E' vero come dicono i miei che ci sono cose più importanti di cui occuparsi e che più spazio diamo a questi personaggi più essi\e cercheranno qualcosa per mettersi in mostra . Ma , sono
un pericolo per le nuove generazioni senza più punti di riferimento seri e senza ( o quasi spirito critico sempre come sembra dimostrare questo studio di Maura Manca psicologa e psicoterapeuta. Infatti tale brutta figura sembra dovuta ad un misto tra ignoranza ( evidentemente a scuola faceva il minmo oppure la promuovevano per levarsela ... di torno ) ma leggendo come risponde : << Comunque state facendo un dramma sulla Divina Commedia quando il 90% degli italiani non sa manco fare due per due. >> e anche dal video
Da 20 anni le parole di don Oreste guidano le attività della cooperativa siciliana che dà lavoro e senso di comunità, condividendo con ragazzi disabili o segnati da percorsi di violenza. Venti anni sono un traguardo importante. Ancora di più se raccontano le attività di una cooperativa nata in una regione dove il tasso di disoccupazione è tra i più alti d’Italia. Inoltre nella provincia di Catania ci sono 2 istituti penitenziari minorili (sono 20 in tutta Italia), indice di una terra fortemente segnata dalle devianze dei più giovani In questo contesto la missione della cooperativa Rò la Formichina non è solo dare risposte lavorative laddove scarseggiano, ma proporre un nuovo significato per la parola rispetto che da “non farsi mettere i piedi in testa” si evolve in “riconoscere l’altro, anzi custodirlo”, addirittura “farsene carico”. Incontrare questo senso profondo di comunità, dove quando uno è in difficoltà tutti aiutano, è una scoperta rivoluzionaria per i ragazzi con un passato violento. Ragazzi che arrivano dagli istituti penitenziari, e si trasformanoMarco Lovato, responsabile della cooperativa, racconta: «Ci spiegava Don Oreste che il lupo, vedendo che San Francesco guarda al suo cuore e non ai suoi denti, decide di aprirsi e parlare anziché attaccare. Noi lo sperimentiamo nella metamorfosi dei ragazzi arrivati dagli istituti penitenziari dopo questa esperienza di condivisione con i disabili». La cooperativa è nata su questa intuizione con 3 persone: Alberto, il responsabile, un ragazzo in alternativa carcere e uno disabile. Ora ci sono 18 persone nel Centro Diurno, 8 nel laboratorio di falegnameria e 8 nel laboratorio di apicultura, oltre a un palmares di decine di tirocini attivati per ragazzi provenienti da entrambi gli istituti penitenziari minorili della provincia. Rò la Formichina è riuscita a crescere in questo contesto difficile proprio grazie alla condivisione. Fa parte della Comunità Papa Giovanni XXIII, ed è consorziata con altre cooperative sociali che condividono la stessa vocazione. Ha un forte legame con il territorio (sia con le istituzioni e i servizi, sia con la Chiesa locale) e molti amici e i sostenitori. La definizione più bella è quella data dai ragazzi stessi: «La cooperativa è un posto in cui ci si vuole bene». Perché si chiama “Rò la formichina”Il nome Rò la Formichina viene da Rosario, un ragazzo scomparso inaspettatamente a 14 anni a causa di una grave malformazione interna. Formichina perché la forza che hanno le formiche di portare ben oltre il proprio peso racconta la forza del farsi carico delle difficoltà degli altri. Le attività principali sono il centro diurno, il laboratorio di falegnameria e quello di apicoltura, dove si impara dagli insetti il senso di comunità, i ritmi e le regole della natura. Sul sito www.rolaformichina.it trovate in vendita i prodotti dei due laboratori oltre ai video, la storia, e tutte le informazioni sulla cooperativa.
Finalmente anche all'interno del mondo del ciclismo professinistco , anche se da un ex , qualcuno prende posizione sulla triste ed vergognosa ( vedere URL inizio Post ) . Infatti non passano certo inosservate le parole del campione Mario Cipollini, uno dei pochi "coraggiosi" del mondo del ciclismo che si è esposto più volte parlando apertamente dell'incidente avvenuto a Molino dei Torti il 5 ottobre 2019.
Un breve riassunto per chi non avesse letto il post precedente ( trovate sopra l'url ) dal sito e facebook Giustizia Caffè il diritto per tutti che a ha creato i video citato
Una volata di gruppo ad oltre 60 km/h tra case, recinzioni, cancelli, pilastri, cartelli stradali, insegne, pali della luce, fioriere, cestini, cordoli. La via Roma che curva prima lievemente a destra, poi a sinistra, prima del traguardo sotto il balcone del sindaco, alla fine di un circuito completamente pianeggiante.
La caduta di un gruppetto di corridori a 144 metri dall’arrivo. Il contatto, la spinta e la vita di Giovanni si interrompe sullo spigolo vivo del pilastro di mattoni faccia a vista del cancello carraio del civico 45, mentre davanti si esulta e si sorride per la vittoria.Da quel momento il fango.La leggenda del guasto al pedale, il nulla da segnalare, i carabinieri che, chiamati ad intervenire, riescono a percorrere circa 5 km arrivando addirittura prima della fine della gara, mentre i colleghi dei NAS restano sotto al gazebo allestito in piazza per la campagna antidoping di un ex ministro della Sanità.L'unica testimone, presa tra le fila della FCI (giudice di gara), non certo tra le fila del pubblico presente o tra i corridori caduti a terra nell'incidente, dichiara spudoratamente il falso, mentre un video la ritrae su una moto, con il casco, in una posizione dalla quale non può certo aver visto.La FCI si schiera fornendo avvocati. Documenti inesistenti si materializzano. Documenti veri, al contrario, spariscono nei cassetti o chissà dove.Il consulente del Tribunale che fa luce sulle eventuali mancanze e responsabilità della FCI, ovviamente, è la FCI. Lo sa il Giornale mesi e mesi prima dell'avvenuto incarico.Il CONI prima non può, poi non è. Come le più alte cariche dello Stato. Sono tutti bravi, come il ministro dello sport che risponde al posto di quello della Giustizia.Non è tutto, ma sono tutti vicini. Nel fango, sì.
