5.1.11

replica ai sostenitori di Cesare battisiti


Il post  d'oggi è dedicato a  quelle email  , molte  dure    che  ho ricevuto in questi  giorni  . da  quando   mi sono schierato  contro Lula  per i fatto   della mancanza  estradizione di Cesare  Battisti  ed ho  scritto una lettera  \ post   a  Alberto Torreggiani  di solidarietà , alcuni fra i miei 40 lettori  ed   contatti di   fb. Alcune  d'esse  sono pesanti nella loro  criticità    e ( non immaginavo una simile chiusura mentale e disprezzo verso chi non è come loro ) le  rimanenti   critiche  anch'esse  certo  , ma  rispettose  . Con alcune  , specie  del secndo toipo    ci  un po ci  siamo chiariti  che non ce  lo  ho con la persona in se  ma  con i suoi crimini e  disonestà a  non volerli  ammettere  ma  solo sminuire  . 
Entrambi mi rivolgono la critica  :    d'essere una persona senza  pietà  verso  uno che ha sbagliato  e che  ora cerca di rifarsi una vita  e che  il sistema giudiziario italiano  in quel periodo era più   ingiusto  d'esso , e che  non voglio chiudere  con quel periodo, che compagno  sei , ecc  .
Lo so  che non è bello e  condivisibile rispondere  a  domande  con un altra  domanda  ma  se Battisti è realmente innocente  , perchè  è  scappato   durante il processo  (  nemmeno i  brigatisti   latitanti lo hanno  fatto . Essi   hanno  aspettato  , pur  dichiarandosi  prigionieri politici , l'esito del processo  . Gli imputati del caso dell'omicidio  Calabresi    ne sono un esempio  . Sono  un compagno   che non uccide  o reprime  un altro compagno    come  si fece   e  si  è fatto nel corso della storia    In Irlanda  

  del promo artigianale      





 IL VENTO CHE ACCAREZZA L'ERBA di Ken Loach (2005)  e  sotto un video  del film TERRA  E LIBERTA'  sempre    dello   stesso regista   ( 1995  )




Io   voglio chiudere    quel periodo    nella  legalità  e non nella  vendette  .  Proprio come  Maria  cristina  Tarantelli sorella  di   Ezio Tarantelli, giovane e promettente docente di economia e consulente della Cisl, fu ucciso dopo una lezione all’università di Roma, dalle Brigate Rosse, il 27 marzo 1985 all’età di 44 anni, la  quale  Dopo venticinque anni rompe il silenzio, scrivendo una lettera al direttore del quotidiano «L’unità»e  di repubblica   indignata della mancata estradizione di Cesare Battisti. Eccone alcuni stralci  presi da  http://www.direttanews.it/2011/01/05/  in quanto    tale articolo sia sull'unità sia  su repubblica   d'oggi  è a pagamento e io sin questo periodo sono  

 «Ho scelto, in questi 25 anni che mi separano dall’assassinio di mio fratello Ezio  (  foto a destra tratta  dall'unità  ) da parte delle Br, la difficile strada del silenzio, evitando di manifestare pubblicamente il mio pensiero. Adesso però -scrive Tarantelli- trovo che sia necessario prendere posizione con forza al fianco dei familiari delle vittime del terrorismo chiedendo a gran voce l’estradizione di Battisti». «Non si tratta -sottolinea- di ‘vendetta’ da parte dei familiari nei confronti di un terrorista. Tutt’altro. Qui si tratta semplicemente di legalità e di verità storica, in molti casi tragicamente trasformatasi in verità mancata.» 
Nel caso Battisti, continua la Tarantelli, «ci troviamo davanti a un gelido e vendicativo assassino che non si è mai pentito», aggiungendo: «E dunque, in poche parole, per quale surreale motivo dovremmo rinuciare in silenzio, in nome di chissà quali diritti, all’estradizione di un assassino come Cesare Battisti?». «Voltiamo pagina quindi -conclude- ricercando la normalità» del nostro Paese, ricostruendo il nostro futuro. E quando la legalità e il buon senso, smarriti da anni, torneranno in Italia, allora potremo anche scrivere nuovi capitoli e, forse, scrivere intere pagine di storia mancanti dai nostri libri cercando infine, perchè no, di far pace, se davvero pentiti, con i compagni che hanno sbagliato >>
Ma  soprattutto  concordo  e la penso come barbara  spinelli  sui repubblica ( qui l'intero articolo ) d'oggi 5\1\2011 quando dice : << [...] Ma le pagine si voltano ricordando e facendo giustizia (la clemenza viene dopo i verdetti), altrimenti restano lì, infezione letale. Oppure le si gira e basta, come fanno gli scemi o gli arruolati dell'Ignoranza, due categorie così affini. Persino Gesù faticava, con gli stupidi. C'è un suo detto islamico, citato da Sabino Chialà, che confessa: "Gli storpi li ho guariti, i ciechi pure. Con gli stupidi non sono riuscito" (I detti islamici di Gesù, Mondadori). [....] >> .

Questo è il mio pensiero che lo condividiate  o meno  


Nessun commento:

L’AQUILA E LA BAMBINA CIECA

da  Claudia Pasquariello 18 dicembre alle ore 15:10 · Il vento sussurrava tra i pini della montagna, portando con sé gli echi di un mondo ...