Lei era Romina Vento, quarantacinque anni, mamma di due ragazzi di dieci e quindici anni. Lavorava in un pastificio nel Bergamasco, con suo marito le cose non andavano un po’, ma non se ne era fatta un dramma. Romina era una donna concreta, concentrata sul lavoro e sui figli e non si sarebbe lasciata scoraggiare da una separazione. ..... il resto lo sapete è un ennesimo caso di femminicidio . Unica differenza che stavolta non c'è sangue o deturpamento\ scempio di cadavere perchè l'ha annegata .
Infatti oggi ho dato un'occhiata ai pezzi sulla morte di Romina Vento, annegata nel fiume mentre il suo compagno si salvava a nuoto, dopo aver lanciato l'auto nell'Adda, e sapete cosa ho trovato? Ho trovato ancora una volta la parola RAPTUS associata alle accuse di omicidio di cui deve rispondere Carlo Fumagalli. Ma insomma, dopo tutti i 25 novembre e i 'mai più' e i 'non è normale', le panchine e le scarpe rosse , ecc chi è che ha ancora il coraggio di trovare attenuanti per un crimine che la procura, nelle sue ipotesi di indagine, ha classificato come omicidio VOLONTARIO aggravato?
No signori, no, << [ ... ] il dolore per un'imminente separazione non è una nebbia che avvolge obnubilando la ragione. Uccidere è una scelta, infliggere dolore è una scelta, condannare al lutto perenne una famiglia e i propri figli è una scelta. Non si uccide per troppo amore, si uccide per distruggere. E quanto all'accusato, Carlo Fumagalli, che ha già parlato di patologia psichiatrica non curata, saranno dei tecnici, ove mai lo decidesse un giudice, a stabilire se quel giorno fosse o no temporaneamente infermo. Ma quello è il mestiere di altri. Chi racconta deve restare a distanza, non disegnare cornici melodrammatiche per gesti che andrebbero respinti e stigmatizzati. >> ( da Angela Marino )
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