28.1.11

nn sono donna , ma aderiscoa Donne su Fb: «Dissento...

Lo  so che   molti miei amici mi prenderanno in giro e mi diranno che sono efeminnato  o voglio cambiare sesso  o amenità varie . Ma  visto come certi uomini politici  trattano le donne  , ogni riferimento alle vicende    di Berlusconi e company    è opuramente  casuale  :-)  ,, accetto la prposta  dell'unità  


donne facebook
Quarantamila in poche ore. E ognuna con un volto diverso. Su Facebook il tam tam corre in fretta: cambiare il profilo, scegliere la foto di una donna che ha speso la propria vita per affermare un diritto.
«Perché - scrivono sul social network le organizzatrici di «Donne dicono no. Questa settimana io sono...», «vogliamo contrastare il sistema di compravendita delle donne, lo sfruttamento del corpo femminile. Un gesto che ha lo scopo innanzitutto di comunicare la nostra identità come donne capaci di affermarsi con coraggio ed intelletto, ma anche di rinnovare la nostra memoria storica, ricordarci che il diritto al voto, il diritto al lavoro, alle libertà individuali, sono diritti conquistati, spesso a caro prezzo, da donne!».
E allora ecco che i profili cambiano. «Io sono Rosa Luxemburg. Perché la libertà è sempre la libertà di dissentire». «Io sono Frida Kahlo», «Io sono Frances Farmer», «Io sono Alda Merini, Shirin Neshat, Irène Némirovsky, Carla Lonzi, Dolores Ibarruri Gomez, Tina Modotti, Janis Joplin, Joan Baez, Marie Curie»
«Io sono Rita Levi Montalcini perché il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte».
E poi Jane Austen,  Maria Callas, George Sand, Rosa Parks, Joyce Lussu. È' una carrellata di immagini, di simboli, di donne famosissime o dimenticate. Come Emanuela Loi, poliziotta della scorta di Borsellino, o Amelia Earhart, aviatrice statunitense. A ognuna un'altra faccia. La faccia della memoria che incrocia la storia e le storie individuali, le passioni letterarie, politiche, gli studi.
Percorsi che si coniugano, si incontrano. Memorie che si riattivano. Un gesto così semplice diventa metafora prepotente, diventa un segno di rivolta forte. C'è chi dice no, si prende un'altra identità per affermare la propria. «Io sono Anna Magnani perché le rughe non si coprono. C'ho messo una vita a farmele venire».
E sono anche Simone de Beauvoir. «Perché una donna libera è l'esatto contrario di una donna leggera». 
Perchè  le  donne  ( vedere quelle citiate  nell'articolo sopra  riportato  ) ci hanno dato   molto   e poi

IL  personaggio  che ho scelto  come profilo di  fb  da  qui  al 8 marzo è quello di Elsa Morante  ( 1912 –  1985)  di cu trovate  la  foto a destra  
onde  evitare  doppioni  con altri\e  account  di fb. Ma  soprattutto  ( vedere il post  dei  miei nik )  è La storia  suo romanzo  con cui sono cresciuto  è uno  dei motivi  per  cui sono passato ad essere libertario e useppes  il  figlio avuto dallo  stupro di un generale tedesco   è alla base  del  mio account email principale   che è questo  qua  (useppescano@virgilio.it) al  quale se  volete  potete scrivermi  ed approfondire  le tematiche del  blog 

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