Leggo ce la storia ( di cui avevo precedentemente parlato in un precedente post) della scrittrice “clandestina” Maria Amelie si è conclusa come s'immaginava
Norvegia: è stata espulsaLa scrittrice "clandestina" Maria Amelie |
NORVEGIA: ESPULSA MARIA AMELIE
Non sono bastate le manifestazioni di piazza che chiedevano di lasciarla libera. Non è bastata la campagna di stampa che per giorni si è interrogata sulla bontà del procedimento. Non sono serviti neanche gli ultimi sondaggi che hanno mostrato la disapprovazione della maggioranza dei norvegesi nei confronti di questa vicenda: Maria Amelie è stata espulsa dalla Norvegia. Tornerà in Russia, dove teme che i nemici che costrinsero suo padre a fuggire tanti anni fa se la prenderanno con lei.
Maria, 25 anni, originaria della Russia dalla quale è scappata con i suoi genitori, è una immigrata clandestina che in Norvegia ha costruito la sua vita. Con la pubblicazione del saggio Ulovlig Norsk (“Norvegese illegale”) che ha trattato il tema degli immigrati clandestini è diventata un personaggio noto e apprezzato. La rivista Ny Tid nel 2010 l’ha nominata norvegese dell’anno. Eppure il 12 gennaio, respinta la sua richiesta d’asilo, è stata arrestata dalla polizia in quanto clandestina. E in quanto clandestina ad attenderla c’era l’espulsione.
“Abbiamo incominciato la procedura per ricondurre Maria Amelie in Russia” ha detto stamattina Ingrid Wirum, responsabile del Servizio immigrazione, durante una conferenza stampa. Verso le due del pomeriggio, visibilmente scossa, Madina Salamova (questo il vero nome di Maria) è stata fatta salire su una aereo che la condurrà in Russia, dove sarà consegnata alle autorità di Mosca. Sull’aereo insieme a Maria sono saliti due poliziotti del servizio immigrazione. Con lei c’è anche Eivind Trædal, il suo fidanzato norvegese che in queste settimane non l’ha lasciata un attimo.
Sembra dunque essere questo l’epilogo di una storia che in Norvegia ha fatto molto scalpore, e che per giorni e giorni ha riempito le pagine dei quotidiani. L’inflessibilità della procedura di espulsione, lo spiegamento di forze, il carcere per qualche giorno: tutto ha concorso a rendere la vicenda di Maria una storia che ha destato più di qualche perplessità a Oslo e dintorni. Al suo fianco si sono schierati politici, personaggi pubblici, Amnesty International; sono stati fatti concerti e cortei. Alcune riviste le avevano proposto contratti di lavoro, pur di sottrarla a una sorte che in Russia pare incerta. Sul suo caso l’opinione pubblica norvegese si è interrogata se non fosse il caso di ripensare la legge sull’immigrazione. Niente però è servito a fermare la macchina della burocrazia, e Maria è stata fatta salire sull’aereo.
Le autorità russe promettono a Maria una calorosa accoglienza, che probabilmente non basterà a lenire il dolore e la delusione che la Norvegia le ha provocato.
Antonio Scafati
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