14.1.11

che bella giornata di checco zalone NO SPOILER


In un pomeriggio piovoso  e  televisivamente piatto ,  ho visto da'amici   in versione pirata  ( lo so che non si dovrebbe ma ..... ne  parleremo un altra  volta  non vorrei sconfinare    nell' Ot )   L'ultimo film di Checco Zalone  .




Finalmente  era dai tempi de il ciclone  o i laureati  Leonardo Pieraccioni  che   in un film  mi facesse ridere  dall'inizio o alla fine .
ecco  cosa  dice in sintesi  una  recensione  a "metà strada" di Alessandra  Cavisi  su  loudvision (  qui la recensione  integrale  )

Uno spaccato  auto ironico   non solo sui luoghi comuni del meridione  e del sud  , ma  anche del nostro paese  (  nepotismo ,  raccomandazioni , paura  del diverso , ignoranza  totale o quasi della cultura  altrui   il  classico tengo famiglia  , l'italiano  media insomma cantato dagli ex articolo31 ) da  cui più o meno  nessuno è escluso perchè siamo  coinvolti .Un film  per passare una fredda  serata   domenicale  in modo divertente e non banale  o  di cazzeggio 
Finalmente  un ironia  fresca  e sagace , non stereotipata  , anche se  non immune  ( come  la maggior  parte   dei film  comici italiani  dell'ultimo 20 ventennio  )   negli  ultimi  20\30 minuti dall'essere scontata ed  ovvio nel finale   .
Un film   non banale ,  non ripetitivo ogni scena una gang  diversa   , ed  è questo  che  lo rende  notevole  e  sminuisce  il diffetto  prima citato  . Infatti esso non è ripetitivo,  come  lo  è (  Sic )  diventato Paolo villaggio  in  fantozzi  dopo i primi  due film  della saga  o Lino banfi dopo il 3 film , ed è privo di volgarità  gratuita e  di battute  grezze e burine  come  la maggior  parte  dei film  trah  ( i vari Vitali , Buzzaca , Pippo franco, Pamela Prati,Oreste Lionello, Massimo Boldi,,Diego Abbattantuono,,Carmen Russo, E.fenesch , Boldi  , De sica  figlio , i  fichidindia e   altri comici  del bagaglino  ) degli ultimi 40  anni  da  cui rimangono immuni Manfredi , Gasman , Sordi , Tognazzi o si salvano in parte  parte Pozzetto,banfi,Verdone,il trio aldo.giovanni-e Giacomo  ) .
Un film  che  è piaciuto  anche  a  Solinas  de  il giornale del 12\1\2011 che di solito specie  dopo l'abbandono di Luca Telese    mostra  faziosità  anche nelle pagine  della cultura  . L'articolo in questione  è riuscito ad inquadrare bene il film  già dal tiolo : <<  La lezione politica di Zalone: il trionfo del non corretto. >>  Infatti  ecco acune  gang  esilaranti : << «Su Facebook la foto non va mes­sa / se sei cessa» gorgheggia Checco Zalone, uno che gira in Porsche ma l’ha attrezzata a Gpl, sette euro un pieno, pensa che il cous cous sia roba per i pesci e che gli arabi vivano «nell’islam», ha ereditato dal nonno un trullo che  .... >> (  non rilevo ulteriori  particolari    se  non brucio l'intero film )   . 
 << Ci hanno provato in tanti, in questi giorni >> sempre  il giornale  <<  e con le tesi più varie a spiegarne il segreto del suo successo. Siamo certi, sotto lo sguardo divertito dello stesso Checco Zalone che avrà riso di questa giustificata attenzione nei suoi confronti traendone materiale per una sua futura gag. Il tutto, tralasciando forse la considerazione più banale ma vera: Zalone piace alle gente semplicemente perché è l'unico, in questo momento in Italia, capace di far ridere con gusto lo spettatore.Sottolineiamo ridere che è diverso dal far sorridere come, ad esempio, capita con il film di Aldo, Giovanni e Giacomo o, addirittura, sbadigliare come con il cinepanettone (su Boldi tacciamo solo per simpatia nei suoi confronti). Che poi ci riesca senza cadere semplicemente nel volgare ma rifilando dei benserviti, sotto forma di battuta, a religioni, istituzioni, politica, malcostume, è impresa da guinness. >>
Il suo è sano cinismo che non fa inalberare ed  indignare   ma riflettere . La scoperta dell'acqua calda direte  ? Trovate un altro, in Italia che  negli ultimi  20  anni    sia  capace di far ridere allo stesso modo e senza mezzi termini , ma  soprattutto senza  scendere   nelle volgarità gratuite  e nelle ovvietà .  Infatti il giormnale   , pur  omettendo  gli  sberleffi    che fece al premier con la  versione   d Bocca  di Rosa   , lo elogia   << Anzi, diventa quasi una medaglia da appuntarsi al petto il fatto di essere sbertucciati da lui.>> 
 Una formula vincente come dimostrano i numeri serviti, al box office, dal suo Che bella giornata, titolo certamente più che augurale per il nativo di Capurso (Ba). In soli cinque giorni, il suo secondo film, prodotto da Taodue e distribuito da Medusa, ha raccolto la bellezza di 18.647.479 di euro, più di quanto incassato, per capirsi, in quattro settimane da Natale in Sudafrica, fermo a 18.449.292 euro. Bella forza, ha cercato di minimizzare qualcuno, spiegando che con tutte quelle copie (775 schermi) partiva avvantaggiato. Provate a dare, allora, le stesse sale ad uno dei cinepanettoni e poi vedrete se il risultato sarà lo stesso.
Ma quando mai si sono visti, di recente, esercenti costretti a mandar via la gente in fila ? Altro che troppe sale; il problema è stato opposto. Dove possa arrivare, ora, in termini di incasso Zalone è difficile dirlo. Certo che se dovessimo prendere come pietra di paragone valida il fatto che nel primo week-end abbia incassato circa 12 milioni di euro (rispetto ai quasi 10, all'esordio, del blockbuster  Avatar che poteva contare sul prezzo maggiorato per il 3D) si potrebbe sognare in grande, da primo posto in assoluto. Meglio ragionare un passo alla volta e puntare a  La vita è bella che è la pellicola italiana più vista con 31.231.984 euro mettendo, intanto, nel mirino l'altro grande blockbuster della stagione, Benvenuti al Sud, fermo, al momento, a 29.783.289 euro. Ora  come propone l'articoloista    ci si dovrebbe chiedere  se  :  Ci troviamo di fronte ad una moda passeggera o Zalone può essere accostato ad Alberto Sordi e  ad il primo Verdone , sia per versatilità, sia per capacità di raccontare, con cinismo, gli italiani?  di  <<  Checco Zalone,>>  afferma sempre   il  giornale   <<  in fin dei conti, piace perché ha l'irriverenza che a noi italiani spesso manca, ovvero il coraggio di dire quello che in tanti pensiamo >> ? . Secondo   me  è sulla strada per esserlo  , ma  ancora  non lo è  .. Troppo presto ,  è ancora  in erba  , troppo precoce .
A voi l'ultima parola 

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