27.4.09

il gabbiano 2a parte






La notte era stata colma di carezze e baci , di racconti intessuti di lacrime e sorrisi , aveva affidato la sua ’anima a quell’uomo come un veliero affida la sua sorte all’ancora in un mare in tempesta per non perdersi nell’infinito , Lui aveva ascoltato la sua voce ma senza sentire, perso nel blu di quegli occhi da cui non riusciva a staccare lo sguardo, le sue mani tra i capelli appena mossi dal vento leggero della notte e carezze sul viso per scacciare quella immensa malinconia .


 


Adesso il sole era alto e lei provava una gioia infinita , sentiva calore dentro e fuori a togliere il gelo di giorni e giorni . Lui la prese per mano e sulla spiaggia ancora deserta si tuffarono in quel mare che era stato unico testimone del loro incontro e che sarebbe stato colonna sonora di quella immensa emozione  , giocarono con le onde come due bambini al primo bagno d’estate , con la voglia di ridere e gridare la spensieratezza di quel momento così unico . Non erano certo due ragazzini al primo amore , ognuno portava sulle spalle la sua storia ma adesso non esisteva il passato e nemmeno il futuro ma quel presente così pieno e ricco di emozioni da far dimenticare tutto .


 


passarono insieme due giorni indimenticabili il cui ricordo li avrebbe accompagnati per il resto dei loro giorni.


La sera  in un localino sul mare cenarono a lume di candela e a lei sembrava di vivere una favola che le era stata concessa  da una forza misteriosa forse per ripagarla di tante lacrime .


A un tratto , lui le prese la mano e la strinse forte ,guardandola negli occhi, ma il suo sguardo era triste, le parole che stava per pronunciare non le sarebbero piaciute e lui temeva di farle ancora del male , cercò  dentro di sé le parole migliori per rendere la notizia che stava per darle meno dolorosa possibile , ma non le trovò , decise allora di essere diretto e senza pensarci troppo le disse che l’indomani mattina sarebbe dovuto ripartire per la sua isola e chissà quando si sarebbero potuti rincontrare .


Lei tacque mentre nella sua mente ripassava la notte d’amore sulla spiaggia , le carezze i baci . dentro sé sentiva l’urlo della sua anima che diceva NO , era stato solo un bel sogno che stava per svanire e lei si sarebbe ritrovata da sola in un letto vuoto. Strinse forte la mano di lui fino a fargli male e lui vide le sue lacrime senza fine rigargli il bel volto  .


uscirono dal locale e lui l’abbraccio forte quasi a volerla far entrare dentro sé per portarla via, poi salirono nella camera d’albergo dove lui alloggiava  e fecero l’amore per l’ultima volta .


 


 


 


Guardami


e dimmi cosa vedi nei miei occhi


 


cerca l’azzurro del mare


scrigno dei miei segreti


adagiato sul fondo


e te li svelerò uno ad uno


 


sprofonda nel  nero della notte


custode silenziosa dei miei sogni


udrai il pianto delle mie delusioni


il respiro delle  mie solitudini


 


cattura  la luce delle stelle


è la forza


la determinazione


che spinge avanti la mia vita


te ne farò dono quando ne avrai bisogno


 


 


bruciati  col  rosso del fuoco


La passione ,


l’amore che scoppia dentro


un treno veloce


che deraglia ad ogni stazione


ma raccoglie i rottami e riparte


 


guarda questo arcobaleno


fatto di tristezza di malinconia


di dolcezza di rabbia d’amore


di lacrime


un’esplosione di colori


un gioco d’artificio


che  ti offro ad ogni sguardo


 


se riesci a vedere


tutto questo


vedrò il tuo sorriso


e le lacrime sul tuo viso


guarderò dentro ai tuoi occhi


e mi specchierò in te.


 


era arrivato il momento di dirsi addio, ma sarebbe stato un addio? quel che avevano vissuto in quei pochi giorni , contava tutta una vita , era stata passione forte intensa , un’onda che li aveva travolti senza dargli il tempo di realizzare in cosa stavano annegando , forse non era Amore , ma solo il bisogno di sentirsi ancora desiderati , di provare emozioni per troppo tempo negate , di sentire ancora il calore di un corpo che ti cerca e ti avvolge scacciando per un momento la solitudine . Lei si rese conto che ciò che aveva vissuto era stato un dono che doveva portare nel cuore con dolcezza, senza rancore per poterlo vivere ancora nel ricordo ogni volta che la sua anima avrebbe avuto bisogno di una piccola luce per non morire.


Lo bacio a lungo e sorridendo lo saluto con queste parole


 


 


Laggiù ,
l’isola che non c’è,
dove posano i pensieri
e si materializzano i desideri,
dove l’impossibile è reale
e il sogno vive.

Laggiù ,
è la nostra casa
fatta di bagliori di luce,
colorata dal nostro sorriso,
senza porte e finestre,
riscaldata dal nostro amore
e le risa sono la nostra musica ,
le corse su una spiaggia
dove ogni granello è un diamante
che brilla solo per noi.

Laggiù
ti vedo come io ti voglio,
pensiero inquieto
che tormenta la mente
con veleni di miele
e spade di seta.


 


L’aereo si alzò  dalla pista portandosi via quel bianco Gabbiano che si era riposato tra le sue mani.  Seguì  quel volo sorridendo finché  non scomparve.


 


 


 


 


 


 


fine.

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