In un pomeriggio piovoso e televisivamente piatto , ho visto da'amici in versione pirata ( lo so che non si dovrebbe ma ..... ne parleremo un altra volta non vorrei sconfinare nell' Ot ) L'ultimo film di Checco Zalone .
Finalmente era dai tempi de il ciclone o i laureati Leonardo Pieraccioni che in un film mi facesse ridere dall'inizio o alla fine .
ecco cosa dice in sintesi una recensione a "metà strada" di Alessandra Cavisi su loudvision ( qui la recensione integrale )
ecco cosa dice in sintesi una recensione a "metà strada" di Alessandra Cavisi su loudvision ( qui la recensione integrale )
Uno spaccato auto ironico non solo sui luoghi comuni del meridione e del sud , ma anche del nostro paese ( nepotismo , raccomandazioni , paura del diverso , ignoranza totale o quasi della cultura altrui il classico tengo famiglia , l'italiano media insomma cantato dagli ex articolo31 ) da cui più o meno nessuno è escluso perchè siamo coinvolti .Un film per passare una fredda serata domenicale in modo divertente e non banale o di cazzeggio
Finalmente un ironia fresca e sagace , non stereotipata , anche se non immune ( come la maggior parte dei film comici italiani dell'ultimo 20 ventennio ) negli ultimi 20\30 minuti dall'essere scontata ed ovvio nel finale .
Un film non banale , non ripetitivo ogni scena una gang diversa , ed è questo che lo rende notevole e sminuisce il diffetto prima citato . Infatti esso non è ripetitivo, come lo è ( Sic ) diventato Paolo villaggio in fantozzi dopo i primi due film della saga o Lino banfi dopo il 3 film , ed è privo di volgarità gratuita e di battute grezze e burine come la maggior parte dei film trah ( i vari Vitali , Buzzaca , Pippo franco, Pamela Prati,Oreste Lionello, Massimo Boldi,,Diego Abbattantuono,,Carmen Russo, E.fenesch , Boldi , De sica figlio , i fichidindia e altri comici del bagaglino ) degli ultimi 40 anni da cui rimangono immuni Manfredi , Gasman , Sordi , Tognazzi o si salvano in parte parte Pozzetto,banfi,Verdone,il trio aldo.giovanni-e Giacomo ) .
Un film che è piaciuto anche a Solinas de il giornale del 12\1\2011 che di solito specie dopo l'abbandono di Luca Telese mostra faziosità anche nelle pagine della cultura . L'articolo in questione è riuscito ad inquadrare bene il film già dal tiolo : << La lezione politica di Zalone: il trionfo del non corretto. >> Infatti ecco acune gang esilaranti : << «Su Facebook la foto non va messa / se sei cessa» gorgheggia Checco Zalone, uno che gira in Porsche ma l’ha attrezzata a Gpl, sette euro un pieno, pensa che il cous cous sia roba per i pesci e che gli arabi vivano «nell’islam», ha ereditato dal nonno un trullo che .... >> ( non rilevo ulteriori particolari se non brucio l'intero film ) .
<< Ci hanno provato in tanti, in questi giorni >> sempre il giornale << e con le tesi più varie a spiegarne il segreto del suo successo. Siamo certi, sotto lo sguardo divertito dello stesso Checco Zalone che avrà riso di questa giustificata attenzione nei suoi confronti traendone materiale per una sua futura gag. Il tutto, tralasciando forse la considerazione più banale ma vera: Zalone piace alle gente semplicemente perché è l'unico, in questo momento in Italia, capace di far ridere con gusto lo spettatore.Sottolineiamo ridere che è diverso dal far sorridere come, ad esempio, capita con il film di Aldo, Giovanni e Giacomo o, addirittura, sbadigliare come con il cinepanettone (su Boldi tacciamo solo per simpatia nei suoi confronti). Che poi ci riesca senza cadere semplicemente nel volgare ma rifilando dei benserviti, sotto forma di battuta, a religioni, istituzioni, politica, malcostume, è impresa da guinness. >>
Il suo è sano cinismo che non fa inalberare ed indignare ma riflettere . La scoperta dell'acqua calda direte ? Trovate un altro, in Italia che negli ultimi 20 anni sia capace di far ridere allo stesso modo e senza mezzi termini , ma soprattutto senza scendere nelle volgarità gratuite e nelle ovvietà . Infatti il giormnale , pur omettendo gli sberleffi che fece al premier con la versione d Bocca di Rosa , lo elogia << Anzi, diventa quasi una medaglia da appuntarsi al petto il fatto di essere sbertucciati da lui.>>
Una formula vincente come dimostrano i numeri serviti, al box office, dal suo Che bella giornata, titolo certamente più che augurale per il nativo di Capurso (Ba). In soli cinque giorni, il suo secondo film, prodotto da Taodue e distribuito da Medusa, ha raccolto la bellezza di 18.647.479 di euro, più di quanto incassato, per capirsi, in quattro settimane da Natale in Sudafrica, fermo a 18.449.292 euro. Bella forza, ha cercato di minimizzare qualcuno, spiegando che con tutte quelle copie (775 schermi) partiva avvantaggiato. Provate a dare, allora, le stesse sale ad uno dei cinepanettoni e poi vedrete se il risultato sarà lo stesso.
Ma quando mai si sono visti, di recente, esercenti costretti a mandar via la gente in fila ? Altro che troppe sale; il problema è stato opposto. Dove possa arrivare, ora, in termini di incasso Zalone è difficile dirlo. Certo che se dovessimo prendere come pietra di paragone valida il fatto che nel primo week-end abbia incassato circa 12 milioni di euro (rispetto ai quasi 10, all'esordio, del blockbuster Avatar che poteva contare sul prezzo maggiorato per il 3D) si potrebbe sognare in grande, da primo posto in assoluto. Meglio ragionare un passo alla volta e puntare a La vita è bella che è la pellicola italiana più vista con 31.231.984 euro mettendo, intanto, nel mirino l'altro grande blockbuster della stagione, Benvenuti al Sud, fermo, al momento, a 29.783.289 euro. Ora come propone l'articoloista ci si dovrebbe chiedere se : Ci troviamo di fronte ad una moda passeggera o Zalone può essere accostato ad Alberto Sordi e ad il primo Verdone , sia per versatilità, sia per capacità di raccontare, con cinismo, gli italiani? di << Checco Zalone,>> afferma sempre il giornale << in fin dei conti, piace perché ha l'irriverenza che a noi italiani spesso manca, ovvero il coraggio di dire quello che in tanti pensiamo >> ? . Secondo me è sulla strada per esserlo , ma ancora non lo è .. Troppo presto , è ancora in erba , troppo precoce .
A voi l'ultima parola
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