in attesa di ulteriori aggiornamenti con questo è tutto
Anche l'talia ha il suo Philippe Petit il funambolo famoso in tutto il mondo per le sue imprese estreme sul filo sospeso sul vuoto. Nel 1971 camminò tra le due guglie del Notre Dame a Parigi, nel 1973 tra i piloni dell’Harbour Bridge di Sidney. Poi, il 7 agosto 1974, l’impresa che lo fece entrare nella leggenda: attraversò su un cavo lo spazio vuoto tra le Torri Gemelle di New York .
Impresa quest'ultima raccontata nel film intitolato The Walk e diretto dal regista Robert Zemeckis di Ritorno al futuro e Forrest Gump . Ma in realtà non è la prima volta che la vicenda approda al cinema: nel 2008 era stata raccontata nel documentario Man on Wire, con cui James March vinse anche un Oscar.
Esso si chiama Andrea Loreni ed come dicevo nel post : << Loreni, funambolo zen “Sono salito sul cavo in cerca della libertà>> ha realizzato quanto aveva annunciato ovvero che si sarebbe esibito in un luogo monumentale a diversi metri da terra . Ecco la cronaca della sua esibizione avvenuta qualche giorno fa alla Mole di Torino
da Leggo 21\6\2022
Andrea Loreni, tra le tante cose, è un funambolo e ha deciso di esibirsi all'interno della Mole Antonelliana. Ad un'altezza di 35 metri da terra, ha camminato sospeso su un filo per ben 25 metri nello splendido scenario della Mole di Torino. Tutto per i 20 anni di attività della scuola Cirko Vertigo che per celebrare una data così importante ha deciso di realizzare un progetto unico nel suo genere: «Cinema e circo, una lunga storia d’amore».
In collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema realizzerà fra il 24 giugno e il 3 luglio all’interno degli spazi della Mole Antonelliana, uno spettacolo mozzafiato con 19 repliche in 10 giorni per festeggiare assieme al pubblico tre eventi: il Santo Patrono della Città, il riconoscimento a laurea triennale in Circo contemporaneo dato dalla Commissione interministeriale al percorso formativo di Cirko Vertigo e i vent’anni dalla nascita della Scuola di Nuovo Cirko.
La Mole Antonelliana, monumento simbolo della Città, si trasforma in un enorme palcoscenico, animandosi di acrobati aerei, danzatori, giocolieri, il tutto arricchito dalla partecipazione di Andrea Loreni, unico funambolo in Italia specializzato nelle traversate su cavo a grandi altezze. Un evento unico, studiato appositamente sulla base della struttura architettonica interna della Mole, in grado di offrire al pubblico un’esperienza irripetibile.
Loreni non è nuovo a queste performance spettacolari. Prima della Mole di Torino, infatti, l'unico funambolo italiano specializzato in questa disciplina ad alta quota si è esibito al Tempio Koganji in Giappone dove ha approfondito anche la meditazione Zen. Mentre il 31 luglio ad attenderlo ci sarà la zip line di Frassinetto, in provincia di Torino, per una camminata nel vuoto di più di 1800 metri.
Nello storico successo di Tommasi, c’è un volto e un nome che hanno un significato profondo. È quello di Veronica Atitsogbe( foto a destra = , nata 28 anni fa a Verona da due genitori originari del Togo. Con queste amministrative, è diventata la prima italiana di seconda generazione a entrare in Consiglio comunale a Verona. Non solo: è stata anche la più votata della lista del sindaco, e, grazie proprio a questo exploit, presiederà la prima storica seduta del Consiglio. E no, non c’entra il colore della pelle. C’entra dare finalmente voce e rappresentanza a chi per decenni non l’ha mai ( o quasi ) avuta. Qualcuno porti i sali a leghisti, fascisti, ultras e a tutto il razzistume vario ed eventuale che Tommasi in una notte, dopo 20 anni ha spazzato via. Che bella questa ventata d’aria fresca e pulita.speroiamo che duri e che sia solo l'inizio perchè la vera italia ad essere stufa e nauseata di politici alla salvini che usano poca testa e molta pancia
un conto è dire non la facciamo l'epidurale , non altro è deride o sminuire che la richiede per paura o tensione davanti ad un evento importantissimo e cruciale per la donna
Valentina ha partorito ieri in un ospedale pubblico campano. Voleva l’epidurale, la scelta migliore, perché se la madre soffre meno anche il bambino soffre meno.
Invece di vedersi riconosciuto un diritto sacrosanto si è sentita dire dal medico anestesista:
“signora lei crede in Dio? Preghi che è meglio dell’ epidurale.”
