L'AVETE LETTO IL LIBRO DOLCE PER SE' ? :-)
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
29.2.08
Caserma Bolzaneto
Stare in piedi per ore e ore, fare la posizione del cigno e della ballerina, abbaiare come cani per poi essere insultati con minacce di tipo politico e sessuale, schiaffi e colpi alla nuca e anche lo strappo di piercing anche dalle parti intime: questo il genere di vessazioni subite dagli arrestati all'interno della caserma di Bolzaneto. Molte le ragazze obbligate a spogliarsi, a fare piroette con commenti brutali da parte di agenti presenti anche in infermeria. «L'infermeria - ha denunciato il pm Miniati - che doveva essere un aiuto in caso di sofferenza è diventata un luogo di ulteriore vessazione».
Se fosse tutto vero, ed io lo credo possibile visto che questo non è un caso isolato in Italia, mi vien da dire che abbiamo qualcosa in comune con la Cina in fatto di Diritti Umani.
Massima solidarietà alle forze dell'ordine, che ogni giorno svolgono il loro lavoro in maniera corretta e rischiando la propria vita per pochi euro. Massimo rigore contro quelli che si macchiano di questi reati, a maggior ragione se indossano una divisa che rappresenta lo stato.
28.2.08
Senza titolo 263
Bene-dire
"Ti benedico" è l’antico segreto che sospende l’esperienza del dolore quanto basta, per rimpiazzarla con un altro sentimento. Quando benediciamo le persone o le cose che ci hanno feriti, interrompiamo momentaneamente il ciclo del dolore. Non fa alcuna differenza che la sospensione duri un nanosecondo o una giornata intera. Qualunque ne sia la durata, l’atto di benedire ci spalanca una porta per cominciare a star meglio e voltare pagina. La chiave di tutto sta nel sollevarsi dal dolore per il tempo necessario a riempire il cuore e la mente con qualcos’altro. Quel qualcosa è il potere dell'amore di Lui... |
Bill Gates
Bruxelles condanna Microsoft a una nuova super multa
Un nuovo capitolo nel braccio di ferro cominciato nel 2004 con una prima multa da 447 milioni di euro per il gruppo di Bill Gates.
"Saremmo potuti arrivare fino a 1,5 miliardi di euro" dice il Commissario europeo alla Concorrenza Neelie Kroes. "L'ammontare massimo applicabile era più alto di quanto alla fine non abbiamo deciso. Una somma ragionevole, coerente con la linea adottata. Microsoft deve adeguarsi".
La condanna del 2004 è stata confermata dal Tribunale di prima istanza in settembre 2007. Ma i guai in vista per Microsoft non sembrano destinati a terminare a breve. Bruxelles ha avviato una nuova inchiesta sul pacchetto di programmi Office e sul sistema di navigazione Explorer forniti da Microsoft. informazione.it articolo in rete.
27.2.08
Senza titolo 258
FANTASIE EROTICHE "L'APPUNTAMENTO"
piccolo racconto
L'APPUNTAMENTO
Sara sosta nervosa davanti alla fermata del pulman al centro di Piazza Venezia, sotto un sole ancora cocente in quella afosa domenica di fine agosto. L'orologio segna le diciannove e dieci, ancora quindici minuti d'agonizzante attesa.
Avvolta nel suo abito di lino rosso che non ne nasconde le forme generose e morbide, Sara gioca con i piedi curatissimi fasciati nei sandali dodici centimetri. Le gambe cambiano continuamente postura nella vana ricerca di un equilibrio che non c'è. Le dita perfette e bianche, spiccano nelle unghie laccate di rosso in quei piedi da bambina.
Un alito di vento le solleva l'abito a campana gonfiandone l'interno, che va a scoprire parte delle cosce ambrate. Lei non lo abbassa, assecondando quel venticello fresco che l'attraversa tutta, risalendo fino all'inguine, brividi di piacere lungo la schiena, per un attimo chiude gli occhi e sospira...
Com'è curiosa ed eccitata adesso Sara, sta per incontrarlo, anche se l'appuntamento al buio le fa paura... Lui salirà ad un'altra fermata del tour nella città e dovrà riconoscerla solo dai … piedi.
Sara (nome di fantasia) e Giacomo (nome di fantasia) dato in una Chat. Dopo essersi scritti per mesi, legati dalla stessa feticista passione, hanno deciso d'incontrarsi, ma devono riconoscersi perchè non si sono mai visti nemmeno in fotografia...
