia diventerà un film diretto da Raoul Bova) ha lanciato una sfida a Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri, campioni di nuoto a livello mondiale. «Vi sfido in un 50 stile, quando volete» ha scritto su Instagram. «Oggi si è deciso di fare sul serio» è, invece, il commento di papà Franco che gli è sempre stato vicino in questa difficile battaglia (che ha già vinto).
Il processo
Intanto continua il processo a carico di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due giovani di Acilia che, secondo l’accusa, sarebbero i responsabili del ferimento di Manuel Bortuzzo. I due hanno scelto il rito abbreviato così da avere uno sconto della pena, qualora venissero riconosciuti colpevoli. Lunedì 8 luglio la prima udienza. Ma Manuel, lo ha sempre detto, non prova rancore: non vuole saperne di chi lo ha privato delle sue gambe. Ora guarda dritto e sogna le Olimpiadi.
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Roma, il bus è senza pedana e il passeggero in carrozzina blocca il mezzo per protesta

"Dovete rispettarci, non siamo un rifiuto": lo ha urlato a gran voce un anziano sacerdote mentre con la sua sedia a rotelle ha bloccato il transito di una vettura della linea 160 a piazzale Flaminio. La scena è stata ripresa nei giorni scorsi e poi postata in rete. L'uomo non è potuto salire perché sul mezzo Atac non c'era la pedana per agevolare la salita dei portatori di handicap . 


"Non siamo spazzatura, dovete rispettarci". Lo ha urlato a gran voce l'anziano sacerdote mentre con la sua sedia a rotelle bloccava il passaggio del bus della linea 160 alla fermata di piazzale Flaminio. Tutta la scena è stata ripresa e poi postata in rete. L'uomo non è potuto salire perché sul mezzo Atac non c'era la pedana: "Qui passano cinque linee e nessuna ha la pedana - ha spiegato esasperato l'anziano al vigile intervenuto nell'accesa discussione -   da qui non mi sposto, non siamo spazzatura dobbiamo essere rispettati". E sembra che non sia la sua prima volta.Per 20 minuti la protesta è andata avanti fino a quando dalla municipalizzata ai trasporti è stata mandata una seconda vettura: "Non appena abbiamo ricevuto la segnalazione sul disservizio ci siamo adoperati per inviare un secondo mezzo provvisto di pedana - spiegano gli uffici direzionali di Atac - Purtroppo sui mezzi più vecchi non sono previste. Un disservizio di cui ci siamo scusati".
Ma problemi per il trasporto pubblico per persone con handicap - discorso a parte le scale mobili e gli ascensori fuori uso delle metro - si sono registrati anche sulla linea 590, istituita proprio per il trasporto dei disabili: "Ci sono arrivate segnalazioni di mancanze di supporti per i portatori di handicap anche sui mezzi di questa linea - denuncia Mercurio Viaggiatore, blogger sui trasporti della Capitale attento anche tante problematiche dell'handicap - effettua lo stesso itinerario della linea A della metro, le cui stazioni sono praticamente inaccessibili a chi ha problemi di deambulazione, eppure erano sprovvisti di pedane e quindi non accessibili"

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