Tra i libri che escono in questi giorni dedicati ( vedere collegamenti ) all'olocausto\ shoah o al genocidio ( anche se come ho già detto nella prima parte a causa della manomissione delle parole che fanno i media , ma anche ciascuno di noi coscientemente e inconsciamente , è un termine diventato ambiguo ) del popolo ebraico e dell'odio che essi hanno subito ed incontrato nel corso della storia segnalo due Libri : Umberto Eco “Il cimitero di Praga” e Il socialismo degli imbecilli” di Battini.
Il secondo libro, che è quello su cui mi soffermerò di più per rispondere alle critiche dei miei amici \ conoscenti di destra che m'accusano di vedere solo il oro antisemitismo e non il quello della mia parte -- i più ottusi --- o di sinistra -- i più moderati -- , mette in evidenza come ad inventare o meglio amplificare il nemico ebraico , La paura e l'internazionale antisemita furono non solo solo i fascismi, ma anche cattolici conservatori e partiti di sinistra . Infattti : << La tradizione antigiudaica ha radici antiche, affondano al periodo relativo alla nascita della chiesa cattolica romana come chiesa egemone, cioè già dal IV secolo dopo Cristo, per sfociare in quella immane tragedia che è stata l’Olocausto.
In questo erudito e documentatissimo libro, Il socialismo degli imbecilli, edito da Bollati Boringhieri, Michele Battini ripercorre e, anzi, ricostruisce tutta la tradizione antigiudaica fino all’antisemitismo moderno, soffermandosi in particolare sul periodo successivo all’Illuminismo. La tesi dello storico, peraltro inoppugnabile, è che debba essere retrodatata la genesi dell’antisemitismo politico e sociale moderno: le sue prime espressioni si avvertono già all’inizio del XIX secolo e devono essere lette nel contesto della rivolta contro l’Illuminismo politico e i diritti di cittadinanza, come propone anche la Arendt. >> ( da http://www.booksblog.it/ )
Ora «Occorre un nemico per dare al popolo la speranza». Così si legge nell'ultimo fortunato romanzo di Umberto Eco “Il cimitero di Praga”, dove lo spregevole protagonista, Simonino Simonini, si muove da falsario nel XIX secolo vivendo alcune delle pagine più famose della storia di quel periodo, rendendosi protagonista della falsificazione di documenti antisemiti che avrebbero aperto la strada, pochi decenni dopo, alla tragedia dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti.
la lettura del libro di Battini “Il socialismo degli imbecilli Propaganda, falsificazione, persecuzione degli ebrei” (Bollati Boringhieri, pp. 328, € 18)." giunge quanto mai opportuna, per comprendere meglio il clima culturale che ha ispirato Eco .
L'autore docente di storia contemporanea all'Università di Pisa, porta con tale opera a riflettere sulla propria coscienza di europei ricostruendo le varie forme attraverso le quali una parte non certo ridotta della cultura continentale si nutrì del brodo antisemita facendolo diventare, grazie all'uso della stampa e della pubblicistica, un sentire comune. Circostanza che, come si spiega nel volume, accomunò mondi distanti come quello cattolico conservatore e parti non irrilevanti dell'universo socialista transalpino.
Negli ultimi decenni del XIX secolo si passò infatti dall'accusa classica di usura a quella che vedeva negli ebrei gli organizzatori di un sistema capitalistico ingiusto. In questo senso i mutamenti economico-industriali dell'Ottocento avrebbero favorito la ricerca della protezione contro il diverso, la figura su cui convogliare frustrazioni e risentimenti per una modernizzazione che si portava dietro disuguaglianze sociali e ingiustizie. Chi se non l'ebreo, giudicato elemento di disintegrazione del modello economico, avido speculatore ingrassatosi con la truffa e l'inganno subdolo a danno dei veri produttori e dei lavoratori?
Da allora credere in un complotto giudeo-massonico sarebbe diventato un concetto sempre più diffuso favorendo pratiche politiche populiste e razziste su cui sarebbe confluiti importanti figure di intellettuali e pensatori. Del resto la definizione per indicare l'antisemitismo di sinistra “socialismo degli imbecilli venne coniata proprio durante il congresso socialdemocratico di Colonia del 1893 da August Bebel. In Francia queste posizioni trovarono poi la loro più bieca rappresentazione in episodi come l'affare Dreyfus o nell'embrione della produzione dei “Protocolli dei Savi anziani di Sion”, apparsi nella loro versione definitiva in Russia tra il 1903 e il 1905, il falso più clamoroso sul complotto ebraico per la conquista del mondo. Arrivando sino al socialismo antiebraico di uomini come Paolo Orano, a cui nel libro viene prestato uno spazio particolarmente significativo visto che Battini lo vede come il gran sacerdote della diffusione delle idee antisemite in età giolittiana e che avrebbe avuto presto rappresentazioni ben più potenti con fascisti come Telesio Interlandi e Giovanni Preziosi, per non parlare delle influenze sulla parabola culturale di Mussolini dal socialismo al fascismo per arrivare alle leggi razziali del 1938.
