Passeggio per i campi con il cuore sospeso nel sole.
Il pensiero, avvolto a spirale, ricerca il cuore della nebbia.
Peppino impastato ( 1948-1978 )
Il pensiero, avvolto a spirale, ricerca il cuore della nebbia.
Peppino impastato ( 1948-1978 )
Lo so , basta vedere lo scarso numero delle viste e la mancanza di comment ai post , che certi post danno fastidio o non piacciono ., o vengono accusato tramite la funzione contatta cdv , di 'essere fazioso , saccente , noioso , uno che interviene su tutto\i , ecc . Ma certe cose chi mi legge do dall'iniio o anche occasionalmente oppure attivamente e passivamente lo sa, mi danno fastidio, specialmente l 'indignazione inutile de tipo : << lo sapevo , noi italiani , ecc >> m soprattutto l'indifferenza e il non expedit ( non interessa ) di lontana memoria , la passivtà non mi sono mai piaciute , mi fanno pena i morti viventi o morti che camminano perchè è a causa loro se l'Italia e diventata un vassallo del vaticano o il berlusconismo prevale oltre ogni logica comprensibile e fisiologica .Dopo questa premessa veniamo al post d'oggi
Ecco quindi i mie commenti opinioni davanti a queste nefandezze .
foto murale a Sassari |
Perchè ragazzi non vi siete ribellati alle assurde decisioni dei professori ? Oltre ad indignarvi sul web , scendete in piazza prendete esempio nel passato alla storia di Peppino impastato ( di cui sono i versoi in apertura del post d'oggi ) e nel presente a quello ch'è il movimento ( ed è stato prima che si dividesse in mille rivoli ) dei ragazzi di Locri sorto dopo l'uccisione di Fortugno noto alla stampa e ai media come ammmazzatecitutti.org Ora capisco che alla presentazione ci fosse un giudice ambiguo come sembra dimostrare questa intercettazione -- che trovate qui il testo e che non è mai stata smentita o sminuita dallo stesso Igroia , da quel che mi risulta , da cui emerge che che la persona a cui ha fatto ristrutturare la sua casa era uno dei prestanome di Provenzano. E forse non sapeva neanche che il suo braccio destro era una delle talpe della mafia in procura. Magari non era davvero al corrente – ma con il lavoro che fa, insomma… .
Ma il non andare e non far andare i ragazzi è un esempio di quando a scuola è solo nozionismo e non reagisce al mondo che cambia .
E non fa nulla per reagire all'indottrinamento e alla creazione che la cattiva tv fa sulle menti dei giovani . Se La Gelmini è un serio ( cosa di cui dubito fortemente visto le sue precedenti uscite ) ministro dell'istruzione e non messa li perchè .... o perchè è nipote di don Gelmini a cui si sta pagando la cambiale per le sue scuole dovrebbe mandare gli ispettori e fare il cazziatone ad tali insegnanti se cosi si possono chiamare . A volte è meglio una cosa retorica ed ampollosa che il vuoto e è l'illegalità . La vera antimafia ( non quella chiacchere e distintivo o peggio dei quaquaraqua ) dovrebbbe venire dalle scuole e cosi facendo la si reprime sul nascere . Ecco uno dei motivi per cui tardando a laurearmi all'università . Ma le parole di Mila Spicola in questo articolo da me precedentemente citato che riporta il libro bianco del 195 scritto sotto il governo Prodi : << La missione fondamentale dell'istruzione è di aiutare ogni individuo a sviluppare tutto il suo potenziale e a diventare un essere umano completo,e non uno strumento per l'economia;l'acquisizione delle conoscenze e delle competenze dev'essere accompagnata da un'educazione del carattere,da un'apertura culturale e da un interessamento alla responsabilità sociale. >> Mi danno a forza d'andare avanti
Ma il non andare e non far andare i ragazzi è un esempio di quando a scuola è solo nozionismo e non reagisce al mondo che cambia .
