20.1.11

i media impegnati nel bunga bunga e intanto distruggono la cultura con divieti e reintroduzion dei libri proibiti nelle biblioteche

Passeggio per i campi con il cuore sospeso nel sole.
Il pensiero, avvolto a spirale, ricerca il cuore della nebbia.
Peppino impastato (  1948-1978 )
Lo so , basta vedere   lo scarso numero delle  viste   e la mancanza  di comment  ai post  , che   certi post   danno fastidio o non piacciono ., o  vengono accusato  tramite la funzione contatta   cdv  ,   di 'essere fazioso , saccente  , noioso  , uno che   interviene  su tutto\i  , ecc . Ma  certe cose  chi mi legge do dall'iniio  o anche occasionalmente oppure attivamente  e  passivamente  lo sa,    mi danno fastidio, specialmente l 'indignazione inutile   de tipo  : << lo sapevo  , noi italiani  , ecc >>  m soprattutto l'indifferenza e il non expedit  (  non interessa  )  di lontana  memoria   , la passivtà non mi sono mai piaciute , mi fanno pena  i morti viventi o morti che camminano  perchè  è a causa loro  se l'Italia  e diventata   un vassallo del vaticano  o il berlusconismo prevale oltre  ogni logica  comprensibile  e fisiologica  .Dopo  questa premessa veniamo  al post  d'oggi

Ecco quindi  i mie commenti  opinioni  davanti  a  queste nefandezze  .

foto murale a Sassari
 
Perchè ragazzi non vi siete  ribellati  alle  assurde   decisioni   dei professori ?  Oltre ad indignarvi  sul web  , scendete  in piazza  prendete  esempio nel passato alla storia di  Peppino impastato  (  di cui sono  i versoi  in apertura  del post  d'oggi )   e nel presente  a quello ch'è  il movimento ( ed  è stato prima che si dividesse in mille  rivoli  )  dei ragazzi di Locri   sorto dopo l'uccisione  di Fortugno noto alla stampa e  ai media  come   ammmazzatecitutti.org Ora  capisco che  alla presentazione   ci fosse  un giudice  ambiguo  come sembra  dimostrare  questa intercettazione --  che trovate  qui il testo   e  che  non è mai stata  smentita o  sminuita  dallo stesso  Igroia ,  da quel che mi risulta  ,   da cui emerge che   che la persona a cui ha fatto ristrutturare la sua casa  era uno dei prestanome di Provenzano. E forse non sapeva neanche che il suo braccio destro era una delle talpe della mafia in procura. Magari non era davvero al corrente – ma con il lavoro che fa, insomma…   .
Ma  il non andare  e non far  andare i ragazzi  è un esempio di quando a scuola  è solo nozionismo e   non reagisce  al mondo  che cambia  .
E non fa nulla  per reagire  all'indottrinamento e  alla  creazione    che la cattiva  tv   fa  sulle menti dei giovani . Se La  Gelmini è  un serio  (  cosa  di cui dubito  fortemente visto le sue precedenti uscite  ) ministro dell'istruzione  e non messa li perchè  .... o perchè  è nipote di don Gelmini  a  cui  si sta pagando la cambiale  per  le sue  scuole  dovrebbe  mandare  gli ispettori e fare il cazziatone  ad  tali insegnanti   se  cosi  si possono chiamare  . A   volte  è  meglio  una cosa retorica  ed  ampollosa  che  il vuoto e è l'illegalità  . La  vera antimafia ( non quella  chiacchere  e distintivo  o peggio dei quaquaraqua  )   dovrebbbe venire dalle  scuole  e cosi facendo  la si reprime sul nascere . Ecco uno dei motivi  per  cui tardando a laurearmi   all'università . Ma  le parole  di Mila Spicola  in questo articolo  da me  precedentemente  citato che  riporta  il libro  bianco  del 195  scritto sotto  il governo  Prodi   : <<  La missione fondamentale dell'istruzione è di aiutare ogni individuo a sviluppare tutto il suo potenziale e a diventare un essere umano completo,e non uno strumento per l'economia;l'acquisizione delle conoscenze e delle competenze dev'essere accompagnata da un'educazione del carattere,da un'apertura culturale e da un interessamento alla responsabilità sociale. >> Mi danno a forza  d'andare  avanti