L’unica ad avere il diritto di scegliere sul suo corpo era Valentina che invece ha trovato teorie antiscientifiche e retrograde.
repubblica di Chiarastella Foschini , Gianmarco Lotti
Nel piccolo borgo di Groppodalosio il 24 giugno Anastasia Biancardi ha dato alla luce il suo bambino. Il papà, Daniele Armanini, canta nei Septem, una band heavy metal
Se a Groppodalosio Inferiore si mettessero in testa di fare una squadra di calcio paesana, arriverebbero a undici per un pelo. Il merito, se così si può dire, è di Federico, che però è ancora troppo piccolo per giocare. Venerdì 24 giugno il pugno di case in provincia di Massa Carrara ha accolto il nuovo nato, per la prima volta dopo più di un decennio. In casa di Anastasia Biancardi e Daniele Armanini è arrivato un fiocco azzurro. Il piccolo Federico è nato a La Spezia e tra pochi giorni sarà l’undicesimo residente di Groppodalosio Inferiore, tra Molinella e Pracchiola, nel comune dai Pontremoli. La particolarità sta tutta nei numeri: con Federico nel piccolo borgo a venti minuti dalla città i residenti adesso sono undici. Ma, attenzione, questa borgata non vedeva nuove nascite da ben sedici anni.
Anastasia Biancardi e Daniele Armanini
Anastasia Biancardi e Daniele Armanini sono entrambi lunigianesi. Lei domani compirà 34 anni, è originaria di Aulla, è l’addetta stampa dell’Unione dei Comuni della Lunigiana. Lui ha 47 anni ed è un operaio metalmeccanico nel Parmense. È molto conosciuto in zona anche per la sua attività musicale. Canta nella band heavy metal dei Septem, molto seguita tra le province di Parma, Massa Carrara e La
federico con la mamma
Spezia e pure sui social network. “Abbiamo scelto di vivere lì perché Daniele abitava a Groppodalosio quando ci siamo conosciuti due anni fa. Lui ci era tornato dieci anni prima perché i suoi nonni vivevano a Pracchiola. Abbiamo scelto di vivere in un paesino sperduto che si trova quasi sul passo del Cirone perché è bello abitare lì. I paesi montani andrebbero ripopolati. È vero, mancano i servizi, si fa tanta e fatica, abbiamo deciso di investire lì dove passa la via Francigena” racconta Anastasia Biancardi. “Ho partorito però all'ospedale di La Spezia, dove le ostetriche sono per la maggior parte lunigianesi, perché il reparto a Pontremoli per le nascite è stato chiuso e quindi sono dovute andare fuori regione. È una grave mancanza che la Lunigiana non abbia più un centro nascite” prosegue Biancardi.
Federico appena nato
A Groppodalosio, famosa per il suo ponte romanico, Anastasia e Daniele hanno dato vita a una struttura turistica molto visitata nella Valdantena. “Crediamo nella Lunigiana, siamo amanti della nostra terra. Ho lavorato a Milano e in Puglia, ma sono sempre tornata in Lunigiana, un luogo meraviglioso con grandi potenzialità turistiche, con borghi bellissimi, ricchi di storia e immersi nella natura, se ci fossero più servizi i giovani potrebbero investire qui. Siamo felici perché ora inizia la nostra vita in tre, abbiamo la grinta giusta per affrontarla e per portare a termine i nostri progetti per la nostra terra". Il piccolo borgo stretto tra Toscana, Liguria e Emilia-Romagna ha adesso un bel fiocco azzurro che campeggia su una porta. E finalmente a Groppodalosio si torna a far crescere il numero degli abitanti.
l'aborto e poi pubblichi tali post a favore . ? Io sono a favoire della libertà da parte della donna di scegliere o se metterlo in atto o meno sono due cose diverse . Lo Consideravo come un omicidio , poi leggendo testimonianze pro e contro e soprattutto la storia dell'aborto* , ho capito che non è solo quello ed riuduttivo
considerarlo tale . Infatti da qualunque parte lo si veda è una situazione drammatica e dolorosa che la donna sia che ci debba ricorre per motivi di salute sia che ci debba ricorre per scelta personali sia consapevoli che prese alla legera , mette in atto .Riporto con sotto le mie opinioni il post da te citato
"Caro ragazzo, per affermare che l'aborto è un omicidio significa che aderisci a quella teoria fondamentalista che ritiene che la vita si formi sin dal concepimento. Ti pongo una semplice domanda: senza l'utero della donna quell'agglomerato informe di cellule potrebbe sopravvivere? Stiamo parlando di un ovulo e di uno spermatozoo che accidentalmente si sono uniti e non sono ancora vita, non c'è distinzione tra apparato gerente e sistema nervoso, non c'è differenza tra sistema muscolare e apparato osseo, si tratta di embrione e non di bambino. La differenza terminologica è differenza sostanziale. Tra questo grumo di cellule informi e la volontà della donna di tenerselo in grembo, io dico che deve essere preferita la volontà della donna. .
Non è propriO vita al 100 % ma è vita in formazione che sta per diventare . Per quello tu la uccidi impedendo di svilupparla ?
La maternità è un atto consapevole e l'utero di una donna non è un forno a microonde dove, una volta che hai inserito i popcorn devi per forza farli scoppiettare. Il concepimento non è un atto divino, è un atto sessuale, con o senza piacere. La maternità indesiderata è tra le peggiori sciagure che una donna sente di dover sopportare e se desidera interrompere una gravidanza indesiderata, nessuno può permettersi di giudicare. Lo Stato non può permettersi di limitare un diritto ma deve dare assistenza sanitaria altrimenti la partita si gioca, come al solito, tra donne ricche che trovano comunque una modalità per interrompere la gravidanza, e donne povere che lo faranno ricorrendo a mezzi di fortuna. Ricordati che quando una donna non vuole una gravidanza, non la ferma nessuno, soprattutto se ha subito uno stupro e quella gravidanza ne è la conseguenza.
come non essere d'accordo meglio i contraccettivi che l'aborto
Se ti dispiace che una donna si trovi nella dolorosa circostanza di interrompere una gravidanza, hai un solo modo per dimostrarlo: combatti per una consapevole educazione sessuale nelle scuole, fai in modo che l'uso degli anticoncezionali diventi argomento di discussione tra le persone che conosci, agisci sulla prevenzione, e soprattutto studia le fasi dell'ovulazione e della produzione di spermatozoi, oltre che gli stati embrionali e fetali. L'aborto è comunque una violenza che la donna accetta di subire su se stessa perchè l'idea di un figlio indesiderato è un tormento peggiore. Quando avrai capito questi passaggi sarai più credibile se parli di aborto."
