tocca noi non aspettiamoci miracoli da chi ci governa . la lotta al covid è compito nostro

 È come se stessimo camminando  sul crinale di una  montagna. Da una parte  c’è un lieve avvallamento e poi una lenta risalita: sarà faticoso, ma se stiamo attenti saremo in salvo e  riusciremo  ad  andare  avanti   finche non si troverà  una  cura definitiva o almeno  per guarire . Dall’altro lato c’è l’abisso, e se mettiamo un piede in fallo precipiteremo senza alcuna speranza o  almeno che  non si abbai  la  forza  ed  il coraggio  intellettuale  er  fare autocritica  ed  ammettere  di  essere stato incosciente  Possiamo continuare ad andare avanti, certo, senza modificare il  nostro percorso, ma a ogni passo correremmo un pericolo. Voi che cosa fareste ?  Fuor di metafora, è ora che ciascuno di noi capisca (  soprattutto quelli che   ancora  non l'hanno  o non vogliono   capire  )  che il nostro destino, in quest’epoca di pandemia, è nelle nostre stesse mani. Siamo noi che possiamo decidere se continuare a comportarci allegramente, rischiando, o magari optare per la via negazionista, precipitando verso un probabile  punto di non ritorno  .

 
Milano Navigli   qualche giorno fa  



Oppure ancora, scegliere di modificare radicalmente  i nostri atteggiamenti per uscire da quest’incubo. Portare sempre la mascherina è un fastidio, soprattutto chi soffre d'asma  o altri problemi di salute  , ma va  fatto. Non uscire la sera con gli amici, non tirare tardi in piazza, non partecipare a feste o festicciole, evitare gli abbracci e i baci con i non-congiunti... C’è uno stillicidio di piccole regole da rispettare e di cose da non fare, che ci consentiranno di evitare un nuovo, fatale lockdown. E tutto dipende da noi, non dallo Stato, dal governo, che con qualche timidezza e molte contraddizioni cerca di equilibrare i  provvedimenti per non esporsi all’accusa di limitare le sacre libertà dei cittadini. Ma  soprattutto alle pressioni di  determinati  settori . vedi il caso discoteche   Emilia  Romagna  e  Sardegna  . 
Poi, certo, si può discutere fino alla noia se Giuseppe Conte & C si stiano muovendo bene o male. Molto è stato fatto, molto si è sbagliato, anche a livello regionale (per esempio, è uno scandalo che in Lombardia non si sia riusciti a ottenere i vaccini anti-influenzali in tempo e in quantità sufficiente o  in  Sardegna  che  non ha  saputo imporsi   allo stato e  chiudere  l'ingresso o imponendo dei limiti ed  controlli   sulle  quarantene   a  chi veniva  dalle  zone  infette  ). Chi si è distinto per interventismo, come Vincenzo De Luca in Campania, adesso deve comunque fare i conti con un forte aumento  dei contagi. Ma anche chi ha scelto il laissez faire non può cantare vittoria, perché il  virus si espande e colpisce apparentemente  senza una logica, uno schema, un “pattern” chiaro e definito. In definitiva, non aspettiamoci miracoli da chi ci governa, a Palazzo Chigi o nella sede del Comune: stavolta tocca a noi. Fanno impressione le folle della movida  nelle città: certo, c’è chi ha la mascherina, ma tutti sono stipati come sardine (non quelle di Mattia Santori  😁) e  il distanziamento sociale è una barzelletta. 
Molti, poi, la mascherina non la portano proprio. Non  secondo  alcuni si tratta di  negazionisti (a quelli,
per carità, fategli fare un giro nei  reparti di terapia intensiva, fortunatamente ancora non gremiti ma  poco coi manca se  si continua cosi  ), sono semplicemente, si può dire?, cretini. Incoscienti ,va’, se vogliamo essere gentili. Ovvio che viene  da pensare: ehi, Conte, vuoi proibire il calcetto e non fai  niente per la movida? Però, anche qui, ragioniamo: cosa si può fare in realtà? Questi assembramenti dovrebbero essere dispersi con i reparti anti-sommossa e i getti d’acqua? Volete davvero una carica della Polizia come aHong Kong o nei regimi dittatoriali classici  ?  Lo ripeto: dipende tutto da noi. Siamo stati celebrati,  come italiani, per la disciplina dimostrata in marzo  e aprile. Tutti ordinatamente chiusi in casa, salvo  qualche furbetto che portava “a pisciare il cane” una  dozzina di volte al giorno. Brindisi e canti dai balconi, scorpacciate di serie tv, boom di Amazon ... 
 A ripensarci  adesso, per molti è stata una sorta di lunga ricreazione, una novità che ha spezzato la routine. C’è chi ha imparato a cucinare o a suonare uno strumento, chi ha riordinato la casa e la libreria, chi ha riscoperto la famiglia, chi l’amore. Ma ora... Ora sembra tutto più difficile, e meno scontato. Il comune sentire dice: abbiamo già dato, siamo stati mediamente bravi, adesso tocca a voi proteggerci. Voi politici, voi governatori, voi espertissimi e meno esperti epidemiologi, infettivologi, virologi che sono senza dubbio la nuova frontiera dell’intrattenimento. smettetela di   fare 

   

non basta  quando lo avete  fatto  fin ora   creando nella  gente   confusione  e paura  . Quindi tocca  a noi    rispettare  il buon senso  e le precauzioni   se  vogliamo uscirne  e   non obbligare     fornendo  un arma  ai governanti   per  obbligarci ed opprimerci .  concludo  con  quanto dice  l'amica  Rita Pani   in questo suo post   <<  [..] se non capiamo che dobbiamo difenderci l’uno con l’altro – rispettando noi stessi e gli altri – oltre che le regole, allora non ci sarà modo se non quello di affidarsi alla sorte . [...] >>



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