E non fa nulla per reagire all'indottrinamento e alla creazione che la cattiva tv fa sulle menti dei giovani . Se La Gelmini è un serio ( cosa di cui dubito fortemente visto le sue precedenti uscite ) ministro dell'istruzione e non messa li perchè .... o perchè è nipote di don Gelmini a cui si sta pagando la cambiale per le sue scuole dovrebbe mandare gli ispettori e fare il cazziatone ad tali insegnanti se cosi si possono chiamare . A volte è meglio una cosa retorica ed ampollosa che il vuoto e è l'illegalità . La vera antimafia ( non quella chiacchere e distintivo o peggio dei quaquaraqua ) dovrebbbe venire dalle scuole e cosi facendo la si reprime sul nascere . Ecco uno dei motivi per cui tardando a laurearmi all'università . Ma le parole di Mila Spicola in questo articolo da me precedentemente citato che riporta il libro bianco del 195 scritto sotto il governo Prodi : << La missione fondamentale dell'istruzione è di aiutare ogni individuo a sviluppare tutto il suo potenziale e a diventare un essere umano completo,e non uno strumento per l'economia;l'acquisizione delle conoscenze e delle competenze dev'essere accompagnata da un'educazione del carattere,da un'apertura culturale e da un interessamento alla responsabilità sociale. >> Mi danno a forza d'andare avanti
IL CASO
Sala vuota per Borsellino nel paese del boss
Incontro a Castelvetrano, patria di Messina Denaro. I presidi si rifiutano di mandare gli studenti. Contestato il pentito Calcara: doveva uccidere il magistrato invece lo salvò
di ATTILIO BOLZONIcomunale, disertato soprattutto dagli studenti "comandati" dai dirigenti scolastici a restare in classe "perché i ragazzi non hanno niente da imparare da certi personaggi". Così, nelle terre di Matteo Messina Denaro, è andata in scena una Sicilia antica che sembrava per sempre sepolta.
Niente lezione di "legalità" per gli allievi degli istituti superiori di Castelvetrano, mezzo secolo fa diventata famosa per la messinscena dell'uccisione del bandito Giuliano e oggi città che probabilmente dà ancora ricovero all'ultimo grande latitante di Cosa Nostra. Sotto il palco sette vecchietti, due ragazzi dell'Associazione antiracket che avevano organizzato l'incontro, il sindaco Gianni Pompeo e poi nessun altro ad ascoltare il procuratore Ingroia che era l'ospite, il giornalista Giacomo Di Girolamo che presentava L'Invisibile - il suo ultimo libro proprio sulla vita di Matteo Messina Denaro - e il collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara. È stato proprio il ritorno nella provincia trapanese del pentito a scatenare l'ira dei suoi concittadini.
Lui, Calcara, era quello che una ventina di anni fa avrebbe dovuto uccidere Paolo Borsellino con un fucile di precisione però poi decise di saltare il fosso e raccontare - alla vittima designata, Borsellino - i segreti delle "famiglie" di Trapani. Per la prima volta in Sicilia dopo due decenni, Calcara è stato accolto malamente. Castelvetrano ha salutato con rabbia la sua rimpatriata. "Dottore in criminologia e malaffare", gli hanno gridato.
A fine mattinata il procuratore Ingroia se n'è andato infuriato: "I presidi hanno ritenuto di non mandare gli studenti all'incontro e credo che sia una decisione incredibile. Ritengo grave e molto significativo che in un'occasione del genere, in ricordo del giudice Paolo Borsellino, nella città di Matteo Messina Denaro si avverta di più la presenza dello stesso latitante che di Paolo Borsellino. Tutto questo è assurdo".
Durante l'incontro c'è stato volantinaggio. Prima un foglio distribuito da Tonino Vaccarino, ex sindaco della città (chiamato in causa da Calcara) che è stato prosciolto dall'accusa di mafiosità e condannato per traffico di stupefacenti. Diceva il suo volantino: "Non si combatte la mafia con un falso pentito". E ha spiegato Vaccarino, che qualche tempo fa era stato pure ingaggiato dai servizi segreti per intraprendere una corrispondenza proprio con Matteo Messina Denaro: "È un'offesa per tutti far passare come docente della legalità un assassino come quello, oggi sono commosso per il rifiuto dei giovani a incontrarlo".
Poi, fuori dal teatro, è arrivato anche il volantino firmato da Francesco Fiordaliso, dirigente scolastico del liceo classico di Castelvetrano: "Penso che Vincenzo Calcara sia un personaggio che ha niente da insegnare ai nostri giovani e per questo ho rifiutato di consentire, dopo essermi consultato con i miei collaboratori, che i miei studenti - del classico, dello scientifico e del pedagogico - partecipassero all'incontro con lui". Al termine della bagarre il sindaco Pompeo ha tentato di rimediare alla brutta figura fatta dalla sua città. E ha rinvitato il procuratore Ingroia a Castelvetrano per il prossimo febbraio, un altro incontro su mafia e mafiosi. L'ultimo commento di Ingroia: "Oggi, l'unico veramente contento sarà Matteo Messina Denaro".