Oggi raccontero dopo quella dell'Alpino Angelo Garro ( ne ho parlato qui su queste pagine ) una delle tante storie di ingiustizia italiane . Una storia da non raccontare , da fa passare sotto silenzio . Infatti gli amici dei politici in essa coinvolti non replicano in maniera da far passare il padre che lotta per avere giustizia come un polemico ed un folle solitario che parla male in modo
che su d'essa cada l'oblio .Giovanni Ianelli era un giovane corridore di 22 anni d’età, morto a 144 metri dal traguardo \ dalla linea di arrivo, a causa ed in conseguenza dell’evento occorso, durante la volata finale a ranghi compatti, della corsa ciclistica svoltasi il 5 Ottobre 2019 a Molino dei Torti in Provincia di Alessandria. Inizialmente sembra , come spesso succede in gare ciclistiche anche nazionali ed internazionali un banale incidente . ma vedendo sia il video amatoriale gentilmente inviatomi dal padre via watsapp , non lo riporto er problemi di dimensione e di banda ma lo trovate all'interno di questo buon reportage \ documentario a cura del canale youtube https://www.youtube.com/user/ciclismoweb
e leggendo la lettera che trovate integralmente sotto del padre Carlo ( pubblicherò nei prossimi giorni un intervista concessami ) più competente di me in ambito giuriudico e ciclistico in
quanto egli è : un avvocato iscritto all’Albo di Prato sin dal 1990, ho dedicato oltre 30 anni al ciclismo, facendo di tutto, tranne il corridore; ho organizzato centinaia di corse per tutte le categorie, compreso i Professionisti, sono stato Vice presidente per 8 anni del Comitato Regionale Toscano della Federazione Ciclistica Italiana (di seguito FCI), da ultimo sono stato oltre 10 anni in qualità di Giudice agli Organi di Giustizia della FCI.
LETTERA APERTA PER LA MORTE DI MIO FIGLIO GIOVANNI
Salve, sono e mi chiamo Carlo Iannelli, sono nato a Prato l’11 Luglio 1963 ove risiedo in Via dei Lanaioli, 5. Sono il babbo di Giovanni Iannelli, il giovane corridore di 22 anni d’età, morto a 144 metri dalla linea di arrivo, a causa ed in conseguenza dell’evento occorso, durante la volata finale a ranghi compatti, della corsa ciclistica svoltasi il 5 Ottobre 2019 a Molino dei Torti in Provincia di Alessandria. Sono un avvocato iscritto all’Albo di Prato sin dal 1990, ho dedicato oltre 30 anni al ciclismo, facendo di tutto, tranne il corridore; ho organizzato centinaia di corse per tutte le categorie, compreso i Professionisti, sono stato Vice presidente per 8 anni del Comitato Regionale Toscano della Federazione Ciclistica Italiana (di seguito FCI), da ultimo sono stato oltre 10 anni in qualità di Giudice agli Organi di Giustizia della FCI.
Di seguito Le elenco alcune circostanze oggettive relative a questa tremenda vicenda:
- il G.S. Bassa Valle Scrivia è la società organizzatrice di quella corsa ciclistica che ha sede in Guazzora (AL) Via Statuto, 1 ed è affiliata alla FCI;
- il Presidente della suddetta società è FERRARI Ennio nato a Tortona (AL) il 23.05.1956 residente a Casalnoceto (AL) Via Papa Giovanni XXIII, 16;
- uno dei due Vice Presidenti della suddetta società è CEREDA Pierino nato a Tortona (AL) il 03.12.1939, è l’attuale Sindaco di Guazzora (AL) (dovrebbe essere al secondo mandato) ove ha sede il G.S. Bassa Valle Scrivia. E’ un personaggio molto noto anche in ambito ciclistico (è stato praticamente l’inventore del Trofeo Bassa Valle Scrivia del quale quella corsa ciclistica fa parte);
- l’altro Vice Presidente della suddetta società è CISI Piero Angelo nato a Alzano Scrivia (AL) il 16.11.1941, è stato per tanti anni Sindaco di Alzano Scrivia ed è attualmente il Vice Sindaco di quel Comune. Anche lui è un personaggio molto noto in ambito ciclistico. Il 3 Gennaio 2020 ha rilasciato un’intervista al giornale LA STAMPA, dichiarando che le transenne a quella corsa erano già installate ai 180 metri dalla linea di arrivo; tale affermazione peraltro è clamorosamente smentita dai filmati, dalle fotografie ed anche da una sentenza emessa dalla Corte Sportiva di Appello della FCI della quale di seguito dirò;
- tra i coordinatori generali del predetto Trofeo Bassa Valle Scrivia, accanto a CEREDA Pierino ed a CISI Piero Angelo, quale socio ed attuale Consigliere della suddetta società c’è GUAGNINI Adolfo nato ad Alzano Scrivia (AL) il 09.02.1954 ed attuale Sindaco di quel Comune; è il soggetto che, per quanto dichiarato dal Presidente FERRARI Ennio alla Procura Federale della FCI, quel giorno fa da supervisore all’installazione delle transenne su quel rettilineo di arrivo di Via Roma a Molino dei Torti (AL) dove, a 144 metri dalla linea di arrivo, muore mio Figlio Giovanni;
- FANTATO Anna nata ad Alessandria il 08.01.1960 è l’attuale Sindaco di Molino dei Torti (AL).
