13.1.11

intervista al'autore eugenio campus il pettine senza denti


ecco la trama del libro citato nel titolo ( foto a destra ) presa insieme alla foto del libro da Ibs

Antefatto. Sardegna, seconda metà del '400. Violante Carroz trova, sotterrati nelle campagne di Carbonara, una Madonna di marmo e un telaio d'oro. Carbonara, 1847. Stefanina con la passione per i rimedi curativi a base di erbe officinali, si oppone all'assenza di alternative alle consuetudini di una piccola comunità contadina. Cagliari, 1999. Eleonora, indaga sull'uso di proiettili
all'uranio impoverito nel poligono militare di Quirra, impigliandosi in una rete creata inconsapevolmente da lei stessa. Villasimius, 2032. In una Sardegna travolta dagli sconvolgime soprattutto il 2  se  volete capire  il contesto )  al contesto  del libro   di cui ho già parlato   sull'altro blog    ( vedere collegamenti   ipertestuali  )  nti climatici, Emiliano cerca di scoprire perché suo padre sia morto di leucemia sotto lo sguardo indifferente dei militari. Stefanina, Eleonora e Emiliano, una casa diroccata nelle campagne di Quirra e un pettine senza denti: passato e futuro si rincorrono, si sovrappongono e si risolvono in un crescendo di inquietanti rivelazioni, fatte di intrighi, equivoci e soprusi che si sviluppano e si confondono lasciando al lettore il compito di districarli. Eugenio Campus incrocia i destini dei protagonisti attraverso la descrizione di duecento anni di storia, dall'abolizione del feudalesimo al crollo delle Torri Gemelle, anticipando scenari sorprendenti in cui la Sardegna offre piccoli dettagli dell'avvenire che ci attende. >>


E ora un intervista fatta da me fra email e facebook all'autore  (  foto sopra  al centro)  Come già ampiamente anticipato e a cui rimando per i link su tale libro e alla foto ( sotto a sinistra ) della copertina del libro . Non c'è nient'altro d'aggiungere a  quando già  riportato da  Ibs  e  dagli acceni fatti  qui sulll'altro blog  e    al precedente post   ( se non dare la parola all'autore
Ecco qui un'intervista fatta via email all'autore ( foto al centro ) del libro il pettine senza denti
Da: giuseppe scano [useppescano@virgilio.it]
Inviato: lunedì 10 gennaio 2011 17.02
A: Eugenio Campus [ eugenio.campus@tiscali.it ]
Oggetto: ecco le domande

D
come mai se non sei sardo hai come dice la biografa del tuo sito http://www.eugeniocampus.it : << A ventinove anni Eugenio Campus risponde al richiamo della sua terra, la Sardegna, e dopo dieci anni trascorsi in mare a bordo di navi mercantili sulle rotte asiatiche, si trasferisce a Villasimius, dove attualmente risiede e dove svolge la sua attività principale di scrittore.>> ? cosa ha fatto scattare in te la riscoperta dell'identità paterna ?
R
Il nome Eugenio Campus è uno pseudonimo; mi chiamo Sergio Casu e ho trascorso una vita molto più tranquilla di quella che trovi sul sito, dove è riportata la biografia di fantasia di Eugenio Campus. Il paese dove sarei nato, Mardulizzi, non esiste: è uno dei luoghi del mio primo romanzo. Se si clicca sul nome Eugenio Campus si accede alla mia vera biografia, e si scopre che sono sardo nato in Sardegna, sebbene ci viva da soli 15 anni.Forse proprio l'aver vissuto lontano ha sviluppato il forte richiamo per la mia terra, come succede a tutti gli emigrati.
D
come è nata è perchè la scelta di una triplice ambientazione temporale del tuo il pettine senza denti ?

R
Prediligo tracciati narrativi tortuosi. Il primo romanzo è una storia dentro un'altra, questo tre storie legate da un filo invisibile che si scopre leggendo, il prossimo romanzo, in lavorazione, sarà basato su un'alternanza di prospettive.
Ma la triplice ambientazione temporale in questo caso è necessaria per legare le tre storie e giustificare i riscontri, oggetto dell'argomento denunciato, ossia i danni dei poligoni militari in Sardegna.
D
come mai tale titolo , all'apparenza slegato dall'argomento trattato ?

R
Il titolo è l'oggetto che materialmente lega le tre storie, anzi quattro se contiamo l'antefatto. Naturalmente è solo un pretesto, le storie sono legate da ben altro.
D
per i non sardi potresti spiegare questa frase che riporti nell'introduzione dell'opera in questione << Non ch’hat male intro bidda chi non nde so pobidda ?
>>
R
Letteralmente suona strano, qualcosa tipo "non c'è un male in paese che non abbia la sua compagna", o qualcosa del genere; significa che ogni volta che accade qualcosa di brutto in un paese si dà subito la colpa a qualcuno, e spesso ci passa un innocente. La storia centrale del romanzo si basa proprio sull'equivoco, in cui un innocente viene ritenuto il responsabile di qualcosa non commessa.
D
ottima l'iniziativa http://www.youtube.com/watch?v=m3fAoNjjZmM com'è nata ? e perchè come può sembrare leggendo le prime 40 righe , odi i militari , hai ( o avete ) scelto come musica anziché il silenzio una marcetta militare ?


R
  
A fine novembre 2009, insieme a un'agenzia di comunicazione e a una di marketing virale abbiamo organizzato una conferenza stampa a Milano, presso la Feltrinelli. Il video fa parte delle azioni della cosiddetta "guerrilla",insieme agli altri video realizzati, promo del libro e riprese con Franca Rame e Dario Fo.
Non odio i militari, io stesso sono stato ufficiale dell'esercito durante il servizio militare; ma i tempi cambiano, il segreto militare che permette di aggirare le leggi deve sparire, insieme alla Nato che comanda in casa nostra in virtù degli accordi di Cassino del dopoguerra. Credo che ormai sia anacronistico risolvere le crisi internazionali con la forza. E la Sardegna 
non può essere la pattumiera dove buttare le scorie prodotte dalle armi sperimentali di tutto il mondo: insomma, anche i sardi hanno sangue che ha bisogno di aria pulita. Forse è arrivato il momento di andare oltre il concetto di colonia e riaffermare la fusione perfetta, ricordiamoci che la Sardegna no n è avvelenata solo dai militari.
La musica non l'ho scelta io, ma mi pare appropriata al video, che chiede ritmo e dinamismo: il silenzio vorrei farlo suonare sulle esercitazioni dei poligoni sardi!


Quando  appena   finisco con questo cavolo di studi lo cerco nella mia   biblioteca cittadina  , se non ci dovesse essere li segnalo tutti e tre  fra  i desiderata  , oppure spenderò qualche €  e mi comprerò la  trilogia 

Nessun commento:

L’AQUILA E LA BAMBINA CIECA

da  Claudia Pasquariello 18 dicembre alle ore 15:10 · Il vento sussurrava tra i pini della montagna, portando con sé gli echi di un mondo ...