Il secondo caso in terra leghista
All'indice nella Regione Veneto
"Nelle scuole proibiti Saviano e i pro-Battisti"
Per i dirigenti scolastici è difficile prevedere gli effetti di questo invito. "È una provocazione"
"Nelle scuole proibiti Saviano e i pro-Battisti"
Per i dirigenti scolastici è difficile prevedere gli effetti di questo invito. "È una provocazione"
Posso capire che : 1) Saviano possa non piacere nonostante dica cose giustissime sulle mafie e i suoi referentiper la sua presenza continua sui media e quando parla assuma un aria da tele predicatore ( de gustibus ) ., 2) Cosi pure gli altri scrittori ( Valerio Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro, Lello Voce, Pino Cacucci, Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio Moresco, Carla Benedetti, Stefano Tassinari e molti altri.
che come dice questo volantino ( a sinistra ) si vuole boicottare e che sono presenti nella loro lista di proscrizione solo per la loro opinione politica
Ma perchè censurarli . vendetta per quello che disse da Fazio sulla lega nel caso di Saviano ? imbecillità censoria o paura doi combatterli con le armi dela dialettica sul caso Battisti ? . Mentre su Battisti pur essendo fra quelli che , i mie precedenti post lo testimoniano , che lo vuole in Italia per scontare la pena o che paghi per i crimini commessi ( anche se credo , ovviamente senza per questo giustificarlo o assolverlo dalle su e responsabilità , che abbia il diritto di poter continuare a svolgere il suo lavoro di scrittore o qualche altro lavoro e poter continuare a vivere e non sia solo giudicato per il suo passato ) .
Non mi piace questa campagna da inquisizione di stampo medioevale e dittatoriale ( vedee foto soto del periodo hitleriano ) che si credeva ormai un lontano ricordo del millenio scorso fosse venuta meno o fossero solo casi isolati
do ragione al bellissimo articolo di cui ne riporto solo un estratto chi vuole può trovare qui il testo integrale
che come dice questo volantino ( a sinistra ) si vuole boicottare e che sono presenti nella loro lista di proscrizione solo per la loro opinione politica
Ma perchè censurarli . vendetta per quello che disse da Fazio sulla lega nel caso di Saviano ? imbecillità censoria o paura doi combatterli con le armi dela dialettica sul caso Battisti ? . Mentre su Battisti pur essendo fra quelli che , i mie precedenti post lo testimoniano , che lo vuole in Italia per scontare la pena o che paghi per i crimini commessi ( anche se credo , ovviamente senza per questo giustificarlo o assolverlo dalle su e responsabilità , che abbia il diritto di poter continuare a svolgere il suo lavoro di scrittore o qualche altro lavoro e poter continuare a vivere e non sia solo giudicato per il suo passato ) .
Non mi piace questa campagna da inquisizione di stampo medioevale e dittatoriale ( vedee foto soto del periodo hitleriano ) che si credeva ormai un lontano ricordo del millenio scorso fosse venuta meno o fossero solo casi isolati
do ragione al bellissimo articolo di cui ne riporto solo un estratto chi vuole può trovare qui il testo integrale
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Avvertenza preliminare: il caso Battisti qui è solo un pretesto. Non ci fosse stato quello, ne avrebbero cercato un altro. Ragion per cui, in questo post non si parlerà dello specifico di quella vicenda. Chi conosce soltanto la campana battuta a martello dai media e dai politici e volesse sentirne altre, può informarsi su Carmilla [1]. Chi vuole discuterne, è pregato di farlo altrove (la rete è piena di blog e forum). Come la pensiamo noi è sufficientemente noto, a suo tempo ne abbiamo scritto, soppesando ogni parola, sforzandoci di mantenere un equilibrio[2]. Ma oggi la questione è un’altra, come ha capito benissimo il collega Carlo Lucarelli, che ci manda questo messaggio:
«Sul “caso battisti” – sia l’uomo che la vicenda – abbiamo posizioni differenti, ma quello che stanno cercando di fare con questa lista di proscrizione è veramente una porcata ed è pura censura del dissenso. Io non sono uno dei firmatari dell’appello pro Battisti ma sono disponibile ad appoggiare comunque qualunque iniziativa condivisibile nel contrastare questa squallida operazione da dittatura stupida.»
