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26.10.25

Alberto lerza e carlo acutis “Santi a confronto: il dolore che parla e quello che viene raccontato

leggo   su  google news  più precisamente      su la stampa  del   23 Ottobre 2025 alle 07:00   articolo  ( riportato    sotto integralmente  )  di Antonio Giaimo  che  si  vuole    fare  beato  Alberto Lerza  un  bambino di  8 anni  morto    di  tumore    e da  una fede tenace.  Infatti il  titolo 


Alberto, 8 anni e una fede tenace: si pensa alla beatificazione per il “bimbo che parlava con Gesù”
Nel ricordo del figlio scomparso nel 2024 per un tumore i genitori hanno creato il «Pulmino dei sogni»: regalano ad altri piccoli malati momenti di svago lontano dall’ospedale




Il piccolo Alberto Lerza e la benedizione a Pinerolo del "Pulmino dei sogni" creato dai genitori in sua memoria

Nel ricordo del figlio scomparso nel 2024 per un tumore i genitori hanno creato il «Pulmino dei sogni»: regalano ad altri piccoli malati momenti di svago lontano dall’ospedale
«Lui per me è stato il mio padre spirituale. I ruoli si sono invertiti». È racchiuso in una sola frase quel rapporto d’amore fra Federico Lerza e il suo piccolo Alberto, a cui un tumore, a meno di 8 anni, ha cancellato un anno fa il futuro. «Con lui io e mia moglie abbiamo fatto un percorso di speranza, di dolore, ma anche di luce. Alberto ha affrontato la malattia pensando solo agli altri. Quando ero seduto accanto al suo letto, mi diceva: “Papà, questa è la mia strada, non la tua. Stai sereno, io parlo con Gesù”. Dentro di lui c’era qualcosa di diverso».
“Un bimbo che sorprendeva”
Per questo bambino, cresciuto a Prarostino e sepolto a Pinerolo nella cappella dei frati Cappuccini, ora c’è chi pensa potrebbe essere avviato il processo diocesano da seguire per la beatificazione. Chi guarda a questa possibilità è il vescovo emerito di Pinerolo, Pier Giorgio Debernardi, che ha conosciuto Alberto. «Ricordo bene il suo sguardo, la capacità che aveva di dare risposte che stupiscono. Era un bambino eccezionale: in modo semplice affrontava i temi religiosi. Diceva che per lui Dio era tutto. Una 
Federico Lerza ed Elisa Di Girolamo, papà e mamma di Alberto,
con il Pulmino dei sogni davanti al Regina Margherita
riflessione profonda, che ti puoi aspettare da un adulto e non da un bambino. Alberto ha affrontato il suo dolore pensando a chi gli stava vicino. E diceva sempre: “È il Signore che mi ha illuminato”».
Il coma e il risveglio
C’è un episodio che ricorda il papà: «I medici ci avevano detto che, prima della fine, sarebbe entrato in coma. È quello che è accaduto. Poi lui si è risvegliato, ci ha guardato e ci ha detto: “Sono andato in un posto bellissimo: le persone intorno a me ballavano e cantavano. Ho incontrato Gesù, che mi ha detto che non era ancora la mia ora e che dovevo quindi tornare indietro”». E aggiunge: «Nei 17 mesi — tanto è durata la malattia — Alberto ha dimostrato un grande coraggio e una maturità che non ti aspetti da un bambino».
Il processo diocesano per la beatificazione
Il processo diocesano, primo tassello verso la beatificazione, richiede tempi lunghi. Si potrà aprire, se il vescovo lo autorizza, solo cinque anni dopo la morte. Il cuore di Alberto si è fermato il 24 settembre dello scorso anno. Si dovranno sentire tutte le persone che l’hanno conosciuto e raccogliere testimonianze precise sulla vita di questo bambino.
Il ricordo del vescovo
Il vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, ricorda: «Alberto mi ha colpito per la sua serenità. È un bell’esempio di fiducia in Dio. Vedremo cosa si potrà fare». Ma un contributo per ricordarlo l’ha già dato nel libro che il padre del bambino ha scritto, «Angelo della speranza». Il vescovo ha redatto la prefazione: «I medici non davano speranze. Il male aveva vinto. Eppure lui sorrideva. Senza rabbia, senza paura, senza tristezza». E aggiunge: «Un libro da leggere tutto d’un fiato. Una carezza per l’anima, ossigeno per la tua mente. È uno squarcio di cielo. Una palestra per allenare la tua speranza. Un sentiero per trovare la fiducia nella vita. Per dire, ad ogni pagina, che la vita merita».



dopo aver  letto e  riportato la  sua storia   mi  viene  qualche  dubbio   sulla richiesta   di beatificazione  . Infatti  da  quel  poco  che so di  teologia  e  di dottrina  della chiesa  mi  sembra  ancora  presto  . Infatti  se    da  un  lato    ci  sono  i presupposti necessari per avviare il processo di beatificazione, in modo che tu possa valutare se le informazioni in tuo possesso su "Alberto Leza" possano essere rilevanti:
  1. Fama di Santità: È il presupposto fondamentale. Deve esserci un'opinione diffusa e autentica tra i fedeli (la "vox populi") che la persona abbia vissuto una vita integra, ricca di virtù cristiane praticate in modo eroico, o che sia stata un martire (cioè sia morta per la fede).

  2. Apertura della Causa: La causa può essere avviata solo dopo la morte del fedele (di solito, non prima di cinque anni, salvo dispensa del Papa). Viene avviata a livello diocesano dal Vescovo, su richiesta di un Postulatore, e la persona in questione viene chiamata Servo di Dio.

