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2.6.25

Riguardo il genocidio palestinese la domanda che tutti si dovrebbero porre è molto semplice: che posizione ha il partito/organizzazioni che sostengo in merito a guerra, disarmo e colonialismo? di Luigi Piga

 Riguardo il genocidio palestinese la domanda che tutti si dovrebbero porre è molto semplice: che posizione ha il partito/organizzazioni che sostengo in merito a guerra, disarmo e colonialismo? La forza o forze politiche che negli anni ho sostenuto come si pongono in merito a tali questioni e alla Palestina? I vari PD, PDL prima, FI, FDI, M5S, Lega e altri su armamenti, militarizzazione e tendenza alla guerra hanno posizioni molto simili. In tutto questo qual è la grande base militare italiana a cielo aperto?

Dal 2008 ad oggi ci sono state tre “guerre” tra lo Stato di Israele e il Popolo Palestinese. “Guerre”, insomma, i morti sono al 98% da una parte. La prima, Piombo Fuso, tra il 2008 e 2009. Tra gli attivisti

più conosciuti in Occidente figurava Vittorio Arrigoni, il suo video messaggio rivolto a Saviano attende ancora risposta. La seconda, Margine Protettivo, nell’estate 2014 durò 45 giorni con 2.700 vittime palestinesi di cui un terzo bambini. La documentai abbastanza approfonditamente, le foto sono di quelle settimane e nel corso della storica manifestazione di Capo Frasca avevo sottolineato il collegamento tra i morti in Palestina e l’occupazione militare in Sardegna. La terza “guerra”, in corso, conta quasi 60.000 morti di cui 20.000 bambini.Qual è il limite di morti che fa parlare di genocidio e che fornisce il permesso di indignarsi senza essere definiti non si capisce bene cosa? “Non possiamo più girarci dall’altra parte”. In che senso “più”? In che senso “noi”? In questi 10-20 anni cosa ho fatto per arginare il Sionismo? -
questa dovrebbe essere la domanda.Sono trascorsi oramai più di vent’anni dalla costruzione del Muro dell’apartheid con relative distruzioni e “Due Popoli, Due Stati” è praticamente uno slogan. Il territorio Palestinese, oltre essere ristretto rispetto all’armistizio di Rodi del 1949 a causa della guerra d’espansione del 1967 e successivi e massicci insediamenti colonici, risulta fortemente “parcellizzato” da ceck-point nei quali il potere è dell’IDF, limitando l’accesso ai più basilari diritti (sanità, istruzione, alimentazione, attività d’impresa). Nel 2003 Rachel Corrie, giornalista e attivista statunitense dell’ISM, venne schiacciata dai bulldozer israeliani che abbattevano case palestinesi a Rafah e l’utilizzo di fame e sete come armi non è una novità. Corrie documentava anche la distruzione dei pozzi d’acqua da parte dell’IDF. Oggi l’assedio è una “soluzione finale” ma sterminare bambini o incarcerarli, sfollare, saccheggiare e distruggere abitazioni, abbattere mercati, eradicare uliveti e coltivazioni varie, interrompere l’erogazione dell’acqua o l’accesso a medicinali sono tutte azioni sistematiche di colonizzazione e pulizia etnica. Oggi Gaza è in queste condizioni perché si sono tollerati livelli sempre crescenti di colonialismo e pulizia etnica. La domanda è: il mio partito che posizioni assume? Perché le chiacchiere lasciano il tempo che trovano, non può essere sempre “colpa di altri” o di un destino crudele.La pulizia etnica della Palestina ha una lunga storia, come documentato da un’ampia parte di storiografia anche israeliana. Tra gli storici in tal senso Ilan Pappe e “La pulizia etnica della Palestina”. Al momento il sionismo e l’atlantismo hanno vinto prima di tutto ideologicamente. Hanno egemonizzato a tal punto il dibattito che la società civile - in parte anche “a sinistra”, gruppi ambientalisti, pacifisti e altri - ha introiettato la prassi di indignarsi solo con morti nell’ordine delle decine di migliaia. Colonialismo e segregazione rimangono sullo sfondo e ogni discorso è così legato a picchi di scoordinata emotività. Al di sotto di una certa soglia di morti e affamati, l’azione sionista viene ignorata e il colonialismo accettato come ineluttabile e persino legittimo. Le forze politiche occidentali e le relative società civili hanno politicamente e intellettualmente disarmato la resistenza palestinese e libanese, ma anche quella siriana e yemenita.La sinistra liberale europea (e non solo) ripete “ma Hamas? e la Jihad palestinese? e i razzi Al Qassam?” Tutta una serie di argomentazioni totalmente fuori dalla Storia e dalla Storia delle resistenze armate. Il colonizzatore troverà sempre una ragione per minimizzare, assolversi e colpevolizzare il colonizzato proseguendo la sua opera. Il dramma più grande - oltre le condizioni dell’infanzia e del popolo palestinese in generale - è la rimozione del ragionamento storico dal dibattito e l’analisi dei rapporti di forza. Il mondo esisteva anche prima del 7 ottobre 2023. E il Focolare nazionale di J. Balfour? E i paramilitari dell’Haganah nel mandato britannico? E i moti palestinesi degli anni ’20 e ’30? E la Nakba del 15 maggio 1948? E Ben Gurion? E la Guerra dei Sei Giorni nel 1967? Etc etc. Egemonia è considerare il Sionismo come un diritto umano e non come un progetto politico. Questo porterà solo nuove tragedie e ha portato la società civile a discutere di pancia, perché senza l’emotività dei morti a decine di migliaia passa l’idea malata “Israele unica democrazia del MO”. Questo implica nei fatti che la lotta armata palestinese è praticamente una forza “golpista” e non di legittima liberazione nazionale. È un cortocircuito occidentale e non è nuovo, d’altronde cinque secoli di colonialismo creano una certa cultura. Il governo italiano è “preoccupato” per Gaza ma è pure amico di Israele. Alcune forze d’opposizione sono più amiche di Israele del governo stesso e altre sono indignate per il governo ma tutti assieme rimangono saldamente atlantisti oltre che militaristi soprattutto quando governano. Tutti, sempre, incrollabilmente, colonialisti in Sardegna, la grande piattaforma militare ad uso e consumo dell’Italia. L’atto più cosmopolita e pacifista possa fare un cittadino sardo è informarsi e opporsi all’occupazione militare della Sardegna. Ricordo, per quanto possa valere, che Tempio Pausania già nel 2014 fu una delle poche città in Sardegna a manifestare già nelle prime fasi di Margine Protettivo. L’Europa della Pace. La Destra patriota-occidentale. La Sinistra per Israele. I cittadini del Mondo. L’informazione “nessuno te lo dice!!”. Il nostro grande Paese. Della società italiana Orson Welles disse: “il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d’Europa”. Molto attuale.

a questo intevento aggiungo
Il governo israeliano sta davvero difendendo il popolo ebraico? O sta alimentando l’antisemitismo che dice di voler combattere, rendendo Israele sempre più isolato, fragile e odiato? e domande che ti vengono quando senti o leggi Anna Foa, storica ed esperta della Shoah, autrice dell’omonimo libro “Il suicidio di Israele”, un testo che affronta con rigore le radici storiche, ideologiche e politiche che hanno reso Israele un regime che normalizza la colonizzazione, la violenza sui civili e il sabotaggio sistematico di ogni prospettiva di pace.Un evento per chi rifiuta la logica binaria del “con Israele” o “con Hamas”, e vuole capire come difendere insieme i diritti umani, la verità storica e la possibilità di un futuro di pace.

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...