IL CASO

Sala vuota per Borsellino nel paese del boss  

Incontro a Castelvetrano, patria di Messina Denaro. I presidi si rifiutano di mandare gli studenti. Contestato il pentito Calcara: doveva uccidere il magistrato invece lo salvò

di ATTILIO BOLZONI

 

comunale, disertato soprattutto dagli studenti "comandati" dai dirigenti scolastici a restare in classe "perché i ragazzi non hanno niente da imparare da certi personaggi". Così, nelle terre di Matteo Messina Denaro, è andata in scena una Sicilia antica che sembrava per sempre sepolta.
Niente lezione di "legalità" per gli allievi degli istituti superiori di Castelvetrano, mezzo secolo fa diventata famosa per la messinscena dell'uccisione del bandito Giuliano e oggi città che probabilmente dà ancora ricovero all'ultimo grande latitante di Cosa Nostra. Sotto il palco sette vecchietti, due ragazzi dell'Associazione antiracket che avevano organizzato l'incontro, il sindaco Gianni Pompeo e poi nessun altro ad ascoltare il procuratore Ingroia che era l'ospite, il giornalista Giacomo Di Girolamo che presentava L'Invisibile - il suo ultimo libro proprio sulla vita di Matteo Messina Denaro - e il collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara. È stato proprio il ritorno nella provincia trapanese del pentito a scatenare l'ira dei suoi concittadini.

Lui, Calcara, era quello che una ventina di anni fa avrebbe dovuto uccidere Paolo Borsellino con un fucile di precisione però poi decise di saltare il fosso e raccontare - alla vittima designata, Borsellino - i segreti delle "famiglie" di Trapani. Per la prima volta in Sicilia dopo due decenni, Calcara è stato accolto malamente. Castelvetrano ha salutato con rabbia la sua rimpatriata. "Dottore in criminologia e malaffare", gli hanno gridato.
A fine mattinata il procuratore Ingroia se n'è andato infuriato: "I presidi hanno ritenuto di non mandare gli studenti all'incontro e credo che sia una decisione incredibile. Ritengo grave e molto significativo che in un'occasione del genere, in ricordo del giudice Paolo Borsellino, nella città di Matteo Messina Denaro si avverta di più la presenza dello stesso latitante che di Paolo Borsellino. Tutto questo è assurdo".
Durante l'incontro c'è stato volantinaggio. Prima un foglio distribuito da Tonino Vaccarino, ex sindaco della città (chiamato in causa da Calcara) che è stato prosciolto dall'accusa di mafiosità e condannato per traffico di stupefacenti. Diceva il suo volantino: "Non si combatte la mafia con un falso pentito". E ha spiegato Vaccarino, che qualche tempo fa era stato pure ingaggiato dai servizi segreti per intraprendere una corrispondenza proprio con Matteo Messina Denaro: "È un'offesa per tutti far passare come docente della legalità un assassino come quello, oggi sono commosso per il rifiuto dei giovani a incontrarlo".
Poi, fuori dal teatro, è arrivato anche il volantino firmato da Francesco Fiordaliso, dirigente scolastico del liceo classico di Castelvetrano: "Penso che Vincenzo Calcara sia un personaggio che ha niente da insegnare ai nostri giovani e per questo ho rifiutato di consentire, dopo essermi consultato con i miei collaboratori, che i miei studenti - del classico, dello scientifico e del pedagogico - partecipassero all'incontro con lui". Al termine della bagarre il sindaco Pompeo ha tentato di rimediare alla brutta figura fatta dalla sua città. E ha rinvitato il procuratore Ingroia a Castelvetrano per il prossimo febbraio, un altro incontro su mafia e mafiosi. L'ultimo commento di Ingroia: "Oggi, l'unico veramente contento sarà Matteo Messina Denaro".

