7.1.09

a me piace ricordare cosi il grande Faber



Genova - Antica creuza che dalla collina di Sant'Ilario scende verso il mare di Nervi



A pochi giorni dal decennale  della  morte  di De  Andrè è iniziato sulle tv  e  sui giornali  un amarcod  senza  prtecedenti . Il ricordo del suo amico  Paolo Villaggio :<< in Italia  bisogna morire per essere   riconosciutio .>> . Infatti io mi chiedo  se   ha ancor più senso chiedersi, a pochi giorni di distanza dal decimo anniversario ( 11  gennaio   \999     )  della morte di
un artista completo e complesso come pochi, quanto nelle celebrazioni già cominciate vi sia di autentico come in ciascuno dei versi di Faber, e quanto vi sia di retorico e o retoricamente  , per  non dire ipocritamente  celebrativo. «Indubbiamente c'è quella tendenza tutta italiana - dice Paolo Villaggio (  su epolis  del  7-01.09 )  amico di Faber fin dall'infanzia e coautore del brano Carlo  -,  abitudine a dire il vero un po' bigotta, a tributare onori e lodi e riconoscere i meriti delle persone in una celebrazione che è riconosciuta come tale soltanto perche'  avviene post  mortem   ».Non dunque il lavoro ma «la morte nobilita l'uomo - puntualizza Villaggio -, a quanto pare».Detta cos per potrebbe sembrare che De Andr è abbia ricevuto dalla morte, di cui lui stesso scrisse «avrà le tue labbra e i
tuoi occhi ti coprirà di un velo bianco», il viatico indispensabiie per la celebrità. «Ma la verità   va detta: Fabrizio non è che se lo    filassero pi di tanto - sentenzia    Villaggio -. Lo so perch lo co-   noscevo da quando avevo quattro anni ed ho tutti i titoli per  dire come lui era: meno insulso    di come sovente l'hanno dipinto. Lui era un cantautore, un vero poeta, un uomo coraggioso.   Perch ci vuole davvero corag-   gio a morire giovani come è   morto lui». Insomma, per V la morte è stata la vera    freccia in fondo al Sand Creek   che, colpendo Faber, gli avrebbe   fatto il dono pi grande: una   sorta di «deificazione», di «mitizzazione», per usare le parole
dell'attore. Una incoronazione >>



Con questo news video di http://it.youtube.com/user/xPSICOPATICIx




nel video sotto Come è nata la canzone Via del Campo di Fabrizio De Andrè dalla voce di chi conosce bene tutta la storia .Il protagonista è Gianni Tassio ( MUSICA GIANNI TASSIO Via del campo 29r. GenovaTel./Fax 010.2465839) proprietario del negozio di dischi museo di de andrè che se n'è andato, colpito da un infarto pochi anni fa. Il negozio ( rimane (a fatica) gestito dalla moglie ed è diventato santuario e meta di pellegrinaggio per qualsiasi turista innamorato della musica e delle parole di Fabrizio. Gianni Tassio, con un occhio al pane e l'altro all'arte, era una creatura autentica, grosso e ruvido come i buoni genovesi ma di grande cuore.Personaggio ambiguo e discusso secondo la famiglia di de Andrè




Concludo  con  questa news  locale   che   testimonia come  tempio pausania  sua  città di riferimento in quanto dal  1974 aveva scelto  di abitare  all'agnata   ( campagna  a  6\8  km da  tempio  )  che pensa  soplo a farsi  Gaggia   e  paddosa  (    farsi bella  \  vantarsi )  per poi non riuscire  ( vedere   articolo sotto  )  e non riuscire  ad andare  oltre il semplice mito   del personaggio e  la sua esaltazione acritica  e retorica

La nuova sardegna 

VENERDÌ, 02 GENNAIO 2009
Pagina 3 - edizione  Gallura

Su De Andrè, cala il silenzio: ignorato il decennale della morte


TEMPIO. L’amministrazione comunale tempiese non ricorderà Fabrizio De André, l’11 gennaio prossimo, nel decennale della sua prematura scomparsa. L’assessore alla cultura e allo sport, Gianni Addis, spiega il motivo di tale scelta.
«Negli anni scorsi abbiamo preferito dedicare a Fabrizio, ogni estate, una manifestazione per celebrare l’anniversario della sua nascita. Rimane tuttavia in piedi anche il progetto di perpetuare la memoria del grande cantautore genovese, intitolando a suo nome qualcosa che possa durare nel tempo».
La proposta più recente riguarda la creazione di una galleria-museo e l’idea, lo scorso luglio, era stata illustrata a Dory Ghezzi, che presiede la Fondazione De André, dal sindaco Antonello Pintus e dallo stesso assessore Addis. L’incontro però non sembra aver avuto concretamente seguito.
Negli anni precedenti si era invece parlato di dedicare all’artista una piazza cittadina, che era stata anche individuata e si diceva persino che il celebre architetto genovese, Renzo Piano, fosse pronto a donare il progetto per una degna sistemazione del sito.
Si era inoltre pensato, da parte dell’amministrazione civica, di dare il nome del cantautore al Liceo artistico musicale e sarebbe stata la soluzione migliore, oltre che la più semplice, anche per onorare un concittadino quale poteva essere considerato Faber, che dal 1975 risiedeva nella sua tenuta di l’Agnata, in Comune di Tempio. Il progetto non era però andato avanti, secondo gli amministratori della città, per impedimenti di ordine burocratico.
I cittadini tempiesi sono convinti che si potesse accelerare la pratica, evitando tra l’altro lo schiaffo ricevuto in questi giorni dalla città di Nuoro, che ha intitolato a Fabrizio De André il proprio anfiteatro, con una cerimonia che si terrà la prossima settimana. (g.ca.)

peccato ad  ssere riuscito  a parlarti  tropo tardi e  solo al telefono  quandfi telefonasti  a  casa per chiedere   se in azienda  avevamo un pianta  .


 eccovi alcuni link fra in più belli e non uifficiali  a lui dedicati e  dei gruippi  musicali più imnportanti in stile faber


con questo  è tutto  miei marinai

1 commento:

morellina ha detto...

andrò a vedere volentieri i lin che riporti; ho amato ed apprezzato tantissimo Fabrizio De Andrè...si può dire che sono cresciuta con molte delle sua canzoni.........