19.1.11

bravo floris e bravo Sevegnini finamente qualcuno che dice no alla presenza massiccia di Berlusconi

 Premetto che  : 1  ) avevo promesso qualche post  fa   di non parlarne  ma  la  disinformazione  , e  balle mediatiche  che poi  ripetute  finiscono per  diventare verità  , e la presenza  continua del nostro capo   in tutte le  trasmissioni  . Non basta  mandare i suoi rappresentanti ?. Ma soprattutto   riporto iun articolo  di mila spicola   che tali eventi hanno  sule nuove  generazioni  ovviamente  senza generalizzare

Proessorè, da grande voglio essere Ruby. 
 
 1. Roberto F., 3 P, 14 anni, mi ha firmato un disegno con “Silvio Berlusconi”. “Smettila, togli quella firma e metti il tuo nome” “Proessorè, picchì? A lei un ci piacissi essiri u cchiu riccu chi c’è e aviri tutti i fimmini chi si vonnu?”. Non penso ci sia bisogno di tradurre. Nell’inverno del 2008 qualcuno mi firmava i disegni come “il capo dei capi”.
2. Silvia G., 2 R, 13 anni, sorella minore di Flavia, 17 anni già mamma di un bimbo. “Magari fossi così bella, certo che lo farei, proessorè, a lei un ci piacissi assistimarisi pi tutta la vita? Lei e tutta la famiglia sua, proessorè?”
3. Ho ingoiato amaro, indecisa se parlar loro delle cose giuste e di quelle sbagliate, oppure se ..cavolo…hanno solo 13 e 14 anni e hanno il diritto di essere fanciulli, innocenti si diceva un tempo, non di assistere a questo fango. Eppure il fango si diffonde anche nelle loro vite. Vietato ai minori, si diceva un tempo. Quando è finito quel tempo?
4. Luisa, 22 anni, è una splendida ragazza iscritta al secondo anno a ingegneria, figlia di un caro amico avvocato. Sul suo profilo di face book campeggia una foto che sembra la pagina di un calendario. “Che c’è di male a esser belle? E sono pure intelligente, cosa volete dirmi? E’ una colpa esserne fiera? Della bellezza e dell’intelligenza? E se trovo un pollo da raggirare amen, peggio per lui”.
5. Un alto dirigente del PD siciliano mi ha confessato qualche giorno fa: “Beato lui che può permetterselo. “ “Lui chi scusa?” “Lui, lui. Berlusconi”.
Io sono completamente esterrefatta. Non ditemi che il problema sia solo lui. Lui, lui. Berlusconi. Qua mi sa che tutta Houston, ops, l’Italia, abbia un problema. E ben più grave di quello che sembra. Altro che dimissioni del premier, altro che costituirsi al giudice. Una buona parte dell’Italia, attenzione, non tutta, ma una buona parte sì, potrebbe accompagnarlo da quel giudice perchè ne vorrebbe condividere il peccato. Una buona parte dell’Italia vorrebbe trovarsi al posto suo, perché non ci trova nulla di male, anzi, tutto il bene che si immagina.
E se tutto il bene che si immagina per la propria vita è quello beh, il problema non è più “politico”, come si affannano a ripetere da destra a sinistra, ma morale, identitario, collettivo, etico. Attenzione: non moralistico, il problema è morale: quell’insieme di comportamenti condivisi che distinguono il carattere sociale di un popolo.
Parlo di ciò che è condannabile e ciò che non lo è nei comportamenti singoli, così come ritiene la maggior parte delle persone, a maggior ragione di chi ci rappresenta.
In questo non ce la passiamo affatto bene. No.
Cercherò di spiegarlo a Roberto F. e a Silvia G. nel poco tempo che trascorro con loro, non con parole o discorsi, ma con fatti e confronti: presenti e passati e con comportamenti.
Ma agli altri, a tutta quella buona fetta di italiani che pensano che il “problema sia politico” (e mi riferisco all'assurdo che mi capita di sentire persino da esponenti politici dell'opposizione) e che “sono solo fatti suoi”, chi glielo va a spiegare che no, non sono più "semplicemente fatti suoi", ma bensì nostri.
Perché Lui, in questo momento è noi e io , scusate se lo ribadisco, non voglio affatto essere Lui, men che mai Ruby. E non voglio affatto che lo vogliano i miei alunni, come anche la bella e intelligente figlia dell'avvocato che è cresciuta in 20 anni di trash televisivo e politico.
Voglio dire che il peggio di tutto questo incubo è che i nostri figli guardano e o copiano o condannano.
E come disse garibaldi da Caprera: non è certo questa l'Italia che avevo in mente.
O no?

2)  che  consideravo  ( e  tutt'ora  lo considero  )  Floris il  vespino  anzi il vespa   di sinistra . Ma stavolta lo apprezzo  è stato coraggioso a  sapere  dire  di NO . All'arroganza   n  di Berlusconi .Non bastavano i suoi  uomini in studio ?  Berlusconi chiama in diretta il programma di Rai Tre ma stavolta il conduttore non lo fa intervenire. Lo ha rivelato in chiusura della puntata il giornalista: ''Visto come era andata a finire l'ultima volta lo abbiamo invitato a venire la prossima settimana''
 e  bravo  Beppe  Sevegnini , cosi dovrebbe  fare  l'opposizioni andarsene  o non andarci  a trasmissioni  talmente   faziose  e  di parte  da essere  spazzatura    ANDARSENE

 
  e anche se non  ripresi dalle telecamere metterli in  imbarazzo e  far  dire  al presentatore  frasi simili  << Durante il commento del vicedirettore del Tg5 Alessandro Banfi, il giornalista abbandona il programma. Dopo il servizio, al suo posto, una sedia vuota. Il conduttore Alessio Vinci: ''Mi spiace, ora siamo sbilanciati''   
Ora se anche davanti  a prove cosi schiaccianti  trovate  qui tutte  le 360 pagine delle  intercettazioni e degli atti dell'inchiesta con numeri e tutto ( scaricatelo prima che lo tolgano  ) , insabbiano hanno la faccia come il ....... .

Nessun commento:

L’AQUILA E LA BAMBINA CIECA

da  Claudia Pasquariello 18 dicembre alle ore 15:10 · Il vento sussurrava tra i pini della montagna, portando con sé gli echi di un mondo ...