È come se stessimo camminando sul crinale di una montagna. Da una parte c’è un lieve avvallamento e poi una lenta risalita: sarà faticoso, ma se stiamo attenti saremo in salvo e riusciremo ad andare avanti finche non si troverà una cura definitiva o almeno per guarire . Dall’altro lato c’è l’abisso, e se mettiamo un piede in fallo precipiteremo senza alcuna speranza o almeno che non si abbai la forza ed il coraggio intellettuale er fare autocritica ed ammettere di essere stato incosciente Possiamo continuare ad andare avanti, certo, senza modificare il nostro percorso, ma a ogni passo correremmo un pericolo. Voi che cosa fareste ? Fuor di metafora, è ora che ciascuno di noi capisca ( soprattutto quelli che ancora non l'hanno o non vogliono capire ) che il nostro destino, in quest’epoca di pandemia, è nelle nostre stesse mani. Siamo noi che possiamo decidere se continuare a comportarci allegramente, rischiando, o magari optare per la via negazionista, precipitando verso un probabile punto di non ritorno .
Oppure ancora, scegliere di modificare radicalmente i nostri atteggiamenti per uscire da quest’incubo. Portare sempre la mascherina è un fastidio, soprattutto chi soffre d'asma o altri problemi di salute , ma va fatto. Non uscire la sera con gli amici, non tirare tardi in piazza, non partecipare a feste o festicciole, evitare gli abbracci e i baci con i non-congiunti... C’è uno stillicidio di piccole regole da rispettare e di cose da non fare, che ci consentiranno di evitare un nuovo, fatale lockdown. E tutto dipende da noi, non dallo Stato, dal governo, che con qualche timidezza e molte contraddizioni cerca di equilibrare i provvedimenti per non esporsi all’accusa di limitare le sacre libertà dei cittadini. Ma soprattutto alle pressioni di determinati settori . vedi il caso discoteche Emilia Romagna e Sardegna .
Poi, certo, si può discutere fino alla noia se Giuseppe Conte & C si stiano muovendo bene o male. Molto è stato fatto, molto si è sbagliato, anche a livello regionale (per esempio, è uno scandalo che in Lombardia non si sia riusciti a ottenere i vaccini anti-influenzali in tempo e in quantità sufficiente o in Sardegna che non ha saputo imporsi allo stato e chiudere l'ingresso o imponendo dei limiti ed controlli sulle quarantene a chi veniva dalle zone infette ). Chi si è distinto per interventismo, come Vincenzo De Luca in Campania, adesso deve comunque fare i conti con un forte aumento dei contagi. Ma anche chi ha scelto il laissez faire non può cantare vittoria, perché il virus si espande e colpisce apparentemente senza una logica, uno schema, un “pattern” chiaro e definito. In definitiva, non aspettiamoci miracoli da chi ci governa, a Palazzo Chigi o nella sede del Comune: stavolta tocca a noi. Fanno impressione le folle della movida nelle città: certo, c’è chi ha la mascherina, ma tutti sono stipati come sardine (non quelle di Mattia Santori 😁) e il distanziamento sociale è una barzelletta.
Molti, poi, la mascherina non la portano proprio. Non secondo alcuni si tratta di negazionisti (a quelli, per carità, fategli fare un giro nei reparti di terapia intensiva, fortunatamente ancora non gremiti ma poco coi manca se si continua cosi ), sono semplicemente, si può dire?, cretini. Incoscienti ,va’, se vogliamo essere gentili. Ovvio che viene da pensare: ehi, Conte, vuoi proibire il calcetto e non fai niente per la movida? Però, anche qui, ragioniamo: cosa si può fare in realtà? Questi assembramenti dovrebbero essere dispersi con i reparti anti-sommossa e i getti d’acqua? Volete davvero una carica della Polizia come aHong Kong o nei regimi dittatoriali classici ? Lo ripeto: dipende tutto da noi. Siamo stati celebrati, come italiani, per la disciplina dimostrata in marzo e aprile. Tutti ordinatamente chiusi in casa, salvo qualche furbetto che portava “a pisciare il cane” una dozzina di volte al giorno. Brindisi e canti dai balconi, scorpacciate di serie tv, boom di Amazon ...
A ripensarci adesso, per molti è stata una sorta di lunga ricreazione, una novità che ha spezzato la routine. C’è chi ha imparato a cucinare o a suonare uno strumento, chi ha riordinato la casa e la libreria, chi ha riscoperto la famiglia, chi l’amore. Ma ora... Ora sembra tutto più difficile, e meno scontato. Il comune sentire dice: abbiamo già dato, siamo stati mediamente bravi, adesso tocca a voi proteggerci. Voi politici, voi governatori, voi espertissimi e meno esperti epidemiologi, infettivologi, virologi che sono senza dubbio la nuova frontiera dell’intrattenimento. smettetela di fare
non basta quando lo avete fatto fin ora creando nella gente confusione e paura . Quindi tocca a noi rispettare il buon senso e le precauzioni se vogliamo uscirne e non obbligare fornendo un arma ai governanti per obbligarci ed opprimerci . concludo con quanto dice l'amica Rita Pani in questo suo post << [..] se non capiamo che dobbiamo difenderci l’uno con l’altro – rispettando noi stessi e gli altri – oltre che le regole, allora non ci sarà modo se non quello di affidarsi alla sorte . [...] >>
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