Il libro di Battini ci dimostra come l'antisemitismo, e con esso la paura del nemico, sono potuti nascere anche in con contesto di progresso e modernizzazione tecnologica come quello dell'Europa tra Otto e Novecento. Proprio mentre ci accingiamo a ricordare la Giornata della memoria deve essere un monito e un invito a non dimenticare che le grandi tragedie possono svilupparsi anche in società dove sembrano non poter attecchire sentimenti razzisti e forme violente di discriminazione. Ma pèero bisogna stare attenti a non mettere sullo stesso piano e decontestualizzare i due diversi tipi di persecuzione e d'odio verso i popolo ebraico .
Dalle letture che ho fatto e dai dibattiti che ho avuto sui vati news groups di storia , alcuni dicono che : << in generale, c'è poca differenza, in quanto entrambe erano persecuzioni su base raziale.>>
E che quella di destra s'attuò in due diverse modi: il fascista si basò sulle leggi raziali voluti dal fascismo (in Italia) dove gli ebrei erano esclusi dagli uffici pubblici (stato, scuola, università ecc) e venivano privati di diversi diritti.Poi dopo il 25 luglio e ancor di più con l'8 settembre del del 1943 con la creazione della Repubblica Sociale Italiana ( governo fantoccio secondo la maggior parte degli storici )s'inizio a collaborare con quello nazista .
Il quale invece basava l'antisemitismo sul fatto che la razza ebraica fosse responsabile dei mali della germania (miseria, recessione, povertà) in quanto accusava gli ebrei (falsamente) d'arricchirsi ai danni della onesta popolazione ariana tedesca. eliminando questa razza e incamerando i loro beni, l'iedologia nazista proponeva la soluzione.
Ora da una risposta avuta su http://it.answers.yahoo.com quella Staliniana : << è diversa intanto perché non aveva una vera e propria (seppur illogica) giustificazione ideologica. era una persecuzione più "estemporanea" e meno "organizzata". non c'era una vera e propria sistematicità nell'eliminazione degli ebrei, ne una vera giustificazione razziale. dai tempi del regno di russia, diversi progrom nascevano dalla base della popolazione verso i capri espiatori ebraici, in quanto i contadini non avevano la forza di insorgere verso il padrone. con lo stalinismo le purghe staliniane, come progrom moderni, non erano sistematiche ma più casuali.>
Comunque , sempre attraverso le mie fonti , posso affermare che ( magari se nel caso sbaglio fatemelo notare ) che la differenza fra le due ideologie che hanno caratterizzato la cultura del 900 consiste nel fatto che :
L'ANTISEMITISMO DI DESTRA: fascisti e nazisti avevano una teoria basata sulla razza, la loro era la migliore, le altre invece dovevano essere sottomesse. Ovviamente non tutte le razze erano inferiori allo stesso modo, i francesi ad esempio appartenevano allo stesso ceppo e quindi andavano bene, ma popolazioni come gli slavi erano state fatte da Dio per essere schiave. Quelli di destra vedevano negli ebrei un popolo deicida, che aveva molti soldi e non era completamente integrato (almeno non ovunque). Era un popolo diverso, con delle usanze strane. Il tema del diverso è molto importante, perchè proprio quello fa paura ai nazi/fasci e inoltre il diverso può essere benissimo utilizzato per convogliare l'odio delle persone che soffrono. Da tempo (dall'inizio del 1900) giravano testi messi in giro anche dagli zar che spiegavano come i capi delle comunità ebraiche stessero facendo un complotto per controllare l'economia mondiale (ovviamente erano dei testi falsi). Mussolini, e poi con più efficacia Hitler, utilizzarono questi testi per convogliare l'odio della gente contro questa "razza", era il periodo della crisi più nera, ovunque si stava male e avere un capro espiatorio sul quale riversare l'odio della gente era molto comodo e garantiva un largo consenso. Ripeto inoltre che gli ebrei erano considerati culturalmente e geneticamente inferiori, erano una razza parassita e subdola che viveva sulle spalle degli altri che doveva essere eliminata del tutto. Inoltre gli ebrei venivano identificati con i comunisti, difatti Marx e Trotckj (comandante in capo della armata rossa) erano ebrei.
