16.10.08

16 ottobre 1943-16ottobre 2008 dimenticanze







«Quella tragica notte eravamo rimasti a dormire a casa di amici tranne mio padre che venne catturato subito. Fino al 21 febbraio riuscimmo a rimanere nascosti a casa finché dei fascisti, pagati 5 mila lire per ogni ebreo, presero mia madre e gli altri miei fratelli»
Enrica Sermoneta Moscati aveva 11 anni quando riuscì a scampare al rastrellamento del ghetto la notte del 16 ottobre 1943, intervista tratta dal documentario «Una storia romana» realizzato dalla provincia di Roma e dalla casa della Storia


 
Ma  è possibile  che  un avvenimento  cosi   imnportante   venga in rai ricordato solo alle  08.00 del amttino  ?    dalla  trasmissione  la storia siamo noi ( qui il link della  puntata  odierna   da cui sono tratte 
le prime righe del post  d'oggi e dove troverete  abbondante marteriale per  approffondire  )   Forse perchè la rai  è ormai serva del otre politico  ? infatti  : <<  «A parte i suoi errori, Mussolini non era quel greve individuo che hanno cercato di lasciarci come immagine dopo la guerra. Il duce era un uomo che aveva molte qualità e dai diari emerge l’aspetto umano, la sua cultura, la sua capacità politica e di statista in maniera prepotente».Marcello Dell’Utri, 14 ottobre  .  >>  (  Solo Dell'Utri poteva tentare un'impresa simile: far figurare che un sanguinario dittatore era in realtà un uomo gentile e premuroso... A quando i diari di Silvio?! )  poi risultati falsi  o quanto meno  dubbi   dall'analisi fatta  da  uno dei più grandi storici ( e non è neppure  di sinistrra   )  sul fascismo  Emilio gentile  ( pro nipote  di Giovanni Gentile uno degli ideologici del fascismo  ) ma  questa  è un altra  storia   che ne  trovate  qui e qui ulteriori dettagli 

 venmiamo  ora  all'argomento del post 


Proprio all'inizio del mese di ottobre è morto Leone Sabatello,  (  nella  foto il la  testimonianza  sulla  sua pelle   )  ultimo sopravvissuto della razzia nazista nel ghetto di Roma. Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana, nel dare la notizia, ha così commentato la triste circostanza: «Leone, che aveva tatuato sul braccio il numero 158621 che gli imposero i nazisti in campo di sterminio non era mai voluto tornare a visitare Auschwitz e non aveva mai raccontato la sua storia, che si è portato nella tomba. Questa morte pone di nuovo il problema della trasmissione della memoria a mano a mano che scompaiono sia i sopravvissuti sia i carnefici. L'angoscia che proviamo per la morte di Sabatello si sovrappone alla paura che nel tempo si possa modificare la verità di quegli anni bui». 






 I  fatti  e  foto >>  tratti  da  it.wikipedia  : <<  All'alba di sabato 16 ottobre 1943, un centinaio di soldati tedeschi, dopo aver circondato il quartiere, catturarono 1022 ebrei, tra cui circa 200 bambini. I prigionieri furono rinchiusi nel Collegio Militare di Palazzo Salviati in via della Lungara. Trasferiti alla stazione ferroviaria Tiburtina, furono caricati su un convoglio composto da 18 carri bestiame. Il convoglio, partito il 18 ottobre, giunse al campo di concentramento di Auschwitz



  il 22 ottobre. Soltanto 17 deportati riusciranno a sopravvivere, tra questi una sola donna e nessun bambino.
>>i

 approffondimenti 
link tratti  dall'articolo su  tale fatto  pubblicato dall'ottimo sito \ portale
www.romacivica.net/anpiroma/Resistenza/resistenza2c6.html


1 commento:

Piratadellamor ha detto...

Purtroppo la memoria è una cosa labile ed i posteri rielaborano il passato a piacimento il passato.. certamente ogni individuo ha un suo lato umano.. il problema è vedere quante volte lo tiri fuori e se sul piatto della bilancia riesca almeno a pareggiare al male fatto.. un abbraccio a tutti i CDV

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