24.1.11

MIRACOLO L'ITALIA RIESCE A MANDARE in tilt la macchina del boia uSA

Lo so che è sempre repubblica , ma purtroppo questo passa il convento :-) insieme alla nuova sardegna familiare quando ho soldi € o riesco ad andare in biblioteca o in rete e al leggere altri giornali che non sia l'unione sarda leggo anche gli altri giornali , ma è raro trovarci storie cosi interessanti 




Finalmente L'italia , è riuscita a gridare no





 ( peccato che non li gridi per le altre cose , ma abnche se via via sempre più affievolendosi ancora cìè chi resiste e dice no ) seguita da altri paesi occidentali , non riusciva più a sostenere il rimorso creato dalll'essere complice di tale crimine . Una decisione importante per il nostro paese che dimostra che ha un po' di dignita ed orgoglio e non vuole essere solo considerata serva degli Usa come lo è per le basi e poligoni ad Uranio impoverito e nucleari ( ne sono un esempio quelle di Quirra nel sud della mia isola   qui  e  qui  maggiori  news  solo  per  citare    uno fra  tanti casi delle basi nato   \  americane  presenti sul nostro territorio nazionale   ) 



FONTE: FEDERICO RAMPINI - LA REPUBBLICA 
23 GENNAIO 2011 

Finite le scorte dell´anestetico prodotto in Italia. A rischio le esecuzioni. Per la stampa è uno dei colpi più duri mai sferrati al sistema della pena capitale




NEW YORK 
 «La pena di morte è nel caos», annuncia il Washington Post in prima pagina. «Una casa farmaceutica blocca le esecuzioni negli Stati Uniti», fa eco il Wall Street Journal. Tutti concordano sulla causa: «Una decisione del Parlamento italiano». È la storia del più efficace colpo mai sferrato contro le esecuzioni capitali in America: un veto venuto dall´estero, di fronte al quale gli Stati Uniti si scoprono impotenti.

Al centro della vicenda c´è l´uso del Penthotal nel "cocktail farmaceutico" dell´iniezione letale. Quest´ultima è di gran lunga il metodo prevalente ormai per eseguire la condanna a morte. 1.237 esecuzioni, è il numero di condanne a morte eseguite in America dal 1976, anno in cui la Corte suprema autorizzò la ripresa delle esecuzioni dopo una moratoria. 1.063 sono state eseguite con l´iniezione letale, pochissime invece con la sedia elettrica, l´impiccagione, la camera a gas o la fucilazione. Su 35 Stati Usa che eseguono le condanne a morte, tutti usano l´iniezione letale come metodo principale, e in certi casi esclusivo. Nel caso di condannati a morte da tribunali federali, per esempio, l´iniezione è l´unico metodo consentito.
Nel mix di medicine letali che vengono somministrate, un componente essenziale è il potente anestetico, obbligatorio per legge in quanto rende incosciente il condannato a morte: il Penthotal.              La fornitura agli Stati che eseguono la pena capitale è un quasi monopolio, in mano alla casa farmaceutica Hospira di Lake Forest, nell´Illinois. Dal 2009 manca il principio attivo essenziale per produrre il Penthotal nel laboratorio principale della North Carolina. Così, di fronte alla penuria, Hospira aveva deciso di approvvigionare le carceri americane dal suo stabilimento italiano di Liscate. Ma in seguito a un´inchiesta di Repubblica, quella strada è diventata impraticabile. Così ha spiegato Dan Rosenberg, portavoce della Hospire: «Di fronte alla richiesta del Parlamento italiano che quel farmaco sia usato solo per scopi medicinali, non possiamo continuare a rifornire dall´Italia il Dipartimento delle Pene Usa che lo utilizza per le esecuzioni. Non possiamo correre il rischio di esporre i nostri dipendenti italiani ad eventuali responsabilità legali».

A questo punto gli Stati e il Dipartimento federale delle Pene devono avviare un iter complesso per trovare fornitori alternativi, o farmaci sostitutivi, con tutti gli ostacoli che emergeranno. Gli avversari della pena di morte, infatti, possono fare ricorso in tribunale contro la legalità delle soluzioni di ripiego, guadagnando tempo. È quel che sta accadendo in Oklahoma: la decisione di quello Stato di sostituire il Penthotal col Pentobarbital, analgesico usato per l´eutanasia degli animali domestici, è stata subito impugnata e sarà oggetto di lunghe battaglie giudiziarie. «Per certi Stati questo significa bloccare tutto in un´attesa indefinita», spiega Richard Dieter del Death Penalty Information Center. «Sta crollando tutto il sistema», sostiene Diann Rust-Tierney della National 

