23.10.20

FUORI DEI DENTI di ©Daniela Tuscano

 FUORI DEI DENTI

Atei/e che del cristianesimo se ne sono sempre strafregati/e, che non conoscono il Vangelo nemmeno per sentito dire, e adesso s'impancano a paladini/e della "Dottrina", già irrisa in passato, additando chi, con tutti i limiti e difetti, ha sempre cercato di mettersi alla sequela di Cristo, d'intelligenza col "mainstream laicista". E chiamano a testimoni "esegeti" clericofascisti in odore di scisma. Ci sarebbe da ridere, se non fosse tragico.  

Fra loro e i neofarisei non c'è alcuna differenza. Entrambi estremisti in malafede, sepolcri imbiancati. 

Urlano che "c'è ben altro di cui occuparsi", e sono i primi a riempire le bacheche di polemiche su un unico argomento.

(Per la cronaca: sono stata fra le prime a occuparsi e a intervistare cristiani perseguitati, di Asia Bibi, Huma ecc. Non in odio ad altri credi, ma per questioni di giustizia e fedeltà. Non ve ne siete accorti? Peggio per voi. Le prove si trovano facilmente.)

No, Francesco non è l'unico a venir "frainteso". Leggete qui sotto. Giovanni Testori. Cattolicissimo e - non è forse ozioso aggiungerlo - omosessuale dichiarato. Io lo leggevo, anche se non condividevo la sua parte politica e (a volte) il suo cristianesimo, che tuttavia ritengo non fosse compreso nemmeno da certi suoi sedicenti, fervidi estimatori. 

Il movimento cui Giovanni era legato mi ha sempre esclusa, non ha mai voluto dialogare con nessun altro che non fossero loro stessi. Gli "altri" erano considerati cristiani deboli, protestantizzanti, asserviti ecc. E non era vero. Il rispetto prima di tutto! Non esiste un solo modo di credere! 

Ebbene io Testori lo leggevo e l'amavo, pure quando lo "detestavo". Oggi, memoria di Giovanni Paolo II che taluni, apertamente o nascostamente (cosa ben peggiore) contrappongono a Bergoglio, riporto uno stralcio delle sue considerazioni a proposito della catechesi wojtyliana. Anch'essa molto spesso travisata dai media, semplificata e banalizzata, esaltata dalla destra, aborrita dalla sinistra esattamente come oggi accade (a parti inverse) con Francesco. Con maggior frequenza, certo, dato il proliferare di Internet. Ma di fatto succedeva lo stesso allora, tenuto conto che Wojtyla fu il primo "papa mediatico" della storia.

Per salvarsi dal profluvio di fake news e interpretazioni eccentriche basterebbe andare alla fonte, e magari prendere in mano il Nuovo Testamento. Non è difficile, anche se costa fatica mentre tutti pretendono di pontificare, tutti giudicano, e nessuno ascolta.

Insomma, l'identica solfa di 2000 anni fa.

Oh, certo: Gesù sapeva essere tranchant come pochi, o di qua o di là. Ma sapeva anche esercitare la prudenza. Prudenza come virtù cardinale, non compromesso al ribasso o tantomeno ambiguità. Quella è altra cosa, cari e care. Citate la dottrina? Ebbene, leggetevela. Lì è spiegato chiaramente.

Informo pure che dal 1870 il papa non è più un principe italiano, ma il capo d'una religione UNIVERSALE (cattolica): non (più) in senso costantiniano, si capisce. La visione di Jorge Mario poi è naturaliter ben più ampia e complessa. 

Il papa non s'identifica (più) con la sola Italia, e questo processo di de-italianizzazione è cominciato proprio con Wojtyla, non semplicemente per i natali esteri. Se vogliamo, si può parlare anche di de-europeizzazione, sia perché Wojtyla era un "periferico", sia perché, comunque, il percorso era già stato tracciato dal Vaticano II.

Con Ratzinger c'è stato il tentativo di tornare a una Chiesa identificata con la sola Europa (una certa Europa), ma si è rivelato anacronistico.

E lo scrivo da europea convinta e fiera di esserlo.

Pertanto Francesco si è espresso in termini umani (cioè cristiani) verso gli omosessuali con questa visione ampia, perché vedete, cari e care, in molti paesi del mondo c'è chi li incarcera o li mette a morte, e non solo nei paesi islamici, oh, no davvero. Nella devotissima Polonia alcuni giorni fa il prof. Buttiglione, noto esponente della sinistra mainstream, ha rinunciato alla lectio magistralis in un rinomato ateneo per solidarietà con un suo illustre collega, sacerdote e teologo, licenziato per aver osato dire, "in linea col Catechismo", che gli omosessuali vanno rispettati. Sì: ri-spet-ta-ti. Non ha parlato di famiglie alternative di unioni triangolari o di pasticci a base di ormoni. È bastata la parola rispetto. In un paese dove si tuona contro la "peste arcobaleno" e si esalta chi imbraccia la croce davanti alle manifestazioni di queste persone come fossero degli indemoniati.

E anche qui in Italia, durante la prima chiusura definita servilmente lockdown, c'è stato chi, mentre la gente moriva soffocata, si scandalizzava per il simbolo arcobaleno di "Andrà tutto bene" perché lo identificava con la "diabolica" bandiera rainbow!!!!!!

Vi sentite fieri di questo? In pace con Dio perché odiate? Buon pro vi faccia, ma io non ci riesco e voi non avete alcun diritto di trattarmi da miscredente, radical chic o chi sa che altro. Stateci molto attenti! Io non sono politicamente corretta e potrei reagire male.

Che Francesco non approvi certe posizioni disumane non significa "stravolgere la dottrina", o accettare TUTTE le rivendicazioni/pretese di determinati attivisti. Sarebbe un massimalismo puerile. 

Ma a Francesco importa il vissuto delle singole persone, della gente comune. Non le astrazioni e i docetismi.

Preferivate forse la lettera ratzingeriana del 1986 o, peggio, le Considerazioni del 1992? Apprezzavate quei toni? Andatevele a leggere poi ne riparliamo.

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