Calendario Sarah Scazzi, Ripa di Meana ne chiede il ritiro

Non è  che mi stia  molto simpatica  però  a differenza  delle  altre    persone  coinvolte   in questa operazione   che   è (   è diventata  se  dovesse risultare  vera  la  loro notizia , ma  allora perchè  caspita  non la  si è sospesa  o rinviata )  un operazione      di business   della peggior  qualità,  concordo anche se  lo st  facendo per opportunismo e non perchè lo sente  realmente  

Continua a scatenare polemiche 
il calendario in memoria di Sarah Scazzirealizzato dall’associazione milanese Chiliamacisegua e i cui proventi, in accordo con il sindaco di Avetrana e con Claudio Scazzi, andranno a sostegno della costruzione del canile tanto voluto da Sarah per i randagi del suo paese. A rinfocolare il caso ci pensa Marina Ripa di Meana, tra i personaggi che hanno posato per il calendario: non sapeva che avrebbe avuto a che fare con il caso Scazzi e ora ne chiede il ritiro immediato dalla vendita. Le si scaglia contro Giovanni Conversano. Risultato? Una bella rissa a favore diPomeriggio Cinque.Sia L’Arena di Massimo Giletti che Stasera Che Sera, nuovo programma di Barbara d’Urso, si sono occupati ieri del caso del calendario in memoria di Sarah Scazzi, presentato lo scorso 4 gennaio ad Avetrana, i cui incassi saranno devoluti all’associazione Sarah Per Sempre, istituita dal fratello Claudio, per costruire un canile che accolga i randagi del piccolo centro pugliese, come desiderato da Sarah.
 L’Arena di Massimo Giletti che Stasera Che Sera, nuovo programma di Barbara d’Urso, si sono occupati ieri del caso del calendario in memoria di Sarah Scazzi, presentato lo scorso 4 gennaio ad Avetrana, i cui incassi saranno devoluti all’associazione Sarah Per Sempre, istituita dal fratello Claudio, per costruire un canile che accolga i randagi del piccolo centro pugliese, come desiderato da Sarah. 
Le polemiche scatenatesi alla notizia dell’iniziativa si sono arricchite di un nuovo capitolo, ovvero della protesta di Marina Ripa di Meana, tra i personaggi immortalati nel calendario, che ha attivato i suoi legali affinchè il calendario venga ritirato dal mercato. La motivazione? Non ha mai firmato alcuna liberatoria per la pubblicazione della sua foto, che non immaginava sarebbe stata legata a un’operazione che definisce puro sfruttamento e sciacallaggio di un drammatico caso di omicidio. 
Marina Ripa di Meana ha avuto modo di esprimere le sue ragioni nella puntata di oggi di Pomeriggio Cinque e come sempre lo ha fatto nei suoi ‘educati’ e ‘pacati’ modi da nobildonna. “Non sapevo che la mia foto sarebbe stata usata per un’operazione così bieca – dice la contessa – mi avevano detto che i proventi sarebbero dovuti servire alla costruzione di un canile al Nord. Se avessi saputo che si trattava di Avetrana avrei detto di no e in ogni caso non ho firmato alcuna liberatoria“. E sin qui la protesta e i modi ci sembrano legittimi. Poi si scivola nella rissa: “Vergognatevi - dice rivolgendosi a Giovanni Conversano, strenuo difensore dell’iniziativa e presente in studio, e alla presidentessa dell’associazione Chiliamacisegua - E’ una campagna infame che sfrutta e strumentalizza una ragazza uccisa! Vergognatevi! Avete fatto la conferenza stampa nella sua camera mortuaria… cialtroni!” e conclude con una sfilza di “Bestie, bestie, bestie…” sul modello dell’ormai noto ‘Capra, capra’ di Vittorio Sgarbi. 
I legali di Marina Ripa di Meana hanno già inviato una lettera all’associazione milanese, facendo presente che la loro assistita ha saputo dell’uso della sua foto solo alla vigilia della presentazione del calendario. Una cosa non improbabile, visto che la presidente di Chiliamacisegua ha spiegato che le adesioni sono state raccolte a settembre e il calendario è stato realizzato prima che si sapesse del tragico destino di Sarah; la decisione di girare il progetto, inizialmente dedicato a un canile del nord Italia, su Avetrana pare sia venuta, quindi, solo dopo, su pressione dei simpatizzanti dell’associazione. Da lì la decisione di contattare il sindaco di Avetrana e Claudio Scazzi. 
La sostanza non cambia, Marina Ripa di Meana sostiene di non voler legare la sua immagine a una campagna che ritiene squallida, un mero tentativo di strumentalizzare e monetizzare una tragedia. A sua volta Giovanni Conversano trova la tardiva reazione della nobildonna come un modo per cavalcare l’onda e tornare sulle prime pagine. Ne nasce una sapida semirissa tv dai toni come sempre poco adatti al pomeriggio: lui le dà della bugiarda e dell’apporfittatrice, lei minaccia querela anche nei suoi confronti e lo epiteta con ‘letame’. Le vacanze natalizie sono decisamente finite…

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