Lei ossessionata dalle scarpe e lui dai piedi femminili ben calzati. Lui le spediva centinaia di fotografie di sandali, decolté ed altro. Nelle foto si vedevano solo piedi e parte della gamba null'altro. Lui chiedeva pareri a lei, lei a lui e i gusti e le passioni s'incontravano.
Così il sogno per entrambi da realizzare, era quello di uscire insieme per sceglierle. Lei ne avrebbe provate tantissime facendo impazzire il commesso, per poi sfilare come in passerella, sotto lo sguardo estasiato di lui, concentrato su quei piedi che non vedeva l'ora di accarezzare.
Sara, dopo tante sue insistenze, gli aveva spedito un paio di foto , nella prima calzava sandali infradito e nell'altra un decolté che metteva a nudo parte dell'arco plantare. Lui, che già impazziva per aver finalmente trovato una donna con cui poter parlare tranquillamente della sua passione, senza imbarazzi, quando le ha viste si è innamorato perdutamente delle sue dolci estremità.
Sara, che pensava di avere brutti piedi, perchè piccoli e con le dita tutte uguali, ne è rimasta compiaciuta e felice...
A questo punto dovevano incontrarsi realmente. Abbandonata l'idea iniziale dello shopping, ha inventato una storia affascinante, la turista nel pulman in giro per Roma...Adesso è curiosissima di vedere se lui la riconoscerà e sopratutto se le piacerà...
La fila dei turisti dietro di lei si è allungata. Sara è la prima. Il pulman rosso a due piani sta per arrivare...
Si prepara a salire, estrae il biglietto, lo specchietto da borsetta, controlla il volto, sì tutto è apposto sorride soddisfatta e poi con lo specchietto leggermente spostato lateralmente, inizia a sbirciare alle sue spalle per vedere se l'uomo misterioso è lì, convinta di sentirlo, percepirlo, annusandone gli ormoni impazziti quanto i suoi. Ma nella fila ordinata, solo classici turisti chiassosi e malvestiti.
Ripone tutto nella borsa a secchiello, il pulman si ferma, lei sale arrampicandosi al secondo piano, siede dalla parte esterna. Occupa il posto accanto al suo con la borsa, ma poi la toglie subito, troppo facile così per lui, riconoscerla...
Un poco alla volta il mezzo si riempie completamente. Sara è nervosa, lui non potrà mai sederle accanto, deve escogitare qualcosa ma cosa?...
Intanto il pulman si muove attraversando la piazza. Tra i numerosi passeggeri rimasti in piedi ce n'è uno che si fa avanti tra la gente. E’ alto, ben messo, capo scoperto ed occhi celati dietro un paio di lenti scure. L’uomo dall’aspetto sportivo e distinto, avanza guardando spesso in terra …
Sara lo nota e il cuore si ferma per un istante … Lui è un bel tipo e non può non ammettere che già le piace. Il posto accanto al suo è occupato da una grassona teutonica. Il pulman si ferma, alcuni passeggeri scendono ai fori… Il posto davanti a quello di Sara si libera.
Lei accavalla le gambe in modo sapiente, lasciandole sporgere all'esterno del corridoio ... lo sente alle spalle, mentre fa dondolare il piede giocando con il sandalo quasi a volerlo far cadere…
Si accarezza il tallone per poi lasciar ciondolare ancora il piede. Consapevole che se quello è lui non potrà fare a meno di osservarla…
Sara sente i passi in avvicinamento, volta il capo dall’altra parte sporgendosi verso l’esterno come a mirare il panorama. Il pulman riparte.
Il suo piede riprende a ciondolare nervosamente ora, tanto da far cadere il sandalo in terra… Qualcuno lo raccoglie e dopo essersi seduto di fronte a lei, le prende il piede accarezzandole piano la caviglia le infila la scarpa massaggiandole un poco l’arco plantare…
Sara chiude gli occhi, in preda ad un turbinio di sensazioni piacevolissime. Lui le solleva il piede sinistro adornandolo con una cavigliera sottile in argento, mentre le accarezza anche parte della gamba…
Sara non nasconde i brividi di piacere che la pervadono tutta e con un grande sforzo volta piano il capo verso di lui che …
Le sorride con dolcezza incoraggiandola, lei resta immobile incapace di fare o dire alcunché … Lui le solleva ancora di più la gamba, mettendosi il piede in grembo come per massaggiarlo, lei lo lascia fare … lui le toglie il sandalo delicatamente, poggiandolo e pressandolo contro il basso ventre, strofinandolo sopra di sè …Sara avverte la reazione che sta provocando in lui … Arrosisce imbarazzata e compiaciuta restando muta, lui le solleva piano il piede e chinandosi inizia a baciarlo … Lei si lascia andare inarcando la schiena indietro contro il sedile e nel farlo senza rendersene conto, divarica leggermente le gambe, di fronte a lui…Il pulman si ferma, Sara s'irrigidisce come risvegliatasi da un sogno … ritrae la gamba, calza i sandali rapidamente e senza dire una parola o fare un gesto, si alza, voltandogli le spalle dirigendosi verso l'uscita...