Quel giorno, sabato 5 Ottobre 2019, come riportato anche dalla stampa, era in programma, al termine della corsa, una conferenza stampa legata al Progetto Maglia Etica Antidoping, per cui erano presenti: il Prof. Renato Balduzzi (già Ministro della Salute, già componente del Consiglio Superiore della Magistratura, cittadino onorario di Molino dei Torti, facente parte del gruppo di lavoro della Ministra della giustizia Marta Cartabia per la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, presente sin dalla partenza), il Presidente della Provincia di Alessandria Gianfranco Baldi, i NAS presenti addirittura con uno stand di fronte all’arrivo, il Comandante Provinciale dei NAS Tenente Colonnello Biagio Fabrizio Carillo, tra l’altro criminologo di fama, nonché moltissime altre Autorità locali, regionali, nazionali.Vengono fatti intervenire i Carabinieri di Castelnuovo Scrivia i quali dichiarano di essere giunti sul posto alle ore 16 e 15 ovvero addirittura qualche minuto prima che la corsa finisse atteso che la stessa è terminata alle ore 16, 24 minuti e qualche secondo, che peraltro non fanno nessun rilievo stradale, nemmeno una fotografia con il telefonino, non sentono neppure un testimone dei moltissimi presenti, non sequestrano nessun mezzo. Redigono un verbale di una paginetta e mezza relativamente ad un sinistro mortale. Dopo un’ora e quarantacinque, alle ore 18:00, sentono sul posto a sommarie informazioni solamente un componente del collegio di giuria tale Giulia FASSINA che fa tutta una serie di dichiarazioni clamorosamente false, smentite e contraddette da filmati, fotografie, testimonianze, perizie ed altro per cui ho denunciato la stessa alla Procura della Repubblica di Alessandria. A ciò si aggiunga che quegli stessi Carabinieri svolgono le successive indagini di polizia giudiziaria per conto della Pubblico Ministero di Alessandria: Dott. Andrea Trucano.Il collegio di giuria, presieduto da Luca Botta (volontario della CROCE ROSSA ITALIANA Sezione di Biella) non segnala nulla di anomalo nel rapporto di gara (NULLA DA SEGNALARE !!! scrivono) che viene inviato al Giudice unico sportivo piemontese il quale, dopo pochi giorni, omologa la gara, senza provvedimenti, noncurante di ciò che è successo.La società ciclistica per la quale era tesserato mio Figlio Giovanni impugna detto provvedimento di omologa avanti alla Corte Sportiva di Appello della FCI; in quel procedimento si costituisce la società organizzatrice G.S. Bassa Valle Scrivia, rappresentata e difesa dall’Avv. Gaia Campus, iscritta del Foro di Roma, la quale è anche Componente effettivo della Commissione Nazionale Elettorale della FCI; quel procedimento sportivo si conclude con la decisione/sentenza (definitiva) del 3 Marzo 2020 con la quale, al termine dell’istruttoria, vengono accertate due gravissime irregolarità a carico della predetta società organizzatrice, direttamente correlate alla morte di mio Figlio Giovanni: la non conformità della transennatura a quanto imposto dal Regolamento Tecnico della FCI e la pericolosità di quel rettilineo di arrivo; pertanto il G.S. Bassa Valle Scriva viene sanzionato, nella misura massima, prevista dal PUIS (Prospetto Unico Infrazioni e Sanzioni della FCI).La stessa Avv. Gaia Campus assiste nel procedimento svoltosi avanti alla Procura Federale della FCI tutti i soggetti tesserati FCI; all’esito dell’istruttoria i soggetti deferiti (parzialmente rispetto alla denuncia da me inoltrata alla Procura Federale della FCI nel Marzo 2020 e che non è mai stata presa in considerazione ma che è stata letteralmente insabbiata !) sono la società organizzatrice G.S. Bassa Valle Scrivia e per essa il suo Presidente FERRARI Ennio, MASSOCCHI Danilo che a quella corsa ciclistica svolge, per conto e su incarico della predetta società, il ruolo di Direttore di corsa, DOTTORE Francesco che a quella corsa ciclistica svolge, per conto e su incarico della predetta società, il ruolo di Vice direttore di corsa; quel procedimento si conclude con un patteggiamento (farsa persino offensivo) per cui i suddetti soggetti vengono condannati con la sanzione di mesi otto di inibizione, mentre il G.S. Bassa Valle Scrivia con la sanzione della censura con ammenda di € 1.000,00.Un altro avvocato, anche lui iscritto al Foro di Roma, l’Avv. Nuri Venturelli, assiste e difende, sin dalla fase stragiudiziale, il G.S. Bassa Valle Scrivia e gli altri soggetti tesserati FCI (compresa la medesima FCI) coinvolti, a vario titolo, nell’organizzazione e nella direzione di quella corsa ciclistica mortale, avanti al Tribunale civile di Alessandria ed avanti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria; l’Avv. Nuri Venturelli è anche il legale della FCI in molti altri procedimenti.Il Dott. Roberto Sgalla, Responsabile della Commissione Nazionale Direttori di Corsa e Sicurezza della FCI, svolge l’attività di consulente per la Procura Federale della FCI (quella consulenza viene trasmessa anche al Pubblico Ministero di Alessandria: Dott. Andrea Trucano); ed