ALBIO59
Quanta ipocrisia ...........
YADUX
Ma basta, ogni cosa è sessista e maschilista, ma ridateci le vere donne di una volta, basta con questo politicamente asfissianteInfatti davanti a siffatta notizia
Treviso, proposta indecente al bar: "Se mostri il seno, bevi gratis"Il cartello del locale è stato pubblicato su una pagina Instagram dando vita un dibattito social sulle frasi sessiste presenti, come: "Se ti porti a casa il barista shot per una settimana"
"Mi imbatto in questo cartello: resto in silenzio, attonito, basito. Guardo in faccia il titolare: giovane, atletico, cupo. Penso a che degrado generiamo ogni giorno. La squalifica per la donna è disarmante, la squalifica misurata addirittura per taglia di reggiseno o per disponibilità sessuale". In un lungo post su Instagram Andrea Sales, psicoterapeuta veneto, denuncia quanto letto in un bar di Treviso dove si era fermato a pranzo. Il messaggio del cartello è più che esplicito: "Bevi gratis se mostri il seno e tanti sono i drink alcolici quante sono le taglie del reggiseno". Scoppia un dibattito social su queste frasi per i più tacciate di sessismo. Ma il titolare del locale...
L'accusa di sessismo"Se baci il barista vinci 5 shot. Se fai vedere il seno vinci uno shot se hai la prima; due se hai la seconda" fino alla quinta "con un applauso". Se, infine, "ti porti a casa il barista, una settimana di shot gratis". Ma, come sottolinea Sales nel suo lungo post su Instagram, "dobbiamo ribellarci: basta con questo vuoto di valori".
Concludendo: "La domanda con cui esco dal locale è potente: perché nessuno degli avventori di questo locale ha mai detto nulla? Perché devo essere io il primo a denunciare questo degrado intellettuale? Il 'cartello' è evidentemente appeso da tempo, perché nessuno ha mai sollevato la questione? La dignità della donna non vale più nulla?".
La difesa del titolare
Il cartello è appeso nel bar di Treviso "da sei anni", come rivela il titolare dell'esercizio a Il Corriere del Veneto. "Chiunque sia entrato prima non si è scandalizzato - sottolinea, mentre nei commenti su Instagram si invita a boicottare il locale. - Anzi, si facevano una risata".
Ed , coincidenze \ casualità sono arrivato alle stesse confederazioni dell'autore del post su istangram citato nell'articolo
Penso a #Lombroso, penso a quanto stiamo cadendo in basso.Penso a che degrado generiamo ogni giorno.Rileggo le parole. Le fotografo, senza che lui possa notare nulla.Rileggo, ancora.La squalifica per la donna è disarmante, nelle parole di questo deficiente.La squalifica misurata addirittura per taglia di reggiseno o per #disponibilità#sessuale.E questo deficiente pensa pure di essere simpatico.La chiusura è disarmante.Poso il bicchiere, i tramezzini sono lì. Intonsi. Come intonse sono le funzioni cerebrali superiori di questo deficiente.Dal latino.Ma lui non saprà nemmeno l’italiano.E si lamenterà di sicuro degli stranieri che ci rubano il lavoro o che stuprano le nostre donne...Non si accorge minimamente che in queste sue parole c’è una forma di violenza così sottile da diventare uno stupro lento e continuato.A cui ci si abitua. Silenziosamente.Ho pagato, l’ho guardato negli occhi.L’ho salutato, augurandogli di non riuscire a diventare padre.Naturalmente non ha capito.Capisce solo cose grevi.Dobbiamo ribellarci.Basta.Basta con questo vuoto di valori.La domanda con cui esco dal locale è potente: “Perché nessuno degli avventori di questo locale ha mai detto nulla? Perché devo essere io il primo a denunciare questo degrado intellettuale? Il “cartello” è evidentemente appeso da tempo, perché nessuno ha mai sollevato la questione? La dignità della donna non vale più nulla?”
Ora mi chiedo mai Ormai siamo assuefatti o siamo allupati. Altrimenti non si d spiegherebbe perché il cartello sua rimasto esposto per 6 anni. Scommetto che se il cartello fosse a parti inverse avrebbe creato scandalo ?
domanda destinata ad essere senza risposta , in quanto crollo dalla stanchezza ed inizio ad abbioccare per il caldo
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