MIRACOLO L'ITALIA RIESCE A MANDARE in tilt la macchina del boia uSA
Lo so che è sempre repubbblica , ma purtroppo questo passa il convento :-) insieme alla nuova sardegna familiare quando ho soldi o resco ad andare in biblioteca o in rete e al legere altri giornali che non sia l'unione sarda leggo anche gli altri giornali , ma è raro trovarci storie cosi interessanti 




Finalmente L'italia , è riuscita a gridare no


http://www.youtube.com/watch?v=QeVG2llgKxk ( peccato che non li gridi per le altre cose , ma abnche se via via sempre più affievolendosi ancora cìè chi resiste e dice no ) seguita da altri paesi occidentali , non riusciva più a sostenere il rimorso creato dalll'essere complice di tale crimine . Una decisione importante per il nostro paese che dimostra che ha un po' di dignita ed orgoglio e non vuole essere solo considerata serva degli Usa come lo è per le basi e poligoni ad Uranio impoverito e nucleari ( ne sono un esempio quelle di Quirra nel sud della mia isola )

 sempre  da repubblica  stavolta del 21 c.m  


Hospira non produrrà più Pentothal 
"Mai avallato uso farmaco per esecuzioni"

L'azienda farmaceutica ha deciso di sospendere la produzione del medicinale in Lombardia dopo un confronto con il governo italiano. Nessuno tocchi Caino: "Ottima decisione, oltre le nostre aspettative"


Hospira non produrrà più Pentothal  "Mai avallato uso farmaco per esecuzioni"
ROMA - Hospira non produrrà più Pentothal presso il proprio stabilimento a Liscate (Milano). A comunicarlo, dopo le accuse 1 e le polemiche, è stata la stessa azienda farmaceutica alla fine di un confronto con il governo italiano. Al centro del caso l'utilizzo del farmaco nelle procedure impiegate per la pena di morte negli Stati Uniti. Un uso, ha tenuto a precisare l'azienda, che Hospira non ha mai avallato 2

A determinare la decisione di Hospira è stato il fatto che il Parlamento ha richiesto che l'azienda controlli il prodotto lungo tutta la filiera, fino all'utente finale, in modo da evitare l'impiego nella pena capitale. Ma la casa farmaceutica è arrivata alla conclusione che non è possibile effettuare un controllo così accurato ed evitare, quindi, che il farmaco possa essere utilizzato, nelle carceri straniere, per eseguire condanne capitali.

"Sulla base di queste considerazioni - si legge nel comunicato dell'azienda - Hospira non intende incorrere nell'eventualità di risultare inadempiente verso le autorità italiane qualora il prodotto venisse infine utilizzato nelle procedure per la pena   quidi morte. Hospira vuole assolutamente evitare di esporre i propri dipendenti e l'azienda nel suo complesso a questo tipo di rischio". Proprio per questo 
motivo, la società ha deliberato di cessare la produzione. "L'azienda si rammarica - si legge nel documento - che fattori esulanti dal proprio controllo abbiano condotto infine a questa decisione, che impatta direttamente sulle numerose strutture sanitarie che utilizzavano il farmaco perché ne riconoscono l'efficacia da un punto di vista medico e che non potranno più ricevere il prodotto da Hospira".
Di "ottima decisione" parla Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino, che sulla questione aveva lanciato varie iniziative. "Va oltre le nostre aspettative. Anche perché - prosegue - sarebbe stato per noi sufficiente che l'azienda si impegnasse a specificare nei contratti di compravendita che il prodotto è consentito solo per scopi medici e a vigilare che il Pentotal made in Italy non finisse per vie traverse nei penitenziari".

In tal senso si era mossa la Camera dei Deputati, approvando a dicembre una mozione presentata dalla deputata radicale Elisabetta Zamparutti, e anche il governo italiano che, in particolare con il ministro degli Esteri Franco Frattini, aveva sposato la causa di Nessuno tocchi Caino, della Comunità di Sant'Egidio e dell'associazione umanitaria britannica Reprieve.

"Riconosciamo alla Hospira - continua D'Elia - di aver scelto una soluzione più radicale, sicura e in linea con l'impegno italiano a porre fine nel mondo all'assurda e arcaica pratica della pena di morte". "Questa decisione  -  conclude il segretario di Nessuno tocchi Caino - può significare ora una non breve moratoria di fatto delle esecuzioni in molti Stati della federazione americana, dove da mesi il boia risulta disoccupato proprio a causa della penuria del farmaco per l'iniezione letale". 





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