IDEOLOGIA DI SINISTRA: raramente le ideologie di sinistra condannavano gli ebrei, vi erano solo delle lievi frange socialiste a farlo, ma sicuramente non portarono ad uccisioni o massacri. L'idea che mi sono fatto , soprattutto dopo aver visto l'anno scorso , una della trasmissione de la7 Impero di Valerio Massimo Manfredi dedicata all'impero Staliniano è che : bisogna distinguere tra le ideologie e le persone che se ne mettono a capo. Stalin dette senza dubbio la caccia agli ebrei e moltissimi ne morirono all'interno dei gulag, ma non a causa di un'ideologia di sinistra, la cosa è dovuta a questioni personali riguardanti la persona di Stalin .
infatti poi Stalin era ossessionato dal fatto che ci fossero dei complotti per ucciderlo o spodestarlo, visto che prima della sua venuta, la Russia aveva accolto moltissimi ebrei e questi erano riusciti a posizionarsi in zone importanti del partito comunista Stalin decise di farne fuori parecchi insieme a tutit gli altri suoi oppositori con le cosiddette purghe . Inoltre durante la guerra fredda Stalin continuò una politica antiebraica poichè questi erano alla guida di molte banche o organi importanti delle economie occidentali. << Stalin però >>-- sempre secondo una risposta avuta dallo stesso sito ma diversa -- << non si mosse con l'intenzione di sterminare l'intera razza ebraica, lui guardò ai propri interessi e eliminò le persone scomode, poi ovviamente ne andarono di mezzo anche altri ebrei, ma di fatto esistevano varie comunità ebraiche in Russia e non venivano discriminate ( almeno non troppo).>>
Dunque , e qui concludo, che le orribili e aberranti persecuzioni d'entrambe le ideologie ed entrambe orribili , qualunque sia il motivo e l'origine : eliminare dalla faccia della terra l'intera razza ebraica perché inferiore o perché gli ebrei sono deicidi ( destra ) o perché nemici del proletariato o borghesi ( sinistra , staliniane soprattutto ) o con l'intenzione \ i proposito di avere un vantaggio in campo politico e di controllo sulla società (infatti le persecuzioni staliniane non si estesero a tutti gli ebrei ) , non debbano essere dimenticate e studiate a 360 gradi mettendo da parte i pregiudizi ideologici culturali
Il secondo libro, che è quello su cui mi soffermerò di più per rispondere alle critiche dei miei amici \ conoscenti di destra che m'accusano di vedere solo il oro antisemitismo e non il quello della mia parte -- i più ottusi --- o di sinistra -- i più moderati -- , mette in evidenza come ad inventare o meglio amplificare il nemico ebraico , La paura e l'internazionale antisemita furono non solo solo i fascismi, ma anche cattolici conservatori e partiti di sinistra . Infattti : << La tradizione antigiudaica ha radici antiche, affondano al periodo relativo alla nascita della chiesa cattolica romana come chiesa egemone, cioè già dal IV secolo dopo Cristo, per sfociare in quella immane tragedia che è stata l’Olocausto.
In questo erudito e documentatissimo libro, Il socialismo degli imbecilli, edito da Bollati Boringhieri, Michele Battini ripercorre e, anzi, ricostruisce tutta la tradizione antigiudaica fino all’antisemitismo moderno, soffermandosi in particolare sul periodo successivo all’Illuminismo. La tesi dello storico, peraltro inoppugnabile, è che debba essere retrodatata la genesi dell’antisemitismo politico e sociale moderno: le sue prime espressioni si avvertono già all’inizio del XIX secolo e devono essere lette nel contesto della rivolta contro l’Illuminismo politico e i diritti di cittadinanza, come propone anche la Arendt. >> ( da http://www.booksblog.it/ )
Ora «Occorre un nemico per dare al popolo la speranza». Così si legge nell'ultimo fortunato romanzo di Umberto Eco “Il cimitero di Praga”, dove lo spregevole protagonista, Simonino Simonini, si muove da falsario nel XIX secolo vivendo alcune delle pagine più famose della storia di quel periodo, rendendosi protagonista della falsificazione di documenti antisemiti che avrebbero aperto la strada, pochi decenni dopo, alla tragedia dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti.
la lettura del libro di Battini “Il socialismo degli imbecilli Propaganda, falsificazione, persecuzione degli ebrei” (Bollati Boringhieri, pp. 328, € 18)." giunge quanto mai opportuna, per comprendere meglio il clima culturale che ha ispirato Eco .
