Il mio pensiero espresso nel titolo e ed nelle varie storie di baristi che lottano contro le macchinette nei bar ma soprattutto nel post : << che ne sarà delle vecchie abitudini fatte di cultura ed identità dopo il covid 19 ? >> di qualche tempo fa , trova ulteriore conferma in questo post dell'amico \ compagno di strada Emiliano Morrone
LA MAGIA DEL BAR (E DEGLI AMICI)
Il bar non è soltanto il caffè, il cornetto, l'aperitivo. Per me rappresenta un luogo di affinità elettive, di confronto e perfino di analisi sociale e ispirazione narrativa. Lo sapevano bene Rino Gaetano e il suo co-autore Bruno Franceschelli, che frequentavano il Barone, sulla Nomentana.
Quasi ogni mattina mi ritrovo al bar, a discutere del mondo e del tempo, non ho scritto meteo. Mascherati come prescritto, condividiamo 15, 20 minuti di passione civile e allegria con DV, che non è una sigla video, il Rabdomante "socialista", Mario "Immuni", l'imprenditore Every, Bat-24 Ore, il Prof Calibra, i Supertecnici delle telecomunicazioni, Il Mite e altri compari di ragionamento. Ognuno dice la sua, il che non accade spesso in parlamento. Ciascuno ascolta, non abbiamo bisogno di un presidente dell'assemblea né di appellarci a codici e regole di rispetto. Tra i presenti c'è perfetta armonia e parità, nello svolgimento del dibattito, serio e assieme scherzoso. L'altro giorno, al bar, ho ascoltato una storia commovente. Un signore molto anziano di San Giovanni in Fiore ha perduto la vita per difendere la proprietà del vicino da un principio di incendio. Ho pensato, allora, all'altruismo e al senso della terra dei nostri nonni, che mi riporta - "in qualche modo", direbbe
Pietro Silletta
- all'enciclica di Papa Francesco Laudato si', quella sull'ambiente come casa comune, come fonte di ricchezza collettiva. Queste "micro-storie" mi interessano da sempre, perché sono le testimonianze più significative dei princìpi e dei valori dell'essere umano, che non tramontano e vanno tramandati alle nuove generazioni. Buona serata a tutti.Infatti anche se i tempi sono cambiati con nuove tecnologie ( cellulari , internet , ecc ) e le diverse attività collegate ed i baristi\e più strane
ed la paura del covid sta facendo , anche se ancora in modo non radicale almeno neoi piccoli paesi dove le novità e le tendenze tardano a diventare di massa , cambiare abitudini
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l New York Times, ripreso in Italia dal Post e da Dagospia, si è divertito, per così dire, a stilare la lista delle cose che abbiamo smesso di fare, e probabilmente non faremo mai più. Ci sono, ad esempio, la stretta di mano e mano sul cuore corredata da un lieve inchino. Sono sparite i baci sulle guance per salutarsi, sostituiti dal gomito-gomito o dal pugno-pugno, oppure, per i più formali, dalla alcune abitudini tipicamente latine, come gli stuzzichini intorno alle vivande e ci si alita sopra. sul bancone del bar per l’aperitivo, dove tutti mettevano le mani. Aboliti pranzi e cene a buffet, dove ci si accalca a intorno alle vivande e ci si alita sopra
di di qualche tempo fa .
Voi cosa ne pensate e che esperienze avete ? aspetto o qui o sui social i vostri ricordi ed
esperienze in merito
Voi cosa ne pensate e che esperienze avete ? aspetto o qui o sui social i vostri ricordi ed
esperienze in merito
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