Lui la segue…
I due si ritrovano in strada… Passeggiano così affiancati uno accanto all’altro senza dirsi una parola e senza mai guardarsi negli occhi …
Percorrono un tratto di via del Corso, lei si sofferma davanti ad una vetrina, inutile a dirsi, di scarpe … i loro corpi riflessi, lui le sorride togliendosi gli occhiali da sole, lei lo imita ricambiando il sorriso riflesso … Lui le prende la mano, lei se la lascia stringere … Lui la volta delicatamente verso di se, abbracciandola...
Le loro bocche vicinissime, lei dischiude le labbra, lui le sfiora le sue come per assaporarle per poi baciarla con passione … Lei ricambia abbandonandosi … Scambi di sapori umidi e morbidi che sembrano non avere mai fine ...
Un bacio lunghissimo dolce come il miele carico di promesse che non si possono più rimandare… I due si staccano allontanandosi dalla vetrina, camminano ancora un poco per poi sparire all’interno di un taxi…
Un indirizzo dato velocemente al tassista, due chiamate fatte in fretta al cellulare, sotto lo sguardo curioso e sornione del guidatore attempato. Sara non è libera, anche lui non è single, ma vive da solo ….. Il clic dei rispettivi telefonini, chiusi e spenti, un lampo negli occhi di entrambi che non ammette repliche… Lui la tira a sé, l’abbraccia e la bacia facendola scivolare lentamente sul sedile fino a sdraiarla,lui le è sopra, tutti e due incuranti dell’autista che inizia a sudare sotto il cappello e questa volta non per il gran caldo, le loro bocche si cercano, le labbra morbide e dolci di lei lo riportano a quei lunghi interminabili baci adolescenziali e come tali le sue mani iniziano timidamente a frugare sotto il vestito di lei, la mano carezza e sale lenta,quella pelle liscia e morbida, supera il ginocchio senza sollevarle il vestito ampio e continua salire e salire per poi fermarsi meravigliato e felicemente sorpreso nel constatare che Sara non indossa biancheria, quello che gli era sembrato d’intravedere prima sul pulman non era una allucinazione allora… Sara stacca le sue labbra da quelle di lui sussurrandogli quanto le piace sentire l’aria fresca che l’accarezza entrando nei punti più intimi e che sensazione di libertà prova nel farlo.… Lui le sorride senza replicare e torna a baciarla ma il tassista con un colpetto di tosse gli fa notare che sono arrivati a destinazione …I due si osservano ed è evidente che gli scappa da ridere….
E’ quasi sera ormai e Sara entra nella tana del “lupo” mentre da fuori alcuni esultano nel rivedere gol in repliche di vecchie partite, colti da crisi d'astinenza calcistica.
Sara non crede ai suoi occhi … nel salone del piccolo ma grazioso appartamento, c’è una specchiera a parete, davanti ad essa su di una guida rossa una distesa infinita di paia di scarpe dai modelli e colori più svariati, tutte bellissime e della sua misura ….
Lei non resiste, si avvicina passandole in rassegna una ad una, ma lui la ferma invitandola a sedersi…. Ora lui si comporta come un bravo e diligente commesso …
Ne mostra una alla volta, facendogliele calzare tutte…
Sara cammina lentamente specchiandosi,inarcando il piede,mettendosi di profilo e sollevandosi sulle punte a seconda del tipo di scarpa indossata, un paio dopo l’altro i sui piedi entrano in quelle deliziose scarpette dai tacchi altissimi e dai colori svariati…
lui gliele sfila, poi le massaggia il piede fino alla caviglia, succhia e lecca le dita con sapienza come per aiutare il piede ad entrare meglio. La cosa si ripete all’infinito, fino a quando non si fermano in quelle che sembrano essere le prescelte …
Sara torna ad osservarsi alla specchiera, si quelle sono perfette… un paio di sandali d’oro brunito con pietre svaroschi che ne impreziosiscono la striscia sul dorso e la fibbia alla caviglia, dal tacco a stiletto trasparente altissimo, così esagerato da cambiarle la postura, la sua schiena s’inarca, il sedere tondo e pieno sporge in fuori formando una piccola conca tra la fine della schiena e l’inizio dei globi perfetti..
