terremoto in Abruzzo Aprile 2009

Il terremoto in Abruzzo Aprile 2009



Parlare di terremoto in Italia è come parlare di lava in un vulcano attivo, certo, ma intorno alla catastrofe naturale oggi si mette in moto un grande apparato masmediatico che divora ogni forma di pietas, anzi la fagocita e la ridistribuisce in buoni premio per chi sa gestire meglio la sua immagine durante il corso degli eventi. Peccato che non si tratti di un serial televisivo o di una boutade pubblicitaria di una "privata" o un G.F. della Natura....Quello che è successo è tutto devastantemente e disgraziatamente, soprattutto per chi l'ha subito, più vero di un reality. La prima cosa che ognuno dovrebbe fare, in questi casi, è Silenzio e Azione, cioè dare, come può  e meglio che può la sua solidarietà a chi ha subito questa "Tragedia". La seconda, non meno importante della prima, è capire perchè ancora oggi, in un Paese dove il grado di sismicità è un aggettivo più o meno distintivo, ma sempre caratteristico del Territorio, come possono succedere queste tragedie ancora.....dico ancora perchè la fila è troppo lunga e desolante. Subito c'è chi prende la scena e rassicura tutti che la RICOSTRUZIONE AVVERRA' NEL PIU' BREVE TEMPO POSSIBILE, mi ricorda tristemente un messaggio che scivola davanti ai nostri occhi in TV quando non riceviamo le trasmissioni via satellite  per un guasto tecnico: LE TRASMISSIONI RIPRENDERANNO IL PIU' PRESTO POSSIBILE. Il brutto è che chi vuole seminare in maniera veloce tutto questo ottimismo di bassa lega che scivola ogni giorno di più verso lo sciovinismo qualunquista e demagogico del potere del capitano d'industria, lancia solo slogan e trascina con se una corte di fotoreporter compiacenti e giornalisti al seguito che sono pronti a fare da cassa di risonanza. Manca la discrezione dello Statista e la levatura dell'uomo politico, ma il furbetto del quartiere è sempre pronto a ferire con slogan la drammatica situazione del popolo abruzzese. Quello che conta è apparire, non essere! Suonano male quindi i rimproveri del capo dello Stato a un gruppuscolo di cronisti d'assalto e il suo perentorio MONITO CONTRO CHI HA COSTRUITO CASE DI CARTA PESTA TROPPO PESANTI E CON I PIEDI DI CERA IN UNA ZONA ALTAMENTE SISMICA! Dall'altro lato si tuona: PRIMA LE CASE E POI LE INCHIESTE, come dire non possiamo andare tanto per il sottile e poi un'altra catstrofe può sempre tornarci utile ... magari durante una campagna elettorale.  Alla fine chi paga le case? NOI, popolo di gente attaccata al grande fratello e ai tronisti! Alla fine chi può subire altre disgrazie? Sempre NOI! E allora? Allora se solo ognuno facesse il suo lavoro e il suo dovere saremmo una NAZIONE PIU' SOLIDALE E SERENA. Noi tutti possiamo far funzionare l'unica cosa che veramente funziona in ITALIa e lo vogliamo fare, dalla Sicilia al Friuli verso chi subisce la CATASTROFE NATURALE DEL TERREMOTO IN ABRUZZO, la solidarietà volontaria e non governativa. Questa è sicura il resto speriamo che sia meglio di come è stato fino ad oggi!


Un abbraccio a tutti i nostri fratelli abruzzesi.


Secem (Ugo Arioti e Daniela La Brocca)


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