L'autore docente di storia contemporanea all'Università di Pisa, porta con tale opera a riflettere sulla propria coscienza di europei ricostruendo le varie forme attraverso le quali una parte non certo ridotta della cultura continentale si nutrì del brodo antisemita facendolo diventare, grazie all'uso della stampa e della pubblicistica, un sentire comune. Circostanza che, come si spiega nel volume, accomunò mondi distanti come quello cattolico conservatore e parti non irrilevanti dell'universo socialista transalpino.
Negli ultimi decenni del XIX secolo si passò infatti dall'accusa classica di usura a quella che vedeva negli ebrei gli organizzatori di un sistema capitalistico ingiusto. In questo senso i mutamenti economico-industriali dell'Ottocento avrebbero favorito la ricerca della protezione contro il diverso, la figura su cui convogliare frustrazioni e risentimenti per una modernizzazione che si portava dietro disuguaglianze sociali e ingiustizie. Chi se non l'ebreo, giudicato elemento di disintegrazione del modello economico, avido speculatore ingrassatosi con la truffa e l'inganno subdolo a danno dei veri produttori e dei lavoratori?
Da allora credere in un complotto giudeo-massonico sarebbe diventato un concetto sempre più diffuso favorendo pratiche politiche populiste e razziste su cui sarebbe confluiti importanti figure di intellettuali e pensatori. Del resto la definizione per indicare l'antisemitismo di sinistra “socialismo degli imbecilli venne coniata proprio durante il congresso socialdemocratico di Colonia del 1893 da August Bebel. In Francia queste posizioni trovarono poi la loro più bieca rappresentazione in episodi come l'affare Dreyfus o nell'embrione della produzione dei “Protocolli dei Savi anziani di Sion”, apparsi nella loro versione definitiva in Russia tra il 1903 e il 1905, il falso più clamoroso sul complotto ebraico per la conquista del mondo. Arrivando sino al socialismo antiebraico di uomini come Paolo Orano, a cui nel libro viene prestato uno spazio particolarmente significativo visto che Battini lo vede come il gran sacerdote della diffusione delle idee antisemite in età giolittiana e che avrebbe avuto presto rappresentazioni ben più potenti con fascisti come Telesio Interlandi e Giovanni Preziosi, per non parlare delle influenze sulla parabola culturale di Mussolini dal socialismo al fascismo per arrivare alle leggi razziali del 1938.
Il libro di Battini ci dimostra come l'antisemitismo, e con esso la paura del nemico, sono potuti nascere anche in con contesto di progresso e modernizzazione tecnologica come quello dell'Europa tra Otto e Novecento. Proprio mentre ci accingiamo a ricordare la Giornata della memoria deve essere un monito e un invito a non dimenticare che le grandi tragedie possono svilupparsi anche in società dove sembrano non poter attecchire sentimenti razzisti e forme violente di discriminazione. Ma pèero bisogna stare attenti a non mettere sullo stesso piano e decontestualizzare i due diversi tipi di persecuzione e d'odio verso i popolo ebraico .
Dalle letture che ho fatto e dai dibattiti che ho avuto sui vati news groups di storia , alcuni dicono che : << in generale, c'è poca differenza, in quanto entrambe erano persecuzioni su base raziale.>>
E che quella di destra s'attuò in due diverse modi: il fascista si basò sulle leggi raziali voluti dal fascismo (in Italia) dove gli ebrei erano esclusi dagli uffici pubblici (stato, scuola, università ecc) e venivano privati di diversi diritti.Poi dopo il 25 luglio e ancor di più con l'8 settembre del del 1943 con la creazione della Repubblica Sociale Italiana ( governo fantoccio secondo la maggior parte degli storici )s'inizio a collaborare con quello nazista .
Il quale invece basava l'antisemitismo sul fatto che la razza ebraica fosse responsabile dei mali della germania (miseria, recessione, povertà) in quanto accusava gli ebrei (falsamente) d'arricchirsi ai danni della onesta popolazione ariana tedesca. eliminando questa razza e incamerando i loro beni, l'iedologia nazista proponeva la soluzione.