Le parole più adatte alla circostanza le ha trovate Serge Quadruppani. sono state tradotte dal francese
eccole:
«Di fronte all’imbecillità fascistoide, si resta come ammutoliti: l’idiota enormità di certe dichiarazioni potrebbe lasciarci senza voce. E’ una cosa talmente stupida che si ha soltanto voglia di alzare le spalle e pensare ad altro. Ma questa enormità e quest’idiozia hanno effetti molto concreti. Se si lascia diffondere la sola idea (per non parlare della prassi reale) che si possano ufficialmente compilare liste nere contro chi non cede alla dittatura della tristezza, chi non si adegua alla visione dominante di questo o quell’aspetto del passato, allora si capitola a una concezione della società più vicina a quella della Tunisia di Ben Ali che a quella sognata in Europa dagli illuministi e dalla Resistenza.
Per fortuna la storia recente dimostra che, a conti fatti, i piccoli e grandi Ben Ali non sempre sono vittoriosi.»
>>
[....]
MILANO - C'è aria di censura, nel Veneto leghista. Gli scrittori pro-Battisti, prima genericamente ostracizzati da un assessore della provincia di Venezia, ora vengono messi al bando nelle scuole. Mentre nelle biblioteche comunali, nel silenzio generale, stanno sparendo le opere degli autori politicamente scomodi.
"Non chiediamo nessun rogo di libri, intendiamoci. Semplicemente inviteremo tutte le scuole del Veneto a non adottare, far leggere o conservare nelle biblioteche i testi diseducativi degli autori che hanno firmato l'appello a favore di Cesare Battisti", dice l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan, 39 anni di Bassano del Grappa, pidiellina fervente cattolica, con alle spalle una militanza nel Fronte della Gioventù e un passaggio in An. "Un boicottaggio civile è il minimo che si possa chiedere davanti ad intellettuali che vorrebbero l'impunità di un condannato per crimini aberranti", sbotta annunciando una lettera a tutti i presidi.
La sua crociata arriva dopo la "sparata" dell'assessore alla cultura della Provincia di Venezia, Raffaele Speranzon, che aveva detto: "Via quegli autori dalle biblioteche pubbliche". Ora a chiederne ufficialmente la censura nelle scuole è l'assessore regionale. Al suo fianco il presidente della Regione Luca Zaia, che definisce la vicenda Battisti "abominevole". E tuona: "I delinquenti vanno messi in galera, non lasciati liberi".
Intanto casi di censura leghista, strisciante o esplicita, vengono denunciati da alcuni bibliotecari veneti. A venire sconsigliati sono (soprattutto) i libri di Roberto Saviano. Nei giorni successivi alla messa in onda di Vieni via con me e alla polemica con Maroni il dirigente di una biblioteca in provincia di Treviso ha segnalato che il sindaco leghista non gradiva si tenessero i libri dell'autore di Gomorra: presenti in catalogo, ma spariti dagli scaffali.
Quali saranno gli effetti reali della richiesta della Regione sulle scuole è difficile prevederlo. Carmela Palumbo, direttore scolastico regionale uscente, immagina si tratti di un semplice "invito culturale senza effetti normativi o giuridici". Mentre Giorgio Corà, preside del liceo classico Pigafetta di Vicenza, è convinto si tratti "più di una provocazione politica che di una reale volontà di mettere all'indice dei volumi. In ogni caso se avessi nella biblioteca della mia scuola libri di quegli autori certo non li toglierei alla libera consultazione. I libri si conservano per il loro valore intrinseco. Indipendentemente dalle idee politiche degli autori o degli assessori". Soddisfatto di aver sollevato "un gran vespaio", come lo definisce lui, è l'assessore provinciale Speranzon: "Era proprio quello che volevo". Anche se poi la presidente della Provincia, la leghista Francesca Zaccariotto, è stata costretta a fargli fare marcia indietro.
In prima linea contro gli intellettuali pro-Battisti è scesa allora la combattiva Donazzan, nota alle cronache regionali per avere appena deciso di donare a tutti gli scolari delle elementari una copia della Bibbia: "Un autore, un intellettuale, esiste per quello che scrive. Questo è il suo ruolo nella società. Quella a favore di Battisti non è stata una petizione popolare. Ci troviamo davanti a un messaggio aberrante lanciato da intellettuali. A favore di un personaggio che si è macchiato dei peggiori crimini di sangue. L'unica cosa che possiamo fare è boicottare i loro libri. Smettere di leggerli. Non accoglierli nelle biblioteche pubbliche e nelle scuole". Ultima tappa di una campagna politica lanciata la settimana scorsa da due esponenti del Pdl veneto, Roberto Bovo e Paride Costa, come iniziativa di solidarietà con i familiari delle vittime. Che ieri a Strasburgo hanno chiesto che l'Ue e la Francia sostengano l'estradizione di Battisti dal Brasile. Oggi il Parlamento europeo approverà una risoluzione in tal senso.
"Non chiediamo nessun rogo di libri, intendiamoci. Semplicemente inviteremo tutte le scuole del Veneto a non adottare, far leggere o conservare nelle biblioteche i testi diseducativi degli autori che hanno firmato l'appello a favore di Cesare Battisti", dice l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan, 39 anni di Bassano del Grappa, pidiellina fervente cattolica, con alle spalle una militanza nel Fronte della Gioventù e un passaggio in An. "Un boicottaggio civile è il minimo che si possa chiedere davanti ad intellettuali che vorrebbero l'impunità di un condannato per crimini aberranti", sbotta annunciando una lettera a tutti i presidi.
La sua crociata arriva dopo la "sparata" dell'assessore alla cultura della Provincia di Venezia, Raffaele Speranzon, che aveva detto: "Via quegli autori dalle biblioteche pubbliche". Ora a chiederne ufficialmente la censura nelle scuole è l'assessore regionale. Al suo fianco il presidente della Regione Luca Zaia, che definisce la vicenda Battisti "abominevole". E tuona: "I delinquenti vanno messi in galera, non lasciati liberi".
Intanto casi di censura leghista, strisciante o esplicita, vengono denunciati da alcuni bibliotecari veneti. A venire sconsigliati sono (soprattutto) i libri di Roberto Saviano. Nei giorni successivi alla messa in onda di Vieni via con me e alla polemica con Maroni il dirigente di una biblioteca in provincia di Treviso ha segnalato che il sindaco leghista non gradiva si tenessero i libri dell'autore di Gomorra: presenti in catalogo, ma spariti dagli scaffali.
Quali saranno gli effetti reali della richiesta della Regione sulle scuole è difficile prevederlo. Carmela Palumbo, direttore scolastico regionale uscente, immagina si tratti di un semplice "invito culturale senza effetti normativi o giuridici". Mentre Giorgio Corà, preside del liceo classico Pigafetta di Vicenza, è convinto si tratti "più di una provocazione politica che di una reale volontà di mettere all'indice dei volumi. In ogni caso se avessi nella biblioteca della mia scuola libri di quegli autori certo non li toglierei alla libera consultazione. I libri si conservano per il loro valore intrinseco. Indipendentemente dalle idee politiche degli autori o degli assessori". Soddisfatto di aver sollevato "un gran vespaio", come lo definisce lui, è l'assessore provinciale Speranzon: "Era proprio quello che volevo". Anche se poi la presidente della Provincia, la leghista Francesca Zaccariotto, è stata costretta a fargli fare marcia indietro.
In prima linea contro gli intellettuali pro-Battisti è scesa allora la combattiva Donazzan, nota alle cronache regionali per avere appena deciso di donare a tutti gli scolari delle elementari una copia della Bibbia: "Un autore, un intellettuale, esiste per quello che scrive. Questo è il suo ruolo nella società. Quella a favore di Battisti non è stata una petizione popolare. Ci troviamo davanti a un messaggio aberrante lanciato da intellettuali. A favore di un personaggio che si è macchiato dei peggiori crimini di sangue. L'unica cosa che possiamo fare è boicottare i loro libri. Smettere di leggerli. Non accoglierli nelle biblioteche pubbliche e nelle scuole". Ultima tappa di una campagna politica lanciata la settimana scorsa da due esponenti del Pdl veneto, Roberto Bovo e Paride Costa, come iniziativa di solidarietà con i familiari delle vittime. Che ieri a Strasburgo hanno chiesto che l'Ue e la Francia sostengano l'estradizione di Battisti dal Brasile. Oggi il Parlamento europeo approverà una risoluzione in tal senso.
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