Il secondo caso  in terra leghista  
  All'indice nella Regione Veneto
"Nelle scuole proibiti Saviano e i pro-Battisti"
Per i dirigenti scolastici è difficile prevedere gli effetti di questo invito. "È una provocazione" 

Posso capire  che  : 1) Saviano possa  non piacere  nonostante  dica  cose  giustissime  sulle mafie  e i suoi referentiper la  sua presenza  continua  sui media  e quando parla  assuma  un aria  da  tele predicatore ( de  gustibus  ) ., 2)  Cosi pure  gli altri scrittori ( Valerio Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Girolamo De Michele, Vauro, Lello Voce, Pino Cacucci, Christian Raimo, Sandrone Dazieri, Loredana Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Laura Grimaldi, Antonio Moresco, Carla Benedetti, Stefano Tassinari e molti altri.
che  come dice  questo volantino  (  a   sinistra  )   si  vuole boicottare e che sono presenti nella loro lista  di proscrizione   solo per la loro opinione politica    
Ma  perchè   censurarli  . vendetta per  quello che disse da  Fazio  sulla lega   nel caso di Saviano  ?  imbecillità   censoria  o paura  doi combatterli  con le  armi  dela dialettica  sul caso Battisti ?    .  Mentre  su Battisti  pur essendo fra quelli che ,  i mie precedenti post  lo testimoniano , che   lo vuole  in Italia  per scontare la pena  o  che  paghi  per  i crimini commessi   ( anche  se  
credo , ovviamente senza  per  questo giustificarlo o assolverlo dalle su e responsabilità , che abbia  il diritto  di poter continuare  a svolgere  il  suo lavoro di scrittore o qualche altro lavoro e poter  continuare  a vivere e  non sia  solo  giudicato per  il suo  passato )
Non mi piace  questa  campagna  da inquisizione  di stampo medioevale  e dittatoriale  (  vedee  foto soto del periodo hitleriano ) che  si credeva ormai un lontano ricordo del millenio scorso  fosse  venuta meno  o  fossero solo  casi isolati 



do ragione  al  bellissimo  articolo di cui ne  riporto solo un estratto   chi vuole  può trovare   qui il testo integrale 

  

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Avvertenza preliminare: il caso Battisti qui è solo un pretesto. Non ci fosse stato quello, ne avrebbero cercato un altro. Ragion per cui, in questo post non si parlerà dello specifico di quella vicenda. Chi conosce soltanto la campana battuta a martello dai media e dai politici e volesse sentirne altre, può informarsi su Carmilla [1]. Chi vuole discuterne, è pregato di farlo altrove (la rete è piena di blog e forum). Come la pensiamo noi è sufficientemente noto, a suo tempo ne abbiamo scritto, soppesando ogni parola, sforzandoci di mantenere un equilibrio[2]. Ma oggi la questione è un’altra, come ha capito benissimo il collega Carlo Lucarelli, che ci manda questo messaggio:

«Sul “caso battisti” – sia l’uomo che la vicenda – abbiamo posizioni differenti, ma quello che stanno cercando di fare con questa lista di proscrizione è veramente una porcata ed è pura censura del dissenso. Io non sono uno dei firmatari dell’appello pro Battisti ma sono disponibile ad appoggiare comunque qualunque iniziativa condivisibile nel contrastare questa squallida operazione da dittatura stupida.»

