7.1.11

La maratona per accoppiarsi della tartaruga in 6 mesi dall'Africa al Brasile . Noi esseri umani lo faremo ?

Leggendo   questa   news  da   repubblica  online  m chiedo  se esiste qualche essere umano capace di tanto  e  di come questa  cosa  sia  romantica  e non (  * ovviamente senza  generalizzare * ) le  solite menate   che  ci propongono in tv .
Questa  news  conferma   anche questa  famosa  canzone  di cui riporto qui sotto il verso più  importante e  di cui trovate  nome  dell'ex  gruppo e le due  differenti versioni   ne testo   qui


 ( ....) 

Viaggiano i Viandanti Viaggiano i perdenti 
Viaggiano i perdenti Più adatti ai 
Mutamenti Viaggia Sua Santità 
Viaggiano i Viandanti Viaggiano i 
Più adatti ai perdenti Mutamenti 
Viaggia La Polvere Viaggia il vento 
Viaggia l'acqua Sorgente 
Viaggiano i Viandanti Viaggiano i 
Più adatti ai perdenti Mutamenti 

(...) 


SCIENZA
La maratona della tartaruga in 6 mesi dall'Africa al Brasile
Una migrazione di ottomila chilometri per accoppiarsi, compiuta una decina di volte nella vita e affrontando l'oceano. Alcuni scienziati inglesi hanno monitorato questo incredibile viaggio: il pericolo maggiore le reti dei pescatori. Nella primavera dell'anno prossimo torneranno verso le coste del Gabon per deporre le uova dal nostro corrispondente

                 ENRICO FRANCESCHINI



LONDRA - Attraversare l'Atlantico a nuoto, dall'Africa al Sud America, per 8 mila chilometri, sarebbe un'impresa per chiunque. Diventa un viaggio ancora più impossibile se lo si compie a una velocità da tartaruga, diciamo al ritmo di un paio di chilometri all'ora. Ed è quasi inimmaginabile se a compierlo è un essere lungo quasi due metri, pesante 500 chili, ingombrato da una corazza in cui è racchiuso il suo corpo: insomma, una tartaruga.
Eppure, alle 4 del mattino del 2 febbraio 2009, una tartaruga liuto chiamata Tika si è tuffata in acqua dalla costa del Gabon, Africa occidentale, ha nuotato per i sei mesi successivi attraverso l'Atlantico, ed è arrivata in Brasile, dove attualmente sta riposandosi con scorpacciate di meduse. Continuerà a riposarsi fino a pressappoco il marzo dell'anno prossimo, poi comincerà il suo viaggio di ritorno, sicché, se tutto andrà bene, intorno all'agosto 2012 toccherà di nuovo le spiagge del natio Gabon, scaverà un nido nella sabbia del Mayumba National Park e deporrà le uova. E questo sarà solo uno dei tanti viaggi atlantici fatti da Tika nel corso dei suoi cinquant'anni di vita.
La maratona della tartaruga in 6 mesi dall'Africa al BrasileLa scoperta è il frutto di una ricerca senza precedenti a cura di scienziati dell'università inglese dell'Essex, che hanno individuato un gruppo di 25 tartarughe femmine, tra cui quella che hanno soprannominato Tika, sulla costa del Gabon, le hanno dotate di un dispositivo elettronico alimentato da una batteria, che ha trasmesso un segnale via satellite ogni volta che questi lenti ma prodigiosi bestioni emergono in superifice per respirare.
In tal modo, per la prima volta, è stato possibile identificare l'itinerario seguito dalle tartarughe liuto, le più grandi al mondo, permettendo di comprendere meglio dove vanno, quanto tempo impiegano e quali pericoli incontrano sul loro cammino. Scopo dell'iniziativa, infatti, è cercare di impedire la scomparsa di questa particolare specie di animali, oggi minacciata di estinzione.
In tutto il pianeta ne rimangono 34mila, ma per esempio in Gabon, il luogo in cui ne esisteva un tempo il maggior numero, ne sopravvivono soltanto 2.300; e in Malesia, dove ce n'era una colonia di circa 10mila esemplari, ne sono rimaste appena 37.
Non è il viaggio transoceanico in sé a ucciderle, bensì gli ostacoli che incontrano, in particolare le reti dei pescherecci, specialmente quelle a strascico con molti ami, in cui rimangono impigliate finendo per soffocare sott'acqua. Più in generale è l'aumento del traffico marittimo, turistico e da diporto, ad averne diminuito il numero, oltre che la caccia alle loro uova, che in certi paesi, soprattutto in Asia, sono considerate una prelibatezza. Ora organizzazioni come il Wildlife Conservation Society's Ocean Giants utilizzeranno i dati raccolti dagli scienziati della Essex University per chiedere ai paesi sulla rotta delle tartarughe di adottare misure per preservarne la specie.
I dispositivi elettronici hanno individuato altri due percorsi, uno dal Gabon al Sud Africa e uno fino al centro dell'Atlantico e ritorno. Ma il viaggio più lungo è quello dal Gabon al Brasile. Rimpinzati per bene di meduse, Tika, che tra un po' è ora di tornare a casa.


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