inoltre, nonostante la formale opposizione avanzata con istanza di “ricusazione” dai Familiari di Giovanni che evidenziano un macroscopico conflitto di interessi nonché l’incompatibilità di quell’esponente apicale della FCI (nel frattempo i Familiari di Giovanni hanno avviato una causa civile di risarcimento danni nei confronti di tutti i soggetti tesserati FCI, ed anche nei confronti del Comune di Molino dei Torti, coinvolti a vario titolo nell’organizzazione di quella corsa ciclistica e quindi il Presidente della FCI Renato Di Rocco annuncia che la FCI si costituirà in quel giudizio per chiedere la reiezione della domanda, ritenendola infondata) viene nominato dal Pubblico Ministero di Alessandria: Dott. Andrea Trucano (che in quel momento sta indagando in ordine ad eventuali responsabilità ascrivibili a soggetti tesserati FCI) suo consulente; a tale riguardo si evidenzia che il giornale LA STAMPA già a Gennaio 2020 riporta la notizia e che il conferimento dell’incarico risale peraltro al 28 Maggio 2020.Quindi, in data 26.11.2020, con richiesta depositata il 30.11.2020, il Pubblico Ministero di Alessandria: Dott. Andrea Trucano (il fascicolo per omicidio colposo, iscritto al n. 2126/2020 RGNR, risulta cointestato anche Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Alessandria Dott. Enrico Cieri) ha chiesto disporsi l’archiviazione del procedimento.A seguito dell’opposizione alla richiesta di archiviazione proposta dai Familiari di Giovanni alla fine dello scorso anno, il Giudice per le Indagini Preliminari di Alessandria: Dott. Andrea Perelli ha fissato l’udienza del 24 Febbraio 2021 e quindi, sciogliendo la riserva, in data 1° Marzo 2021, con ordinanza depositata il 3 Marzo 2021 ha dichiarato inammissibile l'opposizione alla richiesta di archiviazione, disponendo l'archiviazione del procedimento, con conseguente restituzione degli atti al Pubblico Ministero.Successivamente ho presentato ben due istanze di riapertura indagini, con richiesta di svolgimento di ulteriori indagini suppletive. In particolare la seconda, pervenuta alla Procura della Repubblica di Alessandria il 7 Giugno scorso (alle ore 12 e 34), è stata immotivatamente rigettata all’istante (quello stesso giorno) dal Pubblico Ministero Andrea Trucano che non mi ha neppure notificato il suo provvedimento; tra l’altro in quella istanza, di 66 pagine con documentazione allegata, si denunciano almeno due reati che sono stati commessi dal predetto consulente del Pubblico Ministero, ma nessuna indagine è stata svolta in merito, ne’ è stata esercitata l’azione penale.Le segnalo anche che, nonostante le numerose e reiterate richieste, non sono mai stato convocato dalla Procura della Repubblica di Alessandria.Rilevo e sottolineo inoltre che, al di là degli specifici precedenti rappresentati dalla suddette decisioni/sentenze già emesse dagli Organi di Giustizia Sportiva di cui sopra, su questa tragica vicenda ci sono molteplici pareri e perizie espresse, con cognizione di causa, dopo avere esaminato documenti, filmati e fotografie e, in taluni casi, dopo sopralluoghi effettuati sul posto, da Campioni del ciclismo (tra i quali si segnalano Vincenzo Nibali, Gianni Bugno, Silvio Martinello, Mario Cipollini ed altri), Direttori di corsa internazionali (tra i quali si segnalano Raffaele Babini Direttore di corsa internazionale, Direttore di corsa del Giro d’Italia e di tutte le cosi dette “classiche monumento” del panorama ciclistico mondiale, Gianni Cantini Direttore di corsa internazionale, Responsabile della Commissione Regionale Toscana dei Direttore di Corsa nonché docente in materia ed altri), Tecnici (tra i quali si segnalano Rino Di Candido, Commissario Tecnico della Nazionale Juniores della FCI ed altri) Consulenti Tecnici (tra i quali si segnalano l’Ing. Piercarlo Molta, perito e consulente tecnico per diverse Procure della Repubblica e Tribunali ed altri), Giornalisti esperti di ciclismo (tra i quali si segnalano Marco Bonarrigo e Gaia Piccardi del Corriere della Sera, Tommaso Lorenzini di Libero, Alessandra De Stefano attuale Direttore di Raisport, Riccardo Magrini ex ciclista ed attuale commentatore per Eurosport ed altri) Personaggi esperti di ciclismo ecc. ecc., le quali sono tutte univoche e concordi nel ravvisare palesi negligenze, imperizie ed omissioni a carico degli organizzatori e degli altri soggetti coinvolti, a vario titolo, in quella corsa ciclistica mortale.Per giunta lo stesso presidente del G.S. Bassa Valle Scrivia FERRARI Ennio, nel corso dell’interrogatorio svoltosi avanti alla Procura Federale della FCI, ammette di non avere mai verificato la sicurezza dell’ultimo chilometro ed ammette la pericolosità di quel rettilineo di arrivo.Tutto questo materiale è già stato sottoposto all’attenzione della Procura della Repubblica di Alessandria, ma ad oggi, come detto, quel Processo non si vuole neppure avviare.Pertanto ho chiesto, chiedo e chiederò, finché avrò la forza per farlo, che in ordine alla tragica vicenda relativa alla morte di mio Figlio Giovanni