in seguito alla visione del film "Mare dentro", film che consiglio a tutti i lettori, ecco le riflessioni di un cristiano sull'eutanasia:
è orrendo rifiutare un dono come la vita... orrendo sotto tutti i punti di vista... non rispettiamo gli altri... se noi siamo quì, siamo quì anche per loro, anche per essere d'aiuto ad una sola persona, anche per fare un solo sorriso, anche solo per cedere anidride carbonica all'atmosfera... la vita è un dono sacro, fattoci con un atto di estrema umiltà.. l'Onnipotente ci fa un dono, come noi lo facciamo a nostra madre a natale, con la nostra semplicità, si piega e si abbassa per far sorridere qualche altro al quale il dono già è stato fatto... l'eutanasia è qualcosa di estremamente orrendo... per un credente...
ma un credente che conosce i comandamenti ne conosce uno in particolare, che dovrebbe rispettare anche un non credente: rispetta il prossimo tuo...
bene è proprio di questo che voglio parlare... siamo sicuri che vietare l'eutanasia sia farlo? io sono credente e so che Dio ci ha fatto dono di una cosa in particolare chiamata libero arbritrio... noi siamo comunque liberi di peccare, liberi di andargli contro... liberi... liberi anche di schiavizzare... ma comunque liberi nell'essenza... bene... una persona è libera anche di suicidarsi, ma se le sue condizioni non lo permettono, come nel caso di un tetraplegico? chi diavolo siamo noi per togliere ad un essere pensante e cosciente una cosa che gli ha dato Dio, ovvero il libero arbritrio? chi ci dice che diventare il braccio di una persona che i suoi non li può muovere e che quindi non può compiere nessun atto, sia un peccato? io non aiuterei mai nessuno a farlo, questo lo premetto, ma se il malato in questione trova una persona disposta a farlo? siamo sicuri che quella persona che non crede sia peccatrice? siamo sicuri che la sua sicurezza di essere nel giusto non lo esenti dal peccato? per il peccato ci vuole l'intenzione di farlo e la coscienza che una cosa è peccato... se io credo, e sono convinto, che una cosa sia giusta siamo sicuri che compio peccato? che presunzione abbiamo di supporre il giudizio di Dio? il giudizio lasciamolo dare a lui, ma permettiamo a tutti di entrare nel giudizio di Dio nel modo che vogliono, se di fatto non nuociono a nessuno... come ci permettiamo di giudicare una persona che non può muoversi se noi non ci siamo mai trovati nella sua condizione di malato, ma anche di non credente? chi diavolo siamo noi per avere la presunzione di giudicare e di vietare?
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
24.11.04
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
diario di bordo n 84 anno III Infermiera tenta il suicidio sui binari del treno, il macchinista scende e la salva: «Oggi è mio marito e il padre dei miei figli»., «Io, operaia da 30 anni nella fabbrica di cioccolato, qui ho conosciuto anche mio marito. Ora la nostra vita è appesa a un filo»., La perdita di un figlio e la speranza: «L’amore è più forte della morte».,
L'amore arriva quando meno te lo aspetti, si dice. E lo può confermare Charlotte, che ha conosciuto il suo futuro marito sui binari del ...
-
https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
-
dalla nuova sardegna del 17\10\2011 di Paolo Matteo Meglio le manette ai polsi, piuttosto che una pallottola in testa. C...
-
Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...
Nessun commento:
Posta un commento