La vita sottile sembra morire sotto quei fianchi tondi e morbidi, le spalle larghe e tornite sostengono i grandi seni tondi e larghi dall’aureola rosa scuro grande quando un fiore da cogliere…
Lui non resiste, lei ora è vestita solo dei suoi sandali, l’abito rosso l'ha lasciato scivolare in terra.
Sara si sdraia languida sulla guida rossa. Accavalla le gambe, facendole dondolare, è piena di voglia di lui, ma riese a sorridere sorniona con malizia infantile, con quel sorriso ingenuo e disarmante, così inconsapevolmente sensuale .... lui le si avvicina inginocchiandosi accanto. Seduto sui suoi talloni, a lei frontale. Le sfila un sandalo, sollevandole la gamba fino all’altezza del suo viso, lei fa forza sulle braccia per non cadere all’indietro. … Lui inizia a succhiarle e a leccarle il piede sinistro, partendo dal tallone, mentre lei, divaricando le gambe in modo impudico, gli massaggia il rigonfiamento evidente da sopra ai pantaloni con l’altro piede.
Lui la guarda nel centro della vita, aperta davanti ai suoi occhi mentre continua a succhiare e leccare la sua estremità…. Sara con una piccola spinta di reni si avvicina a lui, e piegandosi sul suo ventre, con le labbra gli fa scivolare giù la lampo, ne libera il contenuto con la mano ed inizia a massaggiarlo con l’altro piede, lo massaggia e lo strofina, poi lo prende tra le labbra e lo bacia e lo lecca come lui sta facendo al suo piede.
Sara toglie il piede dalle mani di lui e con le gambe lo fa sedere in terra spingendolo, adesso i suoi piedi perlustrano il suo ventre, con gli alluci apre la camicia, denudandolo, i bottoni saltano via uno ad uno sotto i colpetti di quelle unghie rosse ben curate lunghe…. Ora lei gli massaggia il viso e il petto con quei piccoli piedini da bambina …Scende sul suo membro più duro ed eretto del marmo, lo afferra nel mezzo, e con le sue deliziose estremità lo accarezza, lo stringe massaggiandolo e masturbandolo in quel modo insolito, ma così piacevole. Leinon l'aveva mai fatto prima eppure sembra leggere nel pensiero di lui. E' proprio quello ch evoleva e desiderava ... Sara, per non far scivolare il suo”imbarazzo”, deve divaricare le gambe assumendo una posizione yoga che ricorda il fior di loto… Lui non le stacca gli occhi dal suo fiore aperto, umido e palpitante…
Sara capisce che sta per esplodere nel pieno del suo piacere, quindi per impedirglielo fa scivolar via i suoi piedi, e gli si avvinghia alla vita con le gambe, lasciandolo entrare in lei senza nessuno sforzo…
I movimenti dolci e lenti, poi si staccano poggiando ambedue le mani in terra e inarcando la schiena, restando uniti solo dai loro sessi, Sara gli carezza il viso con un piede, lui ulula alla luna che ormai fa capolino dalla finestra aperta, lei s’inarca ancora di più, e gode nel vedere il suo godimento riflesso negli occhi, e nella grande specchiera che ha ripreso ogni singola mossa senza lasciar nulla all’immaginazione …
I loro corpi ansanti, stremati e sudati, sdraiati in terra, uno accanto all’altro, all’interno di un cerchio perfetto e multicolore, formato da quelle bellissime, meravigliose, scarpe… mute testimoni di tanta inusuale passione, muse ispiratrici di due amanti fantasiosi e diversi …
L’appuntamento.
BY Rossella Drudi.
Senza titolo 257
Ciccio e Tore...Angeli.
Ciccio e Tore … Perché nessuno li ha sentiti?
Quello che mi sconvolge è la consapevolezza
“della morte lenta”
e che nessuno li abbia sentiti nonostante
fossero a poca distanza da casa …
Nel mio giardino oggi non si parla di poesia.
Nel mio giardino
ci sono due fiori strappati alla Vita
e altri spariti nel nulla …
Il mondo deve essere salvato
non dobbiamo permettere
che ci sfugga dalle mani …
Dio ci ha creati con mani e piedi uguali a “GESU’”…
Propongo a chiunque volesse, di accendere un lume
per non dimenticare i nostri cari Angeli.