venga celebrato almeno un Processo poiché solamente in quella sede, nel dibattimento, nel contraddittorio tra le parti ed in condizioni di parità, possano essere approfondite e chiarite certe situazioni, determinate circostanze, possa emergere davvero la Verità nel nome della Giustizia.Ritengo che celebrare almeno un Processo corrisponda anche ad un Principio di Civiltà, sia un Diritto Sacrosanto, specialmente per la Parte Offesa, per una Famiglia che ha perso un Figlio, strappato alla Vita nel fiore degli anni con quelle modalità. E che sia anche un gesto di Riconoscenza e di Rispetto nei confronti di un Ragazzo esemplare, che ha donato i suoi organi, consentendo ad altre Persone di proseguire quel cammino che invece a Lui, durante una corsa ciclistica, mentre stava praticando uno sport, è stato per sempre negato.Ritengo che celebrare almeno un Processo significhi altresì focalizzare, davvero e finalmente, la massima attenzione sulla questione, finora trascurata ed in certi casi persino ignorata, della sicurezza alle corse ciclistiche, e questo nell'interesse dei Corridori di ogni età, di ogni categoria, di oggi e di domani, affinché simili tragedie come quella di mio Figlio Giovanni non abbiano mai più a verificarsi e l’estremo sacrificio di mio Figlio Giovanni non risulti vano.In questi due anni e passa non ho fatto altro che scrivere ripetutamente alle più alte cariche dello Stato, ivi compreso il Presidente della Repubblica, il Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Consiglio Superiore della Magistratura (personalmente anche al Dott. Nino Di Matteo), il Ministro della Giustizia ecc. ecc. senza ottenere risposte concrete; sulla vicenda sono state presentate due interrogazioni a risposta scritta al Ministro della Giustizia da parte del Senatore Riccardo Nencini ed un’altra è stata depositata dall’Onorevole Manfredi Potenti. Le garantisco che non sono un mitomane e neppure un padre disperato, ma solamente un uomo in cerca di Verità e di Giustizia per suo Figlio.Resto a Sua completa disposizione nel caso in cui mi voglia convocare per ogni chiarimento; nel caso in cui voglia che Le mostri o Le produca tutta la documentazione a specifico e dettagliato conforto di tutto quanto Le ho scritto.La ringrazio infinitamente per l’attenzione e Le porgo i miei migliori saluti.
Prato, Giugno 2022
Carlo Iannelli 3337396977
concludo condividendo un commento all'ultima parte dell'inchiesta video prima citati
Fa sempre tristezza apprendere di queste storie. In molte delle azioni che compiamo ogni giorno ci affidiamo alla competenza di qualcun'altro. Sperando che costui abbia fatto il necessario. A volte non è così. A volte qualcuno affronta i suoi doveri con insufficiente professionalità o addirittura non li esegue. E l'incolumità degli altri è messa a repentaglio. Dovremmo pensare più spesso a questo aspetto, quando decidiamo o quando ci viene chiesto di fidarci o di "affidarci" a qualcuno.
Oggi affronto un argomento che dovebbe essere per molti femminile . ma se ci pensiamo quando si tratta di diritti dovrebbe interessare tutti . Infatti
“Comunque la si pensi c'è una cosa infinitamente peggiore dell’aborto: l’aborto clandestino. Vietare l'aborto non vieta mai l'aborto. Vieta solo l’aborto sicuro. Chi nega un diritto lo nega a tutti. Chi sancisce un diritto lascia libertà di scelta a tutti secondo la propria coscienza”. Claudio Marchisio su aborto e Corte Suprema.
voglio raccontarvi una storia.Una storia che non arriva da Washington ma dall’italianissimo Molise.
Ops mi sono ricordato che ho l'ho già raccontata , non rammento se qui qui sul blog o sull'appendice facebook , Quindi che l'avesse già letta o la conosce già puoì terminare di leggere il post d'oggi
È la storia del dottor Michele Mariano, 70 anni, di professione ginecologo.Per 40 anni Mariano è stato l’unico medico a tempo pieno non obiettore di coscienza a garantire l’interruzione volontaria di gravidanza in tutta la regione.
Talmente solo che, a un certo punto, è stato costretto addirittura a rimandare la pensione a cui aveva diritto pur di garantire il rispetto della legge 194 per tutte le donne, ovunque.
E il bando lanciato per la sua sostituzione è andato letteralmente deserto. Zero. Nessun candidato. E lo stesso accade in larghe parti del centro-sud Italia, dove si sta tornando agli aborti clandestini.
Mariano è rimasto lì, al suo posto, in trincea, per altri sei mesi, pur di preservare un diritto sancito per legge e tradito nei fatti, e solo nel 2022 ha passato il testimone alla dottoressa Giovanna Gerardi che lo affiancava per 18 ore a settimana.Esistono molti modi per negare un diritto.Uno è cancellarlo, come hanno fatto loro.
Ce n’è un altro, forse più subdolo: impedire che venga garantito, lasciando tutto il peso su pochi medici eroici.
Quando insorgiamo (e menomale) per gli Stati Uniti, ricordiamoci anche di difendere le conquiste delle donne e degli uomini che ci hanno preceduto, di garantire una Sanità realmente Pubblica e universale per tutti e PER TUTTE.