Ora da una risposta avuta su http://it.answers.yahoo.com quella Staliniana : << è diversa intanto perché non aveva una vera e propria (seppur illogica) giustificazione ideologica. era una persecuzione più "estemporanea" e meno "organizzata". non c'era una vera e propria sistematicità nell'eliminazione degli ebrei, ne una vera giustificazione razziale. dai tempi del regno di russia, diversi progrom nascevano dalla base della popolazione verso i capri espiatori ebraici, in quanto i contadini non avevano la forza di insorgere verso il padrone. con lo stalinismo le purghe staliniane, come progrom moderni, non erano sistematiche ma più casuali.>
Comunque , sempre attraverso le mie fonti , posso affermare che ( magari se nel caso sbaglio fatemelo notare ) che la differenza fra le due ideologie che hanno caratterizzato la cultura del 900 consiste nel fatto che :
L'ANTISEMITISMO DI DESTRA: fascisti e nazisti avevano una teoria basata sulla razza, la loro era la migliore, le altre invece dovevano essere sottomesse. Ovviamente non tutte le razze erano inferiori allo stesso modo, i francesi ad esempio appartenevano allo stesso ceppo e quindi andavano bene, ma popolazioni come gli slavi erano state fatte da Dio per essere schiave. Quelli di destra vedevano negli ebrei un popolo deicida, che aveva molti soldi e non era completamente integrato (almeno non ovunque). Era un popolo diverso, con delle usanze strane. Il tema del diverso è molto importante, perchè proprio quello fa paura ai nazi/fasci e inoltre il diverso può essere benissimo utilizzato per convogliare l'odio delle persone che soffrono. Da tempo (dall'inizio del 1900) giravano testi messi in giro anche dagli zar che spiegavano come i capi delle comunità ebraiche stessero facendo un complotto per controllare l'economia mondiale (ovviamente erano dei testi falsi). Mussolini, e poi con più efficacia Hitler, utilizzarono questi testi per convogliare l'odio della gente contro questa "razza", era il periodo della crisi più nera, ovunque si stava male e avere un capro espiatorio sul quale riversare l'odio della gente era molto comodo e garantiva un largo consenso. Ripeto inoltre che gli ebrei erano considerati culturalmente e geneticamente inferiori, erano una razza parassita e subdola che viveva sulle spalle degli altri che doveva essere eliminata del tutto. Inoltre gli ebrei venivano identificati con i comunisti, difatti Marx e Trotckj (comandante in capo della armata rossa) erano ebrei.
IDEOLOGIA DI SINISTRA: raramente le ideologie di sinistra condannavano gli ebrei, vi erano solo delle lievi frange socialiste a farlo, ma sicuramente non portarono ad uccisioni o massacri. L'idea che mi sono fatto , soprattutto dopo aver visto l'anno scorso , una della trasmissione de la7 Impero di Valerio Massimo Manfredi dedicata all'impero Staliniano è che : bisogna distinguere tra le ideologie e le persone che se ne mettono a capo. Stalin dette senza dubbio la caccia agli ebrei e moltissimi ne morirono all'interno dei gulag, ma non a causa di un'ideologia di sinistra, la cosa è dovuta a questioni personali riguardanti la persona di Stalin .
infatti poi Stalin era ossessionato dal fatto che ci fossero dei complotti per ucciderlo o spodestarlo, visto che prima della sua venuta, la Russia aveva accolto moltissimi ebrei e questi erano riusciti a posizionarsi in zone importanti del partito comunista Stalin decise di farne fuori parecchi insieme a tutit gli altri suoi oppositori con le cosiddette purghe . Inoltre durante la guerra fredda Stalin continuò una politica antiebraica poichè questi erano alla guida di molte banche o organi importanti delle economie occidentali. << Stalin però >>-- sempre secondo una risposta avuta dallo stesso sito ma diversa -- << non si mosse con l'intenzione di sterminare l'intera razza ebraica, lui guardò ai propri interessi e eliminò le persone scomode, poi ovviamente ne andarono di mezzo anche altri ebrei, ma di fatto esistevano varie comunità ebraiche in Russia e non venivano discriminate ( almeno non troppo).>>
Dunque , e qui concludo, che le orribili e aberranti persecuzioni d'entrambe le ideologie ed entrambe orribili , qualunque sia il motivo e l'origine : eliminare dalla faccia della terra l'intera razza ebraica perché inferiore o perché gli ebrei sono deicidi ( destra ) o perché nemici del proletariato o borghesi ( sinistra , staliniane soprattutto ) o con l'intenzione \ i proposito di avere un vantaggio in campo politico e di controllo sulla società (infatti le persecuzioni staliniane non si estesero a tutti gli ebrei ) , non debbano essere dimenticate e studiate a 360 gradi mettendo da parte i pregiudizi ideologici culturali
Nessun commento:
Posta un commento