  3. Verifica delle Virtù Eroiche/Martirio: La fase diocesana raccoglie documenti e testimonianze per dimostrare che il Servo di Dio ha praticato le virtù (Fede, Speranza, Carità e le virtù cardinali) a un livello "eroico", cioè superiore alla media.

In sintesi, affinché ci siano i presupposti per la beatificazione di "Alberto Leza", sarebbe necessario:

  • Che esista una fama di santità significativa e duratura su di lui.

  • Che sia stata ufficialmente aperta una Causa da parte della sua diocesi di appartenenza.

Se la persona è un tuo conoscente o una figura locale, l'informazione sulla possibile Causa di Beatificazione (che inizia a livello diocesano) potrebbe non essere ancora nota a livello globale. 
 Ho  fatto  attraverso internet  come suggerito   da Gemini Ia   : «  In quel caso, potresti provare a cercare informazioni presso la diocesi in cui ha vissuto e/o è morto.»    ed  ecco in sintesi    in risultato   Dai risultati di ricerca aggiornati, è possibile stabilire quanto segue in merito ai presupposti per la sua beatificazione:

  • Fama di Santità (o Martirio):

    • Sì, il presupposto principale è presente: la vicenda di Alberto Lerza è caratterizzata da una forte e crescente fama di santità, non solo a livello locale (Diocesi di Pinerolo).

    • La sua storia è stata ampiamente diffusa dai media cattolici e dal libro scritto dal padre, Federico Lerza, intitolato Alberto, l'angelo della speranza.

    • La testimonianza chiave è l'impatto spirituale che Alberto ha avuto sulla sua famiglia e su coloro che lo hanno conosciuto, in particolare la sua capacità di trasmettere la fede e l'abbandono al Signore anche di fronte a una malattia terminale (un vero e proprio "miracolo di conversione" per il padre, come testimoniato).

    • L'eroicità delle virtù si manifesterebbe nella sua forte e matura fede dimostrata a un'età giovanissima, superiore a quella che si aspetterebbe dalla media dei fedeli.

  • Stato della Causa:

    • L'apertura di una Causa di Beatificazione (che in una prima fase fa definire il candidato Servo di Dio) richiede normalmente l'attesa di cinque anni dalla morte della persona.

    • Alberto Lerza è deceduto il 24 settembre 2024.

    • Pertanto, la Causa non può essere ancora stata aperta ufficialmente, salvo una dispensa da parte del Papa (come avvenuto per San Giovanni Paolo II), che è un evento molto raro.

    • Tuttavia, il notevole impatto della sua testimonianza e la diffusa fama di santità sono fattori che, in futuro, possono portare all'apertura ufficiale del processo diocesano.

Ecco quindi che nel caso di Alberto Lerza, esistono forti presupposti per l'avvio della causa di beatificazione, in quanto è ampiamente riconosciuta la sua fama di santità e l'esercizio "eroico" delle virtù cristiane in età infantile. Tuttavia, a oggi (ottobre 2025), la causa non è ancora stata avviata formalmente in quanto non è trascorso il periodo di attesa di cinque anni richiesto dalle norme canoniche (che scadrà nel settembre 2029).Se mai dovesse essere  accolta   la  proposta io  preferisco   la   sua beatificazione rispetto a quella Il "beato dei millennials" era Carlo Acutis, morto nel 2006, che è stato canonizzato a settembre 2025, diventando il primo santo millennial della Chiesa cattolica.  In quanto Alberto ha  dato prova  di fede  con il martirio    e  l' accettazione    della  sofferenza   cosa  non  da  poco  in tempi come  questi   che  ci deprimiamo   e  piangiamo  davanti  alla  malattia  o ne  chiediamo la morte  prematura   perchè non sopportiamo le  sofferenze  .Mentre Carlo lo  ha  fatto  e testimoniato   attraverso il web   e  di quello   sono capaci   tutti  sia  chi  ha   poca fede     che   grande  fede   e sente  la  vocazione    come lui .  Infatti.  in  Alberto Lerza: c'è  il martirio dell’infanzia in quanto Morto a 8 anni per una malattia tumorale, Alberto è ricordato per la sua serenità mistica e per frasi come “Papà, questa è la mia strada, non la tua. Io parlo con Gesù”.La sua figura è legata a un dolore puro, non mediato, che si trasforma in testimonianza spirituale.La narrazione attorno a lui è ancora locale, intima, fragile, e rischia di essere travolta da una mediatizzazione che spettacolarizza il dolore infantile e per  questoi che  preferisco aspettare  anzichè  farlo  subito .Infatti  per🧑‍💻 Carlo Acutis:  definito  il santo dei millennial  e  processo  rapido   è Morto a 15 anni di leucemia fulminante, Carlo è stato beatificato nel 2020 e canonizzato nel 2025. tanto  da  essere   noto come il “patrono di Internet”, per la sua passione per il web e la creazione di siti dedicati all’eucaristia.E' vero   che La sua figura è stata istituzionalizzata, con un miracolo riconosciuto (guarigione di una studentessa dopo un trauma cranico).Ma poichè il suo corpo è esposto ad Assisi, perfettamente conservato, in una narrazione che unisce tecnologia, fede e marketing spirituale.Ecco le

🔍 Differenze chiave

AspettoAlberto LerzaCarlo Acutis
Età alla morte8 anni15 anni
Causa della morteTumore infantileLeucemia fulminante
Narrazione dominanteIntimità mistica, dolore puroSantità digitale, miracolo riconosciuto
Riconoscimento ufficialeNessuno (per ora)Beatificazione e canonizzazione
SimboloBambino che parla con DioRagazzo che evangelizza online
Rischio narrativoSpettacolarizzazione del doloreBranding spirituale




a voi decidere quale sentire di più

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