Ricordiamoci di medici e persone straordinari come il dottor Mariano e la dottoressa Gerardi. Visto che il problema resta e si presenterà identico nel momento in cui il dottor Mariano andrà effettivamente in pensione, il prossimo 31 dicembre (questo l’ultimo slot programmato), riaprendo una lacuna che in Molise esiste ormai da anni e che appare ben lungi dall’essere risolta.
concludo con quanto dice
Lorenzo Tosa Si torna nei anni 70 e indietro... Giustamente non serve criticare l'oltreoceano riguardo cancellazione legge aborto...Pure qui in Italia tira brutta aria di regressione a sentir una certa politica.E per i professionisti obiettori lo facciano nel privato e non nel servizio pubblico!! Assurdo che una donna decida di praticarlo, deve girare il paese intero per accedere ad un diritto sancito dalla legge!!
"Giriamo l'Italia su una Fiat 127 per raccontare come si salva una vita"
ROMA — Carlo è crollato a terra durante l'allenamento di basket. All'improvviso. Un compagno di squadra lo ha salvato: due settimane prima aveva seguito uno di quei corsi che si dovevano fare per forza, per avere l'autorizzazione a giocare le partite di campionato. Che noia le lezioni, ma alla fine è risultato decisivo. Carlo è vivo, dopo un intervento d'urgenza, e a luglio, per una settimana, girerà il Nord Italia con tre amici a bordo di una Fiat 127 del 1982 e tre motorini 50 degli Anni 90. Un modo simpatico per far capire l'importanza vitale dei corsi Blsd, la sigla sta per Basic life support-early defibrillation, le prime manovre da seguire quando una persona viene colpita da arresto cardiaco. Quelle fatte da Andrea, che hanno salvato l'amico. "Siete stati bravi", aveva detto un'infermiera alle tre e mezzo, nel freddo di una notte di fine ottobre del 2019, alla squadra che fuori dall'ospedale aspettava notizie. "Vogliamo raccogliere fondi per pagare a tutti i giocatori di basket di Pordenone corsi Blsd - spiega Fabio Pessotto, insegnante di 38 anni ed ex presidente di YouBasket, squadra cancellata dalla pandemia - e sensibilizzare la Federazione. Il sogno è che la Fip paghi il corso a tutti i tesserati. Per chi vuole aiutarci, abbiamo aperto un crowdfunding".
Tour del Nord Italia per spiegare l'importanza dei corsi Blsd
Partenza da Pordenone, poi Bologna, il livornese, Lerici, la provincia di Piacenza e ritorno a casa. Ma il viaggio tra i campetti di pallacanestro potrebbe cambiare. "Siamo emozionati e felici per la reazione del mondo del basket - racconta Pessotto -. Da quando la nostra idea è stata lanciata sulla pagina Facebook 'La Giornata Tipo' abbiamo ricevuto centinaia di messaggi. Ancora devo leggerne buona parte. Società, avversari, appassionati: c'è chi ci ha offerto posti per dormire, birre, pranzi. Qualcuno ci vorrebbe sfidare, ma siamo arrugginiti perché non giochiamo da tempo".
Il malore di Carlo Sist e le mosse che gli hanno salvato la vita
La storia di Carlo Sist, 26 anni, operaio e giocatore amatoriale di pallacanestro, non può lasciare indifferenti. Perché può capitare a chiunque, in qualsiasi momento. Il 28 ottobre 2019 la YouBasket, che l'anno prima aveva dominato il campionato di prima Divisione con 18 vittorie e nessuna sconfitta, ha iniziato l'allenamento da poco. Carlo all'improvviso crolla al suolo, arresto cardiaco. Andrea Colussi, impiegato di 38 anni, che da pochi giorni ha concluso il corso Blsd, con lucidità esegue le prime manovre di soccorso. Nel frattempo i compagni di squadra liberano l'uscita della palestra per permettere all'ambulanza, che arriva in 4 minuti, di intervenire. L'ha chiamata il coach, Stefano Misuraca, con una telefonata usata oggi dalla Regione Friuli Venezia-Giulia come modello durante i corsi di primo soccorso. Senza farsi la doccia, tutti corrono all'ospedale di Pordenone dove Carlo viene operato d'urgenza: ha bisogno di un defibrillatore sottocutaneo. Fuori dalla Cardiochirurgia ci sono anche i suoi genitori, sotto shock. "Colussi era a pezzi - racconta Pessotto - temeva di aver sbagliato qualcosa e di aver fatto qualche danno irreparabile. Invece è stato bravissimo: Carlo non ha subito traumi e oggi deve rinunciare solo all'attività agonistica. Io, da presidente, mi stavo disperando anche per la mia posizione: Carlo, dopo aver ricevuto l'idoneità medica, aveva firmato il tesseramento proprio quella sera, prima dell'allenamento. Ma non si sa mai, il responsabile ero io e ho vissuto ore angoscianti".
Il secondo compleanno di Carlo
Carlo ce l'ha fatta, il 28 ottobre è il suo secondo compleanno, quello della rinascita. Durante l'ultima festa, l'anno scorso, è nata l'idea del viaggio. "Ci ha dato la scossa - scherzano gli amici sul defibrillatore sottocutaneo dopo la paura passata - . Vogliamo dimostrare che anche le persone normali come noi, se si impegnano, possono fare una cosa utile per tutti. Speriamo che i protagonisti dello sport italiano ci diano una mano mettendoci la faccia. Un giocatore di Serie A1, o magari Tamberi, chissà". Intanto Carlo è pronto a guidare la 127 con cui sei anni fa ha corso il Mongol Rally, perché con i motorini non ha gran feeling. Gli altri lo seguiranno in scooter: con lui Pessotto, Colussi e Giacomo De Chiara, 33 anni, giardiniere, altro compagno di squadra. In questo viaggio pieno di vita, quattro amici insegneranno sui parquet d'Italia come salvaguardarla.