Un pallone al posto del pennello Così lo sytudente d'archittettura Marcello Rosas ritrae Gigi Riva

dall'Edizione di venerdì 15 novembre 2013 - Cronaca di Cagliari (Pagina 23) dell'unione  sarda  

Marcello Rosas, 26 anni, studente in architettura, ha inventato il football paintingDipinge Riva con i dribblingPallone e vernice: così nasce l'opera “Rombodituono”



Marcello Rosas è l'autore della prima opera d'arte al mondo realizzata con un pallone al posto del pennello. L'ha dedicata al suo mito Gigi Riva.
Fin da piccolo ha sempre avuto tre passioni: il calcio, Gigi Riva e la pittura. Poi un giorno, alla fine della scorsa estate, è scattata qualcosa e ha deciso che era venuto il momento di provare a metterle insieme. Così, ha creato “Rombodituono”, la prima opera d'arte al mondo di “football painting”, un quadro realizzato usando i piedi e un pallone anziché le mani e il pennello. Marcello Rosas, 26 anni, oristanese, studente in Architettura a Cagliari, non poteva che dedicare al più grande goleador del calcio italiano e al Cagliari dello scudetto la sua sorprendente opera d'arte.
IL RACCONTO «Una notte ho fatto un sogno in cui dipingevo l'immagine di Riva mentre giocavo con un
pallone “sporco” di vernice. La mattina al risveglio ho cominciato a studiare il modo per realizzarlo», racconta questo artista fuori dal comune, con un breve passato nella nazionale di calcio a 5. Così è nata l'idea. Per tradurre il sogno in realtà ha utilizzato una tela grande 1,8 x 3 metri, un barattolo di vernice, un pallone da calcio e la fantasia. Il risultato è sbalorditivo: una gigantografia di Gigi Riva con la maglia del Cagliari dello scudetto allo stadio Amsicora che suscita un'incredibile emozione.
PERCHÉ I PIEDI Quando gli si domanda perché ha usato i piedi, Marcello Rosas risponde con la semplicità di un saggio. «Perché gioco a calcio da quando sono piccolissimo e perché lo strumento di un pittore è, comunque, la testa», spiega. «Ho sempre pensato che l'arte non abbia confini, non importa cosa una persona usa per esprimersi, ciò che conta è quello che si riesce a trasmettere all'esterno». Può sembrare un concetto banale, quasi scontato, ma a vedere questo capolavoro non è così. Sono soprattutto i particolari a rendere straordinario “Rombodituono”: come le migliaia di cagliaritani “stipati” sulle gradinate dell'Amsicora che spuntano alle spalle di Riva, oppure il profilo del viso che tratteggia la giovinezza o, ancora, i quattro mori bendati sulla maglia. «Volevo fare qualcosa in cui riuscissi a coniugare la mia grandissima passione per il pallone con la pittura. Niente altro», dice ancora.

IL VIDEO Di questa opera d'arte esiste anche un video di pochi minuti. È sempre il pittore-calciatore-aspirante architetto a scrivere la sceneggiatura: il filmato mostra un giovane che palleggia tra alcuni barattoli di vernice, il pallone finisce sul colore nero e a quel punto, sulle note della sigla della Domenica Sportiva del 1970, l'anno dello scudetto, comincia a nascere l'opera. Su Youtube, “Marcello Rosas Rombodituono” è un video cliccatissimo. «Volevo fare un regalo speciale al mio mito, che fosse in grado di arrivare anche agli altri. Chissà se Gigi Riva apprezzerà!», dice quasi sottovoce. Apprezzerà, sicuramente.

Mauro Madeddu

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