Fratello
Cari amici Mericonci di blogfriends, mi ha fatto conoscere Nasin, vorrei non postare queste notizie, sono molto dispiaciuta, sapere che ci sono persone come noi e bambini che soffrono, lontano da noi. I loro disagi, la loro sofferenza già esistenti, ma aggravati dalla guerra, sono scivolati, aiutiamoli, diamo loro una mano a trovare, il coraggio, la forza di alzarsi e continuare a vivere. Franca
Con le mie parole
un fratello triste
vorrei aiutare,
le mie mani al nemico
vorrei tendere.
Non essere triste fratello
dimmi cosa vuoi,
ti prego fratello,
non essere triste.
Sorridi e dimmi che hai,
non lasciarti andare,
vedrai fratello,
sorridi e non pensare,
dammi la mano,
io ti posso aiutare.
Franca Bassi
Bloggando dall'Afghanistan
Nasim Fekrat è un giovane blogger afgano, reporter e fotografo freelance, che vive e lavora a Kabul. La sua vita non è stata certamente facile. Nel suo paese non ha mai conosciuto la pace ma solo sofferenza e morte. Per qualche tempo è stato anche costretto ad abbandonare l’Afghanistan per le minacce subite da chi non accettava una voce libera e irriducibile come la sua . Ed ha “solo” 25 anni. Nonostante tutto Nasim ama profondamente la sua terra e, mettendo a rischio la propria sicurezza, da molti anni sta cercando, anche attraverso il web, di costruire un futuro migliore, più libero e più giusto. Per sé, per i suoi amici, per le generazioni che verranno. Questo è il suo blog ufficiale in inglese e questo il blog recentemente aperto sulla piattaforma Splinder. Nel 2005 ha ricevuto il premio di Reporters Without Borders per la libertà di espressione sui blog. Nasim è un ragazzo forte, coraggioso, idealista, che si impegna ogni giorno per migliorare, per studiare, per aggiornare le proprie conoscenze e con il desiderio di far sapere al resto del mondo che in Afghanistan non ci sono solo i talebani, i signori della guerra o i mercanti di oppio ma anche ragazzi con emozioni profonde, sentimenti positivi e slanci vitali straordinari. Certo, a volte anche lui si scoraggia, vorrebbe abbandonare un’esistenza troppo rischiosa e faticosa, lasciandosi vivere, diventando “come gli altri” , pensando solo a cercare un qualche modo per mantenersi in equilibrio sul filo sospeso sopra il mare di sofferenza che sommerge la sua gente. Ma poi gli capita, mentre scatta le sue bellissime foto, di incrociare gli occhi di qualche piccolo afgano che cerca l’elemosina congelato dal freddo insieme alla madre, nascosta sotto un burqa e probabilmente vedova, di vedere in quello sguardo quello dei suoi futuri figli e non ce la fa a mollare. Adesso ha deciso di organizzare in Afghanistan, dove anche l’elettricità è un lusso, un blogging workshop, un laboratorio per insegnare a bloggare agli studenti, ai giovani giornalisti ed a tutti coloro che vogliano apprendere come scrivere e diffondere le proprie idee sul web. Ma ha bisogno del nostro aiuto, anche economico (le necessità fondamentali sono l’acquisto di un generatore di corrente e la copertura dei costi del collegamento internet), perché lui ed i suoi collaboratori non sono ancora riusciti ad ottenere alcun sostengo sufficiente per portare a termine gli obiettivi del progetto, tantomeno da istituzioni pubbliche. Chi volesse maggiori informazioni sull’iniziativa può scrivere (in inglese, Nasim non si aspetta che conosciate il farsi-dari ) a questo indirizzo info@afghanpenlog.com. Chi volesse inserire direttamente sul proprio sito-blog il banner per effettuare la donazione on line può scaricare il codice html qui. Sarebbe bello che anche qualche istituzione, associazione o organizzazione italiana decidesse di dare una mano ad un gruppo di giovani afghani motivati e impegnati a seminare futuro e speranza dove regnano ancora troppa rassegnazione e dolore. Io penso che questa sia una delle maniere migliori per aiutare l’Afghanistan, per chi vuole farlo davvero. Certamente un modo migliore delle bombe.
Per donare qui
Senza titolo 254
«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur
corriere della sera tramite msn.it \ bing Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...