Le parole più adatte alla circostanza le ha trovate Serge Quadruppani.  sono state tradotte   dal francese
  eccole:
«Di fronte all’imbecillità fascistoide, si resta come ammutoliti: l’idiota enormità di certe dichiarazioni potrebbe lasciarci senza voce. E’ una cosa talmente stupida che si ha soltanto voglia di alzare le spalle e pensare ad altro. Ma questa enormità e quest’idiozia hanno effetti molto concreti. Se si lascia diffondere la sola idea (per non parlare della prassi reale) che si possano ufficialmente compilare liste nere contro chi non cede alla dittatura della tristezza, chi non si adegua alla visione dominante di questo o quell’aspetto del passato, allora si capitola a una concezione della società più vicina a quella della Tunisia di Ben Ali che a quella sognata in Europa dagli illuministi e dalla Resistenza.
Per fortuna la storia recente dimostra che, a conti fatti, i piccoli e grandi Ben Ali non sempre sono vittoriosi.»
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MILANO - C'è aria di censura, nel Veneto leghista. Gli scrittori pro-Battisti, prima genericamente ostracizzati da un assessore della provincia di Venezia, ora vengono messi al bando nelle scuole. Mentre nelle biblioteche comunali, nel silenzio generale, stanno sparendo le opere degli autori politicamente scomodi.
"Non chiediamo nessun rogo di libri, intendiamoci. Semplicemente inviteremo tutte le scuole del Veneto a non adottare, far leggere o conservare nelle biblioteche i testi diseducativi degli autori che hanno firmato l'appello a favore di Cesare Battisti", dice l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan, 39 anni di Bassano del Grappa, pidiellina fervente cattolica, con alle spalle una militanza nel Fronte della Gioventù e un passaggio in An. "Un boicottaggio civile è il minimo che si possa chiedere davanti ad intellettuali che vorrebbero l'impunità di un condannato per crimini aberranti", sbotta annunciando una lettera a tutti i presidi.
La sua crociata arriva dopo la "sparata" dell'assessore alla cultura della Provincia di Venezia, Raffaele Speranzon, che aveva detto: "Via quegli autori dalle biblioteche pubbliche". Ora a chiederne ufficialmente la censura nelle scuole è l'assessore regionale. Al suo fianco il presidente della Regione Luca Zaia, che definisce la vicenda Battisti "abominevole". E tuona: "I delinquenti vanno messi in galera, non lasciati liberi".
Intanto casi di censura leghista, strisciante o esplicita, vengono denunciati da alcuni bibliotecari veneti. A venire sconsigliati sono (soprattutto) i libri di Roberto Saviano. Nei giorni successivi alla messa in onda di Vieni via con me e alla polemica con Maroni il dirigente di una biblioteca in provincia di Treviso ha segnalato che il sindaco leghista non gradiva si tenessero i libri dell'autore di Gomorra: presenti in catalogo, ma spariti dagli scaffali.
Quali saranno gli effetti reali della richiesta della Regione sulle scuole è difficile prevederlo. Carmela Palumbo, direttore scolastico regionale uscente, immagina si tratti di un semplice "invito culturale senza effetti normativi o giuridici". Mentre Giorgio Corà, preside del liceo classico Pigafetta di Vicenza, è convinto si tratti "più di una provocazione politica che di una reale volontà di mettere all'indice dei volumi. In ogni caso se avessi nella biblioteca della mia scuola libri di quegli autori certo non li toglierei alla libera consultazione. I libri si conservano per il loro valore intrinseco. Indipendentemente dalle idee politiche degli autori o degli assessori". Soddisfatto di aver sollevato "un gran vespaio", come lo definisce lui, è l'assessore provinciale Speranzon: "Era proprio quello che volevo". Anche se poi la presidente della Provincia, la leghista Francesca Zaccariotto, è stata costretta a fargli fare marcia indietro.
In prima linea contro gli intellettuali pro-Battisti è scesa allora la combattiva Donazzan, nota alle cronache regionali per avere appena deciso di donare a tutti gli scolari delle elementari una copia della Bibbia: "Un autore, un intellettuale, esiste per quello che scrive. Questo è il suo ruolo nella società. Quella a favore di Battisti non è stata una petizione popolare. Ci troviamo davanti a un messaggio aberrante lanciato da intellettuali. A favore di un personaggio che si è macchiato dei peggiori crimini di sangue. L'unica cosa che possiamo fare è boicottare i loro libri. Smettere di leggerli. Non accoglierli nelle biblioteche pubbliche e nelle scuole". Ultima tappa di una campagna politica lanciata la settimana scorsa da due esponenti del Pdl veneto, Roberto Bovo e Paride Costa, come iniziativa di solidarietà con i familiari delle vittime. Che ieri a Strasburgo hanno chiesto che l'Ue e la Francia sostengano l'estradizione di Battisti dal Brasile. Oggi il Parlamento europeo